MIKE WHITNEY
counterpunch.org
La Federal reserve ha fermato lo slittamento della borsa valori, avviando i colloqui per l’estensione del quantitative easing
Incredibile. Mercoledì scorso, dopo che i dati economici hanno messo in evidenza che gli Stati Uniti e le maggiori economie globali stanno fortemente rallentando, le Borse Valori sono state prese letteralmente a martellate.
A metà giornata il Dow era sceso fino a 460 punti, prima di tornare indietro a quota meno 173 punti. Il Giovedì successivo sembrava che il mercato si stesse stabilizzando su un ulteriore calo a tre cifre, quando la Fed è intervenuta cominciando a parlare di un’eventuale estensione del QE3.
Era esattamente quello che ci voleva per calmare la paura degli investitori, fermare il tracollo e far partire a razzo i titoli azionari. Alla fine della sessione del Venerdì successivo tutti i mercati erano già tornati positivi, con il Dow che guadagnava ben 263 punti in un giorno solo. Una questione più da “Wolf” che da “Wall” Street :
Ma proprio quando gli operatori cominciavano a sudare copiosamente, pensando che Wall Street avrebbe toccato il fondo, è apparso all’orizzonte un salvatore. Il Presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, si è recato presso la Bloomberg TV per premere il dito sul pulsante rosso del panico, dando loro quello che volevano … ed è stato abbastanza.
Utilizzando come pretesto un calo delle aspettative d’inflazione, egli ha proposto di ritardare la fine del QE.
“La Fed dovrebbe continuare ad acquistare titoli per 15 miliardi di dollari al mese”, egli ha detto, ed istantaneamente i mercati hanno girato. I marmocchi viziati di Wall Street sono caduti in estasi pensando che la Fed avrebbe continuato a fornir loro le caramelle di cui sono diventati dipendenti, senza le quali la vita sembra insopportabile. (This Market is Driven by Psychology and Momentum,’ which ‘Works Really Painfully on the Way Down, Wolf Street))
Quei lettori che ancora pensano che la Fed non si immischia nei mercati azionari … ci pensino di nuovo. L’impennata degli indici di borsa di Venerdì scorso non aveva niente a che vedere con la produttività, i prezzi, i guadagni, la crescita o con uno qualsiasi degli altri cosiddetti fondamentali. Si trattava semplicemente di una manipolazione: dite alle persone quello che esse vogliono sentirsi dire, ed esse faranno esattamente quello che voi volete che facciano.
Gli esperti chiamano tutto questo “jawboning”, e la Fed si è trasformata in una specie di forma d’arte. Bullard non ha fatto altro che assicurare gli investitori che la Fed “è alle loro spalle” e che, quasi sicuramente, sarebbe seguito un altro giro di folle spesa selvaggia. Si può solo immaginare quante pacche sulle spalle e quanti “dammi il cinque” ci siano stati presso la Banca Centrale, conseguenza di quest’ultimo imbroglio.
Ma la maggior parte delle persone sta comunque rendendosi conto che il valore dei titoli azionari non sono triplicati, negli ultimi 5 anni, perché l’economia era in fase di espansione. Diamine, proprio no! L’economia cammina ancora a carponi, e questo lo sanno proprio tutti.
La ragione per cui i mercati azionari sono volati così in alto è che la Fed ha aggiunto 4.000 miliardi di dollari al suo bilancio, usando inchiostro rosso. Quando qualcuno acquista 4.000 miliardi di dollari di attività finanziarie, il loro prezzo inevitabilmente sale.
Chi l’avrebbe mai detto?
Ma c’è un’altra cosa da dover inghiottire: Giovedì scorso ho scritto un articolo intitolato “Stocks Plunge 460 Points on QE Exit” (L’indice azionario perde 460 punti, conseguentemente all’uscita dal QE).
Ebbene nessun articolo, fra i 2 o 3 mila che sono stati pubblicati sull’argomento dal mainstream, ha rilevato che il QE era stato impostato perché terminasse alla fine di questo mese di Ottobre, mentre tutti hanno indicato nel ristagno europeo e cinese – oltre che nei dati economici più deboli del previsto negli Stati Uniti – la causa della prossima crisi.
Allora, cari lettori, lasciate che vi chieda questo: se il vero innesco del salto nel vuoto del Dow (460 punti) non è stato la fine del QE, perché i mercati hanno fatto un giro a 180° subito dopo che Bullard ha fatto la sua dichiarazione, Giovedi scorso?
In realtà anche i media mainstream ormai lo ammettono. Date un’occhiata a quest’articolo di Venerdì scorso su Marketwatch, intitolato: “Bullard’s surprise suggestion of continuing QE lifts markets”:
In un commento di Giovedì scorso un funzionario della Federal Reserve ha sostenuto che l’acquisto di bonds da parte della Banca Centrale dovrebbe continuare oltre la sua fine programmata. Questa dichiarazione ha risollevato i mercati azionari e ha sorpreso molti osservatori.
“La Federal Reserve dovrebbe considerare l’estensione del suo programma di acquisto di obbligazioni al di là del mese di Ottobre, a causa delle vendite massicce sul mercato azionario, per vedere come si evolvono le prospettive economiche degli Stati Uniti”, ha dichiarato James Bullard, Presidente della Fed di St. Louis.
“Se l’economia sarà ancora così robusta come io credo che sia in questo momento, allora penso che potremmo porre termine al programma di QE nel prossimo mese di Dicembre. Ma se il mercato dovesse essere nel giusto, ovvero se tutto ciò dovesse essere foriero di qualcosa di più serio per l’economia degli Stati Uniti, a quel punto la “Commissione” (ovvero il FOMC, ndt) avrebbe la possibilità di ampliare il QE”.
In quella stessa sessione, dopo la diffusione delle osservazioni di Bullard, lo S & P 500 SPX è passato dal meno 0,9% al più 1,65%. (Bullard’s surprise suggestion of continuing QE lifts markets, Marketwatch)
Bene … vi è piaciuto tutto questo? Una sola parola da parte della Fed ed i mercati hanno fatto un immediato dietro-front.E’ questo ora il vero potere.
Peccato che la Fed non possa mettere, nel frattempo, una buona parola per l’economia reale. Ma, oh … dimenticavo che l’economia reale è piena di cadaveri che non giustificano lo stesso tipo di trattamento usato per gli stimati superuomini che commerciano in titoli azionari per poter sopravvivere!
La Fed, inoltre, se ne frega dell’economia reale. Se così non fosse si sarebbe fatta carico delle obbligazioni per realizzare le infrastrutture, invece degli MBS così di moda (Mortgage Backed Securities, titoli garantiti da un insieme di mutui ipotecari. Palese il riferimento agli MBS “subprimes” che causarono la crisi che ebbe inizio a fine 2006”, ndt).
La differenza tra i due tipi di obbligazione è piuttosto forte: quelle per realizzare infrastrutture mettono le persone a lavorare, fanno circolare il denaro, stimolano l’attività economica e rafforzano la crescita. Gli acquisti di MBS, al contrario, aiutano ad ingrassare i conti bancari dei truffatori che hanno creato la crisi finanziaria, e non fanno assolutamente niente per l’economia reale. Indovinate a chi la Fed ha scelto di dare una mano.
Volete davvero sapere perché la Fed non porrà termine al QE? Ecco come Bob Janjuah, Capo Economista della Nomura (Istituto Finanziario giapponese), lo ha sintetizzato:
“Voglio ricordare ai lettori un messaggio che viene dal passato: quando finì il QE1, lo S & P 500 scese poco meno del 20% in un periodo di circa tre mesi, prima del recupero dovuto al QE2. Quando si concluse il QE2 lo S & P 500 scese di circa il 20% in un periodo di tre mesi, prima del successivo rimbalzo ispirato dalla Fed (aiutata dalla BCE). Questo mese è il QE3 che sta finendo …”.
È per questo che la Fed ha cominciato a parlare del QE4, ovvero per evitare una correzione del 20%? Certo che è per questo. Ma ciò che fa strano è che gli indici azionari non erano scesi nemmeno del 10%, prima che la Fed premesse il pulsante del panico. Perché?
Perché la Fed non ha fiducia nel mercato? Potrebbe essere … perché sa benissimo che le sue superficiali politiche monetarie hanno gonfiato la più grande bolla di tutti i tempi, creando una crisi del sistema, che è così fragile da non poter reggere nemmeno una misera correzione del 10%, prima che i bilanci delle banche vadano in fiamme e che tutta la traballante “casa di carta” finanziaria crolli a terra in un terribile tonfo.
Certo che è così. La Fed è spaventata, se la sta facendo sotto, ed è per questo che ha spedito quello sbruffone di Bullard a “promettere la luna” agli investitori, fintanto che continuano a caricarsi di azioni. Yellen & Co. faranno tutto quanto in loro potere per mantenere questo treno lungo il percorso che porta al precipizio, anche a costo di ucciderci tutti.
Controllate ora questa breve nota di Mohamed A. El-Erian, Capo Consigliere dell’Allianz (Società di Assicurazioni tedesca). Uno di quei pochi analisti che hanno ben capito la situazione:
“A causa dell’eccessiva fiducia nelle Banche Centrali, gli investitori hanno disaccoppiato le valutazioni di mercato dai valori che sarebbero giustificati dai fondamentali, che sono piuttosto fiacchi … Questo distacco si è determinato nel corso delle ultime settimane a causa dei fondamentali dell’economia globale, che sono più deboli di quello che sembrava, e dalla preoccupazione che la Banca Centrale Europea non possa combattere in modo adeguato la deriva economica del continente …” (New York Times)
Quello che El-Erian sta dicendo è che le azioni sono decisamente troppo care, considerando la pigrizia dei “fondamentali”. L’unico motivo per il quale gli investitori hanno acquistato è che la Fed ha gettato soldi sul mercato a pugni pieni. Questo è ciò che ha continuato a tenere in volo i titoli azionari.
Ma Mercoledì scorso gli investitori si sono svegliati e hanno detto: “hey, l’economia sta circuitando il buco dello scarico, la Fed sta tentando il salvataggio … e noi siamo qui con una barca di titoli rischiosi, che potrebbero valere a mala pena lo 0,30 sul dollaro (il 30% del valore attuale, ndt). Forse è meglio uscirsene ora, visto che è ancora possibile”. Ecco perché il mercato ha preso una bella sbronza.
Qual’è, allora, la lezione?
La lezione che se ne trae è che la Fed si è posta alla guida dei mercati e che l’intera troupe del “libero mercato” sta dicendo un mucchio di balle.
Nessuno si sta caricando di azioni perché sono un buon affare, o perché pensa che l’economia stia andando forte. Gli investitori stanno comprando titoli perché credono ancora nel potere del denaro. Pensano che la Fed possa pompare ancora un po’ di elio nel palloncino delle azioni, e fare in modo che il rally possa continuare ancora per un po’. Ed è per questo che gli indici di borsa sono saliti, Venerdì scorso … perché, almeno per ora, l’avidità sta ancora trionfando sulla paura.
Ma qual sarà l’effetto complessivo di questa folle politica economica? E’ giusto chiederselo dopo sei anni di calo dei redditi, appiattimento dei salari, ampliamento delle disuguaglianze e diffusa stagnazione economica?
La verità è che noi lo sappiamo già quale sarà l’impatto: i ricchi diventeranno ancora più ricchi, i poveri saranno smistati nelle tendopoli e nelle mense pubbliche, a volte dovranno vivere sotto le rampe d’uscita delle autostrade. Non è quello che è già successo? Date un’occhiata a questo breve riassunto pubblicato Venerdì scorso nel “World Socialist Web Site”:
Il più ricco 1% della popolazione controlla il 48,2% della ricchezza globale, rispetto al 46% dell’anno scorso, secondo il recente rapporto pubblicato dal Credit Suisse, società di servizi finanziari con sede in Svizzera.
Ipoteticamente, se la crescita della disuguaglianza dovesse procedere al tasso dello scorso anno, questo 1% della popolazione mondiale controllerà entro 23 anni tutte le ricchezze del pianeta.
Il rapporto ha rilevato che la crescita della disuguaglianza globale ha avuto una forte accelerazione dopo la crisi del 2008, perché i valori delle attività finanziarie sono andati alle stelle, mentre i salari sono rimasti fermi o sono addirittura diminuiti …
Lo studio ha rivelato che l’8,6% (più ricco) della popolazione mondiale – ovvero coloro che hanno un patrimonio netto superiore a 100.000 dollari – controlla l’85% della ricchezza mondiale. Nel frattempo il 70% più povero della popolazione – ovvero coloro che hanno un patrimonio netto minore di 10.000 dollari – ne detiene un mero 2,9%.
La crescita della disuguaglianza è connessa con l’aumento a livello mondiale della ricchezza-di-carta, alimentata dalle migliaia di miliardi di dollari pompati nel sistema finanziario da parte delle Banche Centrali a tasso d’interesse zero, attraverso le politiche del “Quantitative Easing” …
Come ben osservato dal rapporto del Credit Suisse: “l’economia globale, a livello complessivo, può anche rallentare, ma ciò non ha impedito ai patrimoni personali, l’anno passato, di crescere notevolmentei. Spinta dai robusti corsi azionari, la ricchezza totale è cresciuta dell’8,3% a livello mondiale … per la prima volta la ricchezza delle famiglie ha superato la soglia dei 250.000 miliardi di dollari”. (Richest one percent controls nearly half of global wealth Andre Damon, World Socialist Web)
Questo dice tutto, vero? Il divario crescente tra ricchi e poveri è riconducibile alle politiche che sono state adottate nel 2008. Ecco perché le cose sono andate così dannatamente a farsi fottere … è tutto dovuto alla “ondata della ricchezza-di-carta” che è stata “alimentata dalle migliaia di miliardi di dollari pompate nel sistema finanziario dalle Banche Centrali a tasso zero, attraverso le politiche di “Quantitative Easing”.
E’ tutto intenzionale, in altre parole. Rubare ai poveri per dare ai ricchi faceva parte del piano.
Questo mi sembra un punto importante, e vale la pena rimuginarci sopra per un po’ … schiacciare la classe media non è un incidente di percorso. E’ esattamente quello che vogliono. E’ la loro politica.
Mike Whitney
Fonte: www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/2014/10/20/fed-stops-stock-slide-with-talk-of-qe-extension/
20.10.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FRANCO