DI VLADIMIR PLATOV
I recenti cambiamenti climatici avvenuti in varie regioni del mondo e l’aumento esponenziale del numero di catastrofi ambientali hanno spinto la comunità scientifica internazionale ad analizzare in maniera esaustiva i metodi di manipolazione artificiale delle nuvole (cloud seeding, o semina delle nuvole, ndt) utilizzati da diversi Paesi, così da sviluppare nuovi metodi, valutarne l’efficacia e calcolare gli eventuali effetti collaterali sull’ambiente circostante.
Negli anni ’50, oltre venti Paesi hanno iniziato a manipolare attivamente le nuvole al fine di favorire le precipitazioni nelle regioni aride, per disperdere le nubi di pioggia durante eventi su larga scala, per prevenire le inondazioni e la grandine.
I prodotti chimici maggiormente utilizzati allo scopo sono lo ioduro d’argento e l’anidride carbonica solida (o ghiaccio secco).
Il propano liquido, che assume rapidamente forma gassosa, è un altro degli ingredienti principalmente utilizzati nel cloud seeding, in quanto consente la formazione di cristalli di ghiaccio a temperature atmosferiche più elevate di quanto sia possibile con lo ioduro d’argento. Nel frattempo, l’uso di vari materiali igroscopici – in particolare il sale – è in particolare aumento.
La Cina è attivamente coinvolta nel cloud seeding e si avvale di tecnologia sin dal 1958. Il “Chinese National Leading Committee on Climate Change” (Alto Comitato Nazionale Cinese sui Cambiamenti Climatici) è considerato il più grande al mondo nel suo genere e vanta 37.000 dipendenti. Nel solo 2002, la Cina ha condotto 560.000 esperimenti di manipolazione del clima che hanno provocato 489.700 milioni di tonnellate di precipitazioni e ridotto di circa 10,4 miliardi dollari le perdite economiche del Paese dovute alla siccità. Durante i Giochi Olimpici del 2008, la Cina ha utilizzato 30 aerei , 4.000 installazioni missilistiche e 7.000 proiettili per disperdere sostanze chimiche nell’aria e allontanare le nuvole. Nel febbraio del 2009, dopo quattro mesi di siccità, il cloud seeding è stato inoltre utilizzato per provocare artificialmente una nevicata a Pechino, che poi è durata per tre giorni e ha portato alla chiusura di 12 delle principali vie d’accesso alla città.
Negli ultimi anni, una serie di paesi ha avviato nuovi programmi di manipolazione attiva delle nuvole e del clima. Così, nel 2012, la Cina ha creato un fondo speciale straordinario per un importo di 26,4 miliardi dollari per provocare pioggia e nevicate artificiali nel Paese.
Un programma analogo è stato sviluppato nel 2010 dal “American National Centre for Atmospheric Research” (Centro Nazionale americano per le ricerche atmosferiche) e il governo gli ha stanziato 8,8 milioni di dollari. Il programma prevede l’ installazione, sulle montagne del Wyoming, di ventiquattro generatori destinati a riscaldare un composto di ioduro d’argento e acetone, per mano della Weather Modification Inc. La sostanza ottenuta viene quindi dispersa nell’atmosfera da piccoli aerei per generare nevicate, aumentando significativamente la quantità di acqua disponibile in primavera per le esigenze agricole e portando ad un conseguente abbassamento dei prezzi (fino a 10 volte più bassi, secondo stime approssimative) delle risorse idriche.
Oggi, un numero considerevole di aziende in vari Paesi offre i propri servizi di cloud seeding. In particolare, si tratta di grandi aziende americane come Aero Systems Incorporated , Atmospherics Incorporated, Nord America Meteo Consultants, Weather Modification Inc., Tempo Enhancement Technologies International e Seeding Operations and Atmospheric Research (SOAR).
Tuttavia, il provocare piogge artificiali spesso porta a conflitti politici sia tra nazioni vicine che tra le differenti regioni amministrative di un medesimo Paese. Ne sono esempio le periodiche dichiarazioni di diverse regioni cinesi in cui si accusano le regioni vicine di essersi volutamente appropriate delle precipitazioni, così come le lamentele iraniane contro i Paesi limitrofi.
Secondo vari studi , l’attuale tecnologia di manipolazione del tempo non è stata sufficientemente testata in termini di rischio di contaminazione e danneggiamento potenziale dell’ambiente circostante. Attualmente è risaputo che lo ioduro d’argento può avere un significativo effetto negativo sia sulle persone che sui mammiferi animali. Nel 1995 e successivamente nel 2004, gruppi di esperti indipendenti hanno condotto studi ambientali in Sierra Nevada (USA) e in Australia, i quali hanno confermato le ragionevoli preoccupazioni espresse dagli ambientalisti riguardo gli effetti nocivi della dispersione di biossido d’argento e del suo assorbimento. Prendendo in considerazione il documentato accumulo di ossidi d’argento sul suolo di un certo numero di regioni, gli scienziati hanno sostenuto che ciò stava causando non solo la crescita di alghe negli inabitati laghi glaciali (il che accade comunemente durante qualsiasi tipo di contaminazione), ma anche la scomparsa di specie animali (ad esempio, gli opossum selvatici) nelle regioni montuose dell’Australia.
Altri studi condotti dall’Università di Tel Aviv per meno del professore israeliano Alpert Pinhas hanno dimostrato che negli ultimi 50 anni di manipolazione artificiale delle nuvole da parte di Israele, il totale annuo delle precipitazioni non è affatto cambiato rispetto al periodo precedente. Sulla base di questi risultati, gli esperti sostengono che i programmi destinati a causare le precipitazioni artificiali siano abbastanza inefficaci. Tutte le nuvole presentano un potenziale simile dopo essere state manipolate artificialmente, sebbene le nubi orografiche che si formano durante il passaggio su terreni più elevati possiedano un maggiore potenziale di precipitazione.
Questo è il motivo per cui parecchie nazioni sono attualmente alla ricerca di nuovi mezzi ecologici e sostenibili per praticare il cloud seeding. Al riguardo, l’attenzione degli scienziati è stata attirata dalla recente ricerca svolta da una società svizzera negli Emirati Arabi Uniti, dove la Zurich Meteo Systems International sta attualmente testando con successo una nuova tecnologia di manipolazione del tempo per creare precipitazioni artificiali. L’azienda ha installato nel deserto degli ombrelloni di metallo alti dieci metri in grado di caricare l’aria con l’elettricità. Questi impianti generano ioni negativi che promuovono la formazione di nuvole di pioggia solo nel caso in cui l’aria circostante non raggiunga il 30% di umidità. Dopo essere stato acceso per 74 volte in 112 giorni, l’impianto ha provocato la pioggia per ben 52 volte. Meteo Systems International ritiene che la sua invenzione può sostituire con successo i costosi impianti di desalinizzazione dell’acqua di mare negli Emirati Arabi Uniti e costerà 8 volte di meno secondo le stime preliminari.
Poiché la tecnologia di manipolazione del tempo può essere utilizzata per infliggere significativi danni ad eventuali nemici, causando inondazioni, cicloni, tifoni e quindi tenendo sotto controllo l’economia del mercato agricolo, nel 1977 l’ONU ha approvato una convenzione che vieta l’«uso ostile di tecniche di modificazione ambientale». Nonostante ciò, gli scienziati non scartano la possibilità che i governi di varie nazioni possano sviluppare programmi segreti per manipolare artificialmente il clima e utilizzare queste tecnologie per danneggiare altre nazioni.
Vladimir Platov , esperto di affari Mediorientali, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook”
Fonte: http://journal-neo.org
Link: http://journal-neo.org/2014/05/25/rus-ob-iskusstvennom-vozdejstvii-na-dozhdevy-e-oblaka/
25.05.2014
Traduzione di ROBICH per www.Comedonchischiotte.org