La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

I piu' letti degli ultimi 30 giorni

STRATEGIE NON VIOLENTE AL SERVIZIO DELL'IMPERO

blank
A cura di Davide
Il 10 Marzo 2006
42 Views

blank

La parabola di Gene Sharp (nella foto), dal gruppo Abele alla CIA. Ha messo le teorie ecopacifiste a disposizione del pensiero neocon per abbattere i regimi “sgraditi”.

 
DI FABIO GIOVANNINI

Sulla nonviolenza è in corso da tempo un dibattito intenso, nella sinistra italiana. Pochi sanno, però, che i metodi dell’azione nonviolenta sono stati messi da anni al servizio dell’espansionismo americano.

 
Fin dagli anni 80 i movimenti pacifisti italiani hanno discusso molto di un testo in tre volumi scritto da un professore americano, Gene Sharp, Politica dell’azione non violenta (Gruppo Abele, 1986-1997), vero manuale per l’azione nonviolenta, fondata sulla disobbedienza civile, ma spinta fino al sabotaggio. Un testo tuttora consigliato dagli ecopacifisti perché ben lontano da ogni acquisizione solo verbale della nonviolenza, che non fa i conti con i suoi contenuti forti, come quella meramente “buonista” utilizzata da Occhetto a supporto della svolta che portò allo scioglimento del Pci. Bene, proprio in quegli anni Sharp stava compiendo una svolta radicale. La sua Albert Einstein Institution (tra i patrocinatori vi sono diversi ex ufficiali dell’esercito USA) iniziava una collaborazione, fatta di finanziamenti e consulenze, con istituti filo-governativi come il National Endowment for Democracy (Ned) creato da Reagan nel 1983, il National Democratic Institute (Ndi) presieduto da Madeleine Albright e l’International Republican Institute (Iri), fino alla Freedom House, nata durante la guerra fredda in funzione anticomunista e a lungo presieduto dall’ex capo della Cia Woolsey. A portare ulteriori sostegni economici ci pensavano le fondazioni del miliardario Soros.

Gli Usa si rendevano conto che l’esportazione della democrazia con le bombe non sempre funziona. Il progetto, allora, era di studiare le tecniche per ciò che è stato definito “il colpo di stato postmoderno”: come abbattere i regimi sgraditi a Washington puntando sulla società civile. Nel mirino c’erano inizialmente i paesi del blocco sovietico e la Cina (le prime “consulenze” di Sharp sono state per i moti di piazza Tiananmen e per il movimento di Vaclav Havel in Cecoslovacchia). Nel frattempo Sharp suggeriva le tecniche per resistere a una fantomatica invasione sovietica dell’Europa in Verso un’Europa inconquistabile (Gruppo Abele 1989, con introduzione di Gianfranco Pasquino, ma l’edizione originale aveva una prefazione dell’ambasciatore anticomunista George F. Kennan, sostenitore del “contenimento” sovietico all’epoca della guerra fredda), teorizzando la nascita di migliaia di “gruppi di resistenza” molto simili alla nostra Gladio. Dopo la scomparsa dell’Urss, Sharp ha perfezionato le sue tesi in un altro libro, From Dictatorship to Democracy (1993) e le ha sperimentate sul campo nel 1999, quando i bombardamenti della Nato non erano bastati a piegare l’ex Jugoslavia e a rovesciare Milosevic. Allora si scelse un altro tipo di ingerenza, con l’appoggio dell’Albert Einstein Institution: si dà vita al gruppo Otpor (Resistenza) che alle elezioni presidenziali del 24 settembre 2000 accusa Milosevic di brogli elettorali. Ne conseguono manifestazioni e pressioni mediatiche fino a ottenere la caduta di Milosevic.

 

blank

Il modello Sharp era vincente: non le semplici tecniche di azione nonviolenta, ma ingenti finanziamenti ai gruppi di opposizione, stretta collaborazione con gli ambasciatori americani, appoggio dei mezzi di informazione e uso delle Ong per monitorare le elezioni accusando i singoli regimi di frodi elettorali. Dopo il successo di Otpor, il “modello Sharp” viene ripetuto in Georgia, portando alla caduta di Shevardnadze, e in Ucraina alla destituzione di Kuchma. I due colpi di stato nonviolenti hanno subito messo in allarme i governanti bielorussi, uzbechi, kazachi e kirghizi che hanno spesso denunciato ingerenze occidentali attraverso gruppi sostenuti da Sharp. Il professor Sharp non si è fermato: nel 2002 ha tenuto corsi di formazione per l’Iraqi National Council e ora nella lista dei paesi da sovvertire ci sono Cuba e Iran. Ma c’è un caso che finora non ha dato i risultati sperati alla “nonviolenza” di Sharp: il Venezuela. Le lotte contro il presidente Chavez, inviso agli Usa, sono state organizzate con la collaborazione dell’Albert Einstein Institute fin dal 2002. Anche in Venezuela si gridò ripetutamente ai brogli elettorali e si portarono in piazza i contestatori, ma persino gli osservatori internazionali dovettero riconoscere che il voto si era svolto regolarmente e Chavez siede ancora al suo posto.

Resta il fatto che il colpo di stato postmoderno spesso riesce. Quello che mancava alla nonviolenza di Sharp per “vincere” era una cosa: i soldi. E solo grazie ai soldi americani i metodi nonviolenti di Sharp sono riusciti a risultare efficaci. Soldi, uso spregiudicato dei media e appoggio logistico delle ambasciate Usa: non c’erano questi elementi essenziali, nei primi libri di Sharp. Il teorico americano evidentemente ha fatto i conti con la realtà.

Oggi gli Usa uniscono quindi la violenza (le guerre di invasione) con le tecniche “nonviolente” (la destabilizzazione e il rovesciamento di regimi sgraditi), differenziandole di volta in volta. Certo, si potrebbe preferire un’espansione dell’imperialismo democratico Usa senza spargimenti di sangue: ma sarebbe solo un’illusione. A Washington si sceglie la violenza o la nonviolenza solo in virtù della loro maggior efficacia, caso per caso.

Il colpo di stato “non violento”

1. Manifestazioni di piazza apparentemente spontanee, in realtà accuratamente organizzate con perfezione “militare”: squadre di militanti “nonviolenti”, analoghe a squadre di soldati, che si tengono in contatto costante con i cellulari e usano Internet (posta elettronica e blog) e messaggi sms per coordinare le manifestazioni di piazza e diffondere le accuse di corruzione.

2. Diffusione di sondaggi elettorali sfavorevoli ai regimi che si vuole sovvertire e operazioni di monitoraggio delle elezioni volte a dichiarare sempre e comunque che sono stati commessi dei brogli, per suscitare il risentimento delle popolazioni.

3. Appoggio dei grandi media internazionali, per veicolare tra l’altro immaginifiche e rassicuranti definizioni per le rivolte (“rivoluzione di velluto” in Cecoslovacchia, “rivoluzione delle rose” in Georgia, “rivoluzione arancione” in Ucraina).

Fonte:www.resistenze.org
Link: http://www.resistenze.org/sito/te/pe/im/peim6c06.htm
6.03.06

Apparso in “La Rinascita della sinistra” , 3 marzo 2006

VEDI ANCHE: AI GRUPPI PACIFISTI SFUGGE ANCORA IL VERO PUNTO DELLA QUESTIONE

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
0 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti

  • La forza della debolezza 30 Novembre 2024
    Ultimamente non ho partecipato molto nel forum. Spesso era semplicemente della serie "chi tace acconsente". Altre volte, pur avendo l'impulso di postare qualcosa, sentivo di non avere le ide...
    INTP
  • Ansia di Verità e Tormento dell'Animo 30 Novembre 2024
    AAh, se le cose fossero chiare fin dal principio ! Il centro della comunicazione, ciò che ha di più e di meglio da dire è il cuore NON il cervello, quindi il centro (di tutto) è il cuore......
    GioCo
  • Amnesty International---Palestina, Manifestazione del 5 ottobre a Roma: gravi violazioni dei diritti umani (da parte delle Forze dell' Ordine n.d.r.) 28 Novembre 2024
    Amnesty International Italia ha pubblicato oggi una ricerca che esprime profonde preoccupazioni per le violazioni dei diritti umani, compresi i diritti alla libertà di espressione e di riuni...
    marcopa
  • MILANO BRUCIA 27 Novembre 2024
    Come ea facile prevedere e come ho segnalato io in molti commenti su questo sito la bufala (meglio : Lebenslüge) dell'integrazione degli immigrati si è rivelata nella sua cruda realtà anche ...
    PietroGE
  • Come Out Ye Black And Tans 27 Novembre 2024
    Per il vostro diletto, vi propongo un'altra stupenda interpretazione di Colm McGuinness di una delle più belle canzoni dell'IRA, dedicata in tono di sfida a una milizia paramilitare protesta...
    BrunoWald


blank