Non si sfugge al legame tra le mutazioni del clima e il nostro comportamento individuale quotidiano: quanto guidiamo, che tipo di benzina utilizziamo e che macchina possediamo; se usiamo i mezzi pubblici, se chiudiamo il rubinetto quando ci laviamo i denti; se cerchiamo dei produttori locali per fare la spesa, in modo che il cibo non debba attraversare mezzo mondo per raggiungere il nostro piatto. E, certamente anche se spegniamo i nostri apparecchi elettrici.
Dobbiamo riuscire a creare una correlazione tra i nostri stili di vita e i grandi problemi globali, come il cambiamento climatico.
L’atteggiamento menefreghista mette in pericolo il nostro futuro. La nostra generazione e quelle future non se lo possono permettere – stiamo uccidendo il pianeta. Non è un’esagerazione, ma un fatto scientifico.
Troppo spesso siamo pigri e lasciamo la TV, la radio, il computer o il lettore DVD in standby, in modo che possa accendersi immediatamente col telecomando. Cosa c’è di più facile che spegnerli?
Dobbiamo essere consapevoli delle conseguenze delle nostre azioni e non demandare ai governi il compito di legiferare e salvarci. Sarebbe utile che il governo introducesse delle tasse salate per quelle aziende e quei nuclei familiari che sprecano energia sporca – e premi per quelli che utilizzano l’energia in modo “pulito.” Ma è proprio necessaria una legge? Che tipo di società sarebbe se il governo dovesse legiferare tutto quello che facciamo per evitare un terribile inquinamento e gli effetti catastrofici di un cambiamento climatico, calpestando nel frattempo le nostre libertà civili? Noi come individui dobbiamo agire per impedire un tale incubo orwelliano.
Il tempo sta per scadere e il buonsenso ci dice di cominciare da oggi. È una forma di pigrizia e di irresponsabilità lasciare un apparecchio in standby, per cui spegnamolo.
Charles Secrett è consulente ambientale del sindaco di Londra ed è stato direttore esecutivo di Friends of the Earth dal 1993 al 2003.
Fonte: www.commondreams.org/
LinK:http://www.commondreams.org/views05/0623-27.htm
23.06.05
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Olimpia Bertoldini