DI ALEJANDRO LOPEZ
Mondialisation.ca
Il Partito Podemos (“Noi Possiamo”) ha reclutato l’ex generale dell’aeronautica militare e capo di stato maggiore dell’esercito, Julio Rodriguez Fernàndez (nella foto), come candidato alle elezioni legislative spagnole del 20 dicembre. Sarà il secondo sulla lista elettorale di Podemos nella provincia di Saragozza.
Ieri il governo del Partito Popolare (PP) Conservatore ha silurato Rodriguez, che era quadro della riserva al momento dell’annuncio, per aver violato “il dovere di neutralità” e ha parlato di “mancanza di fiducia”. Rodriguez aveva già chiesto di essere messo in pensione da due settimane.
In una conferenza stampa, il 4 novembre, il dirigente di Podemos, Pablo Iglesias, ha preso la decisione, insolita nella politica spagnola, di presentare pubblicamente Rodriguez come ministro della Difesa dell’opposizione , cioè ministro ‘in attesa’. Se Rodriguez diventa ministro della Difesa in un governo Podemos, sarebbe il primo militare a dirigere questo ministero dopo il generale Manuel Gutiérrez Mellado, che l’aveva fatto durante la transizione tra il regime fascista di Franco e la democrazia parlamentare negli anni 1970.
Nella conferenza stampa Rodriguez ha detto che Podemos rispetterebbe i suoi obblighi, aggiungendo l’impegno a difendere “il rafforzamento della posizione strategica della Spagna e dell’Europa nell’Alleanza atlantica.”
La decisione di Podemos di proporsi come piattaforma politica della NATO e dell’esercito spagnolo perché esse esercitino un ruolo pubblico nella vita politica deve mettere il guardia contro il suo ruolo assolutamente reazionario. La nomina di Rodriguez è un’approvazione senza equivoci delle guerre imperialiste che sono costate centinaia di migliaia di vite. Sotto la direzione di Rodriguez, l’esercito spagnolo ha partecipato alle guerre neocolonialiste sotto il comando americano in Afganistan (2001) e in Irak (2003).
Rodriguez ha giocato un ruolo anche maggiore nella guerra della NATO contro la Libia nel 2011. Gli Stati Uniti e i loro alleati europei, tra cui la Spagna, hanno fatto pervenire armi ed equipaggiamenti alle milizie islamiste combattenti contro il regime del colonnello Mouammar Kadhafi, che essi hanno anche attaccato con una campagna di bombardamenti di massa. Questo si è risolto in più di 30.000 morti, un paese in rovina e una guerra civile tra le fazioni islamiste concorrenti che la NATO aveva sostenuto.
La nomina di Rodriguez è anche un segnale che Podemos ripudia coscientemente i suoi appelli precedenti, ipocriti e falsi, ai sentimenti contro la guerra e l’austerità.
Mentre il generale Rodriguez supervisionava quattro caccia F-18, un Boeing 707 per approvvigionamenti, una fregata, un sottomarino e un aereo di sorveglianza in Libia, Pablo Iglesias e Iñigo Errejón, degli universitari allora sconosciuti, avevano criticato l’intervento “umanitario” e “i sedicenti di sinistra” che avevano votato a favore di questo.
Ma i giorni in cui Iglesias e Errejón cercavano di sfruttare il sentimento anti-guerra e imprecavano contro la storia sanguinosa dell’esercito spagnolo nel loro programma di televisione locale, La Tuerka, sono ben lontani.
Tre anni dopo la guerra in Libia, fondavano Podemos con un gruppo di vecchi stalinisti, degli universitari e Izquierda Anticapitalista (Sinistra anticapitalista) pablista. Quest’ultima aveva sostenuto l’intervento della NATO, chiedendo una “fornitura incondizionata di armi ai ribelli” (Libici).
In Catalogna, Podemos forma ora una coalizione con i Verdi (ICV) che avevano denunciato l’opposizione alla guerra in Libia come “antiamericanismo puerile”.
L’allineamento di Iglesias sullo stato maggiore è una requisitoria politica contro tutte le organizzazioni fallimentari della classe media che hanno contribuito a creare questo partito populista e anti-marxista.
Podemos era, in particolare, strettamente allineato con Syriza (“la Coalizione della sinistra radicale”) in Grecia. Come il governo Syriza di Alexis Tsipras che, arrivato al potere grazie alla promessa di mettere fine all’austerità, ha in seguito messo in atto una nuova politica di austerità brutale contro i lavoratori greci, non ci possono essere dubbi che Iglesias perseguirà una politica di destra simile in Spagna. La sua retorica populista non era che una copertura politica per una politica totalmente anti-operaia.
Degli ampi settori della classe dirigente ammettono più o meno apertamente che è questo il ruolo a cui si prepara Podemos e discutono del modo di volgere ciò a loro vantaggio.
In un commento apparso sul quotidiano El Pais, Xavier Vidal-Folch dà la ragione seguente del sostegno a Podemos nella decisione di reclutare Rodriguez: “non hanno bisogno di entrare realmente al governo per comprendere la dura realtà, contrariamente ad Alexis Tsipras, la cui caduta da cavallo è arrivata tardi e ha massacrato la cittadinanza greca.”
Cioè, allineando la sua politica più presto e più apertamente alla classe dirigente, Podemos demoralizza i suoi elettori e attenua le loro aspettative. Dal punto di vista della classe dirigente è positivo, perché questo potrebbe diminuire un po’ la collera popolare che scoppierebbe dopo che Podemos avesse preso il potere e applicasse una politica di destra, come ha fatto Syriza.
Attirando l’attenzione sulla “politica populista dell’uomo forte” di Podemos, Vidal-Folch critica tuttavia la dichiarazione di Iglesias che parlava di Rodriguez come “il nostro” ministro della Difesa. La “presenza di civili alle responsabilità è stato un eccellente segno di sottomissione permanente dell’esercito al potere democratico”, scrive Vidal-Folch, mettendo in guardia contro il fatto di permettere ai militari di controllare l’esercito: “Diffidate dei corporativismi pericolosi, inefficaci e parassitari.”
Quando appoggia la linea di destra di Podemos, Vidal-Folch si preoccupa della natura troppo flagrante della nomina di Rodriguez e del fatto che Podemos rischia di screditarsi presso i lavoratori e con i giovani con una politica apertamente pro-militare. Questo potrebbe creare una situazione in cui l’opposizione dei lavoratori emerga al di fuori del controllo di Podemos, principale strumento utilizzato in quest’ultimo anno e mazzo per canalizzare la collera sociale generalizzata nella direzione pro-capitalista
Ma a dispetto delle preoccupazioni di Vidal-Foclch, Podemos cerca attivamente di ottenere il sostegno delle forze armate. L’integrazione di Rodriguez è un segnale alla classe dirigente che essa può aver fiducia nella politica estera di Podemos: al potere, esso andrebbe alla guerra in modo altrettanto spietato rispetto ad altri governi borghesi.
La conferenza stampa di Podemos si è tenta lo stesso giorno della visita del Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg a Saragozza per supervisionare l’operazione “Trident Juncture”, un’esercitazione militare che coinvolge 30 governi diversi e 35.000 soldati, 140 aerei e 60 navi da guerra. Queste manovre hanno prima di tutto il fine di minacciare e intimidire la Russia e la Cina.
La Spagna è fortemente implicata nelle operazioni della NATO. Ha dispiegato delle truppe in Irak per formare l’esercito irakeno per la prima volta dopo il suo ritiro nel 2004. Dal 2013, le forze armate spagnole hanno partecipato a delle missioni militari dell’Unione europea e hanno sostenuto degli interventi imperialisti francesi e americani. Esse mantengono attualmente un migliaio di soldati in Africa in 10 missioni terrestri, aeree e navali.
L’anno prossimo la Spagna addestrerà forze armate ad alto livello di preparazione della NATO dispiegabili “in qualche giorno” contro la Russia. L’esercito spagnolo fornirà 4.000 delle 5.000 unità di truppe terrestri della nuova squadra di avanguardia.
Il fatto che Podemos stia diventando un campione dell’esercito è prima di tutto un avvertimento molto serio della sua ostilità implacabile verso i lavoratori.
Nel 20° secolo la Spagna ha conosciuto quattro colpi di stato militari (1923, 1932, 1936, e 1981) e due dittature militar-fasciste che, insieme, sono durate quasi cinquant’anni. Il suo esercito è direttamente uscito dall’esercito di Franco che, nella guerra civile spagnola (1936-1939) ha ucciso centinaia di migliaia di spagnoli in una sollevazione contro-rivoluzionaria.
Ma l’anno scorso, Podemos ha creato delle cellule del suo partito in seno all’esercito. Una di esse ha pubblicato una dichiarazione dicendo: “L’esercito è necessario oggi, e noi non vogliamo entrare nel dibattito antimilitarista… Quello che noi crediamo può abbracciare tutte le ideologie che esistono all’interno dell’esercito”.
Iglesias ha ugualmente incontrato il presidente dell’Associazione unificata dei militari spagnoli, Jorge Bravo, e ha promesso di “costruire un programma politico che includa i diritti inalienabili dell’esercito”.
Iglesias ha aggiunto: “Podemos assume come legittime le richieste delle associazioni militari e promette di difenderle”.
Poco tempo dopo, egli ha incluso nella sua équipe José Antonio Delgado, porta parola dell’Associazione unificata delle guardie civili. Le Guardie civili militarizzate hanno sostenuto tutte le dittature in Spagna dalla loro fondazione nel 1844.
Alejandro Lòpez
Fonte: www.mondialisation.ca
9.11.2015
Traduzione dal francese per www.comedonchisciotte.org a cura PAOLA AGOSTINELLI
Articolo apparso dapprima in inglese il 7 novembre 2015 su wsws.org (qui)