Lo scorso febbraio avevamo notato, con una certa sorpresa, che il Soros Fund Management – il fondo investimenti del famoso speculatore miliardario ungherese – aveva rivelato che nei suoi Q4 13F ( gli hedge-funds del 4° trim. del 2013) l’impresa aveva puntato sulle quotazioni al ribasso fatte da S & P 500 ETF (1) – come riferimento – per investire i propri fondi ( gli SPY-put di Soros) fino ad una l’esposizione nominale di 1,3 miliardi di dollari. Questo aveva spinto noi e molti altri a ritenere che Soros stesse preparandosi ad un crollo del mercato.
Riavviando il nastro del tempo e tornando ai giorni nostri, alla luce della divulgazione dei dati consuntivi 2013 dello stesso fondo , notiamo di nuovo – e stavolta con il doppio della sorpresa – che un solo trimestre più tardi lo stesso ETF è sceso a “solo” 299 milioni di dollari nominale. Soros ancora una volta ha aumentato la sua esposizione in SPY-put portandola a un nuovo massimo record di 2,2 miliardi di dollari, cioè quasi il doppio del precedente massimo storico, arrivando così a un 17% dei suoi investimenti totali.
(1) * L’indice S&P 500 è formato dai principali 500 titoli negoziati alla Borsa di New York, sulla base di criteri di capitalizzazione, liquidità e rappresentatività dei principali settori dell’economia americana.
** Exchange Traded Fund (ETF)
I “Soros put” sono una serie di investimenti che il miliardario ottantaquattrenne sta ripetendo regolarmente ogni trimestre dal 2010. Dato che questo giochetto gli ha già fruttato un aumento del 638% trimestre su trimestre, c’è qualcuno che ha cominciato a sospettare che dalle scelte operate da chi ha inventato la “riflessività” e ha fondato le “open-societies “, si potrebbe cercare di comprendere qualche segnale, qualche anticipazione su gravi prossimi inconvenienti sui mercati.
Inoltre, bisogna ricordate che quanto è stato rivelato ieri è solo un’istantanea delle aziende Soros ” di 45 giorni fa”. Quello che può o può non aver fatto con i suoi soldi da allora fino ad oggi è in gran parte sconosciuto, e poiché non c’è nessuna documentazione su quanto hanno fatto gli investitori, non c’è modo di sapere, nemmeno da qualche indiscrezione, come si sia mosso il miliardario da allora e come si sia posizionato sul mercato.
Poi ancora, non è stata solo il Presidente della FED, Janet Yellen, a mettere in guardia contro possibili bolle azionarie, ma anche la BRI, la Icahn e numerosi altri gestori di fondi, ora avvertono apertamente che tutto il mercato è ormai entrato in Zona-a-rischio-di-bolla, forse questo è uno di quei casi in cui la spiegazione più semplice è anche quella giusta …
Fonte : www.zerohedge.com
15.08.2014
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario