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SOROS: IL MISTERIOSO SPONSOR DIETRO LA CAMPAGNA MEDIATICA SULLE PROTESTE DI FERGUSON

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A cura di Bosque Primario
Il 19 Gennaio 2015
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Con uno sforzo apparente per “mantenere l’attenzione dei media sulla città e per amplificare l’eco dell’incidente mettendone a fuoco le cause e per allargare il discorso oltre il racconto delle discriminazioni razziali su cui si sono concentrati i media durante lo scorso agosto” il miliardario liberal George Soros ha donato 33 milioni di dollari alle organizzazioni di giustizia sociale che hanno contribuito a trasformare gli eventi di Ferguson da una protesta locale ad un punto critico per tutta la nazione.

Al centro finanziario del movimento di protesta di Ferguson c’è un solo uomo. No, non è la vittima Michael Brown o l’Ufficiale Darren Wilson e non è nemmeno il reverendo Al Sharpton, nonostante la sua campagna onnipresente su tutte le TV e tutte le strade.

Si tratta invece del miliardario liberal George Soros, quello che ha costruito un impero economico che, oltrepassando l’oceano, domina anche in Europa, grazie alla macchina politica alimentata da sue fondazioni non-profit che ha un impatto sui politici e sulla politica americana, con operazioni come quelle che conduce con MoveOn.org.

Soros ha provocato la nascita del movimento delle proteste di Ferguson, attraverso anni di finanziamenti e di mobilitazioni di gruppi in tutti gli Stati Uniti – tutto questo si può dedurre dalle interviste con i principali attori delle proteste e da documenti finanziari recensiti da The Washington Times.

Le sovvenzioni, come riporta The Daily Mail, sono documentate da depositi registrati su documenti fiscali dalla fondazione privata di Soros, a favore di decine di gruppi diversi che hanno influenzato pesantemente la crisi.

Agitaori professionisti di Washington, DC, e di New York sono stati trasportati con appositi autobus nella città del Missouri per coordinare la messaggistica e le azioni di lobbying con i mezzi di informazione per far seguire tutti gli eventi, utilizzando i finanziamenti del miliardario.

Il denaroè stato riferito – veniva incanalato per mantenere alto il numero dei manifestanti nelle comunità per un più mesi, facendo prolungare il tempo in cui gli attivisti sarebbero rimasti nelle strade.

Contemporaneamente i suoi think tank disseminavano altri documenti che dovevano servire a dare maggioe copertura ai disordini civili, rivelando collementi tra le uccisioni di Eric Garner a Staten Island e di Tamir Rice, a Cleveland, Ohio.

Questa sfilza di organizzazioni – come riferitoha creato una propria cassa di risonanza’, utilizzando i loro contatti nei social media per mettere un ‘mi-piace‘, per ripubblicare e per commentare quegli articoli che appaoggiano il loro punto di vista.

Il direttore dei fondi Soros ha detto che di non avere il controllo diretto sui gruppi sovvenzionati ed ha anche detto che, su questo punto, si sta cercando di avere una maggior responsabilità. Ha dichiarato al Washington Times:

Aiutare i Gruppi combina politica, ricerca [e] raccolta dei dati con l’organizzazione della comunità cosa che ci fa percepire quanto la nostra società stia diventando più responsabile.

Gli incidenti, sia quelli di Staten Island, che di Cleveland o di Ferguson, sono stati proteste spontanee non abbiamo la capacità di controllare o di dettare quello che dicono, o che scegono di dire, gli altri.

Il denaro di Soros è stato impiegato anche dettare la scaletta e le campagne mediatiche che hanno spinto Ferguson a prendere una coscienza nazionale.

Uno dei destinatari dei suoi finanziamenti è l’Organizzazione della Black Struggle, che si è trasformata in un gruppo chiamato Hands Up Coalition, che ha contribuito a rendere onnipresente lo slogan “mani in alto, non sparate“.

Soros ha anche dato soldi alla Drug Policy Alliance, che ha lavorato per perpetuare il mormorio ‘le vite nere contano‘, frase che è stata incorporata in tanti interventi di personalità politiche, tra cui Hillary Clinton.

Il Nuovo Ordine Mondiale?

Fonte:

Link : http://www.zerohedge.com/news/2015-01-17/mysterious-sponsor-behind-ferguson-protests-and-media-campaign-george-soros

18.1.2015

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario.

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