PARTE II
DIMITRY ORLOV
Energy Bullettin
[15] Il settore agricolo
sovietico era notoriamente inefficiente. Molte persone coltivavano e
raccoglievano da sole il proprio cibo anche in periodi relativamente
prosperi. In ogni città esistevano magazzini di generi alimentari,
stoccati secondo uno schema di allocazione fornito dal governo. C’erano
pochissimi ristoranti e gran parte delle famiglie cucinava e mangiava
a casa propria. Fare la spesa era piuttosto laborioso e comportava il
trasporto di pesanti carichi. A volte era simile all’andare a caccia:
inseguire quell’inafferrabile pezzo di carne acquattato dietro la
cassa di qualche negozio. Perciò la gente era ben preparata per ciò
che venne dopo.
Negli Stati Uniti la
maggior parte della gente compra il cibo al supermercato, il quale viene
rifornito da luoghi molto distanti grazie ad autocarri refrigerati.
Molte persone non si disturbano nemmeno a fare la spesa e mangiano al
fast food. Quando qualcuno cucina, raramente lo fa mettendo insieme
gli avanzi. Tutto questo è assai poco salutare e gli effetti sul girovita
nazionale sono chiaramente visibili in qualunque parcheggio. Un sacco
di persone, che escono e entrano ciondolando dalla loro auto, non sembrano
pronte a ciò che sta per succedere. Se all’improvviso dovessero iniziare
a vivere come i russi, gli esploderebbero le ginocchia.
[16] Il governo sovietico
destinava risorse ai programmi di vaccinazione, al controllo delle malattie
infettive e alle cure di base. Operava direttamente attraverso un sistema
di cliniche, ospedali e sanatori di proprietà dello Stato. Le persone
affette da malattie terminali o da condizioni croniche avevano spesso
motivo di lamentarsi ed erano costrette a pagarsi cure private, se avevano
i soldi.
Negli Stati Uniti la
medicina ha per fine il profitto. Sembra che alla gente questo fatto
non importi per nulla. Ci sono ben pochi campi di attività in cui gli
americani rinnegherebbero la motivazione del profitto. Il problema è
che quando l’economia viene asportata, viene asportato anche il profitto,
insieme ai servizi che un tempo contribuiva a motivare.
[17] Il sistema educativo
sovietico era generalmente di eccellente qualità. Produceva una popolazione
oltremodo colta e numerosi tecnici specializzati. L’educazione era
gratuita ad ogni livello, ma le persone che raggiungevano i livelli
d’istruzione più alti ricevevano spesso uno stipendio e avevano vitto
e alloggio gratuiti. Il sistema educativo resistette piuttosto bene
al collasso economico. Il problema era che i laureati non avevano più
un lavoro ad attenderli dopo la laurea. Molti di loro persero il proprio
tenore di vita.
Il sistema universitario
degli Stati Uniti produce molte cose buone: ricerca governativa e industriale,
squadre sportive, formazione professionale… Ma l’educazione primaria
e secondaria non riesce ad ottenere in 12 anni ciò che i sovietici
generalmente ottenevano in 8. Le enormi dimensioni di questi istituti
e le spese necessarie a mantenerli si riveleranno probabilmente non
più sostenibili in un ambiente post-collasso. L’analfabetismo è
già oggi un problema negli Stati Uniti e dobbiamo aspettarci che peggiori
drasticamente.
[18] L’Unione Sovietica
non aveva bisogno di importare energia. Il sistema di produzione e distribuzione
in certi momenti vacillò, ma non crollò mai. Il controllo dei prezzi
mantenne le luci accese perfino durante l’impazzare dell’iperinflazione.
Il termine “insufficienza
del mercato” sembra adattarsi perfettamente alla situazione energetica
degli Stati Uniti. I mercati liberi, di fronte alla carenza di alcuni
beni di prima necessità, tendono a sviluppare tendenze perniciose.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il governo degli Stati Uniti comprese
questa situazione e razionò con successo molti beni, dalla benzina
ai ricambi per bicicletta. Ma questo accadeva tanto tempo fa. Da allora,
l’inviolabilità dei liberi mercati è diventata un articolo di fede.
Sopravvivere al crollo |
Conclusione: |
L’Unione Sovietica era al rispetto |
© 2006 Dmitry Orlov 19 |
[19] La mia conclusione
è che l’Unione Sovietica era assai meglio preparata degli Stati Uniti
al collasso economico.
Ho lasciato fuori due
importanti asimmetrie tra queste superpotenze, poiché esse non hanno
nulla a che fare con la capacità di essere preparati al collasso. Semplicemente,
alcuni paesi sono più fortunati di altri. Ma le citerò adesso per
amor di completezza.
In termini di composizione
etnica e razziale, gli Stati Uniti somigliano alla Jugoslavia più che
alla Russia, perciò non possiamo aspettarci che dopo il collasso essi
rimangano pacifici come lo rimase la Russia. Le società etnicamente
miste sono fragili e hanno la tendenza ad esplodere.
In termini religiosi,
l’Unione Sovietica era relativamente sprovvista di culti apocalittici.
Ben poche persone in Russia desideravano che una palla di fuoco atomico
grande quanto un pianeta annunciasse il secondo avvento del loro salvatore.
E questo fu davvero una benedizione.
[20] Un settore in
cui non riesco a scorgere nessun “gap di collasso” è quello della
politica nazionale. Le ideologie saranno anche diverse, ma la cieca
aderenza ad esse non potrebbe essere più uguale.
E’ di sicuro più
divertente guardare due partiti capitalisti che si azzuffano piuttosto
che avere un solo partito comunista per cui votare. Gli argomenti su
cui si azzuffano sono spesso piccoli simulacri simbolici di politica
sociale, scelti per agevolare la simulazione di un atteggiamento pubblico.
Il Partito Comunista offriva un’unica pillola amara. I due Partiti
Capitalisti offrono la scelta tra due placebo. L’ultimissima innovazione
sono le elezioni al fotofinish, dove ogni partito ottiene il 50% dei
voti e il risultato viene estratto dalle dicerie statistiche, come un
coniglio da un cappello.
Il sistema utilizzato
dagli americani per affrontare il dissenso e la protesta è certamente
più avanzato: perché imprigionare i dissidenti quando si può semplicemente
lasciarli strillare al vento finché ne hanno voglia?
L’approccio americano
alla contabilità è più sottile e sfumato di quello sovietico. Perché
mettere su certe statistiche il segreto di stato, quando si può semplicemente
distorcerle, con metodi oscuri? Ecco un semplice esempio: l’inflazione
è “tenuta sotto controllo” sostituendo [nelle statistiche] gli
hamburger alle bistecche, allo scopo di minimizzare l’aumento dei
pagamenti destinati alla spesa sociale.
Sopravvivere al crollo | |
Un approccio alla politica nazionale collaudato, che faccia risparmiare tempo, sicuramente funzionante per ogni superpotenza che sta collassando | |
1 – Non prestate attenzione ai politicanti nazionali: il collasso serve solo ad incoraggiarli. Rappresentano una distrazione colossale. Restate concentrati | |
2 – Non prendeteli neanche in giro (per quanto invitante sia). Se li ignorate del tutto, spariranno dalla vostra vista più in fretta | |
3 – Alexander Solzhenitsyn (che nel 1970 vinse il Premio Nobel per la letteratura) creò un’utile massima che lo aiutava a sopravvivere nel GULAG. Può essere utile anche a voi. | |
“Non credere a loro, non temerli, non chiedere nulla di loro”. (E’ | |
© 2006 Dmitry Orlov 21 |
[21] Molte persone
sprecano un sacco di energie a protestare contro il loro irresponsabile,
immobile governo. A me sembra solo un enorme spreco di tempo, vista
l’inefficacia di queste proteste. Costoro si accontentano forse di
leggere delle proprie imprese sui giornali esteri? Io credo che si sentirebbero
meglio se semplicemente togliessero la voce ai politici, come i politici
la tolgono a loro. E’ facile come spegnere il televisore. Se ci provassero,
probabilmente noterebbero che nulla è cambiato nelle loro vite, proprio
nulla, tranne forse il miglioramento del loro umore. Potrebbero anche
scoprire di avere adesso più tempo da dedicare a cose più importanti.
- Un
grande sforzo da parte del governo - Una
soluzione per il settore privato - Pateracchi
alla riscossa! - Fai
da te
Sopravvivere al crollo |
Sopravvivere al crollo Quali |
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(Non tutti i problemi hanno una soluzione). |
© 2006 Dmitry Orlov 22 |
[22] Ora cercherò
di delineare alcuni approcci, realistici e non, per superare questo
“gap di collasso”. La mia breve lista di rimedi potrà sembrare
un po’ semplicistica, ma tenete conto che si tratta di un problema
molto difficile. In effetti, è importante tenere conto del fatto che
non tutti i problemi hanno una soluzione. Posso promettervi che non
risolveremo il problema entro stasera. Quel che cercherò di fare sarà
di illuminarlo un po’ da diverse angolazioni.
- Non
c’è un governo capace o competente (11 settembre, Iraq, Katrina,
ecc.) - La
gente non sembra gradire o aver fiducia nel proprio governo (chissà
perché) - Uno
sforzo concertato è improbabile (scarsa comprensione della portata
del problema) - Cercherebbe
di sviare o di ritardare il collasso piuttosto che prepararsi ad esso
(perdita di tempo) - Potrebbe
in effetti accelerarlo (basti ricordare la Perestroika di Gorbaciov)
Sopravvivere al crollo |
Sopravvivere al crollo Un |
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(Non è un progetto realistico). |
© 2006 Dmitry Orlov 23 |
[23] Molte persone
se la prendono con l’irresponsabilità e l’immobilismo del governo.
Dicono spesso cose tipo “Qui ci vorrebbe un…”, seguito dal nome
di un grande progetto governativo di successo appartenente al glorioso
passato: un Piano Marshall, un Progetto Manhattan, un programma Apollo.
Ma in nessun libro di storia si parla di governi che si preparino per
il collasso. La Perestroika di Gorbacev fu un esempio del tentativo
di un governo di evitare o rinviare il collasso. Probabilmente riuscì
solo ad affrettarlo.
- Abbandonare
tutti i reattori nucleari (la cosa migliore da fare, dato che nessuno
sa come disarmarli) - Spostare
il carburante nucleare esaurito dalle sacche di deposito nei pressi
dei reattori in qualche luogo più sicuro - Disarmare
e distruggere le armi nucleari prima che cadano nelle mani sbagliate - Disarmare
e ripulire le basi militari in tutto il mondo. Rimpatriare le truppe
invece di lasciarle abbandonate in territori ostili. Congedare i militari,
riorganizzarli come unità di autodifesa a livello locale - Accelerare
la pulizia di siti tossici di scorie, miniere abbandonate, riserve nucleari
per prevenire le catastrofi ambientali che sono ancora evitabili. - Mettere
insieme un programma completo di amnistia per i carcerati prima che
le prigioni vengano chiuse per mancanza di fondi. Fornire ai prigionieri
rilasciati vitto e alloggi ad uso gratuito per prevenire un’ondata
criminale. - Proclamare
un giubileo: remissione di tutti i debiti, dato che non saranno comunque
rimborsabili
Sopravvivere al crollo |
Il programma politico del Partito del Collasso (Un |
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© 2006 Dmitry Orlov 24 |
[24] Ci sono alcune
cose a cui mi piacerebbe che il governo provvedesse in vista del collasso.
Sono particolarmente preoccupato per le installazioni, i siti di stoccaggio
e le discariche di materiali tossici e radioattivi. Le future generazioni
non saranno in grado di tenerli sotto controllo, soprattutto se il riscaldamento
globale li farà finire sott’acqua. C’è in giro una quantità di
questa robaccia sufficiente ad ammazzare la maggior parte di noi. Sono
anche preoccupato per i soldati abbandonati al di là dell’oceano:
abbandonare i propri soldati è una delle cose più vergognose che un
governo possa fare. Le basi militari d’oltreoceano dovrebbero essere
smantellate e i loro contingenti rimpatriati. Mi piacerebbe anche che
l’immensa popolazione carceraria venisse ridotta progressivamente,
in maniera controllata e preventiva, piuttosto che attraverso una caotica
amnistia generale proclamata a causa della sopravvenuta mancanza di
fondi. Infine, credo che questa farsa dei debiti che non potranno mai
essere ripagati sia durata abbastanza. Un colpo di spugna potrà dare
alla società il tempo di rimettersi in piedi. Capite quindi che non
sto chiedendo miracoli. Benché, se una qualsiasi di queste cose venisse
fatta sul serio, io stesso lo considererei un miracolo.
[25] Una soluzione
al collasso del settore privato non è impossibile: solo molto, molto
improbabile. Alcune aziende statali sovietiche rappresentavano di fatto
degli Stati nello Stato. Erano a capo di ciò che costituiva un vero
e proprio sistema economico completo e potevano sopravvivere anche senza
l’ausilio del sistema economico esterno. Esse mantennero tale struttura
anche dopo che furono privatizzate. Facevano impazzire i consulenti
di management occidentali con i loro immensi asili per l’infanzia,
le case di riposo, le lavanderie e le cliniche gratuite. Tutte queste
cose, vedete, non facevano parte del loro settore di competenza. C’era
bisogno di sfoltirle e di razionalizzare le loro operazioni. Ma i guru
del management occidentale trascurarono la cosa più importante: il
settore di competenza centrale di queste aziende stava nella loro capacità
di sopravvivere al collasso economico. Magari i giovani genii fondatori
di Google si faranno un baffo di tutto questo, ma non credo che i loro
azionisti faranno lo stesso.
- Scarsità
di alloggi - Massicci
sprechi ed inefficienze - Scarsità
di cibo - Corruzione
dilagante - Lungaggini
burocratiche - Cattivo
uso delle proprietà del governo
Sopravvivere al crollo | |
Sopravvivere al crollo Pateracchi | |
L’Unione Sovietica aveva raggiunto un livello più alto di prontezza nei confronti del collasso con una totale negligenza ed uno scarso rendimento economico. Quindi possiamo farcela, se (non) proviamo. | |
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Tutto ciò aveva aiutato la gente a prepararsi mentalmente e fisicamente per il collasso, dando loro qualcosa di cui occuparsi una volta accaduto | |
© 2006 Dmitry Orlov 26 |
[26] E’ importante
capire che l’Unione Sovietica ottenne la propria preparazione al collasso
senza volerlo, e non in virtù di qualche programma di esercitazioni.
Il collasso economico ha un suo modo di trasformare le negatività economiche
in elementi positivi. L’ultima cosa che vogliamo è un’economia
perfettamente funzionante, prospera e in espansione che un bel giorno
collassa all’improvviso, lasciando tutti nelle peste. Non è necessario
per noi raggiungere le leve del comando economico e della pianificazione
centrale per eguagliare la spenta performance sovietica in questo campo.
Abbiamo i nostri metodi, che funzionano altrettanto bene. Io li chiamo
“pateracchi”. Si tratta di soluzioni ai problemi che creano più
problemi di quelli che risolvono.
Datevi un’occhiata
attorno e vedrete pateracchi spuntare in ogni dove, in ogni ramo di
attività: abbiamo pateracchi militari come l’Iraq, pateracchi finanziari
come l’ormai condannato sistema pensionistico, pateracchi sanitari
come le assicurazioni private sulla salute, pateracchi legali come il
sistema che tutela la proprietà intellettuale. Il peso combinato di
tutti questi pateracchi ci sta spingendo lentamente ma inesorabilmente
verso il basso. Se ci spingerà abbastanza in basso, allora, quando
arriverà il collasso economico, ci sembrerà di saltare dalla finestra
del pianterreno. Dobbiamo solo favorire questo processo, o perlomeno
non interferire con esso. Perciò se qualcuno vi viene a dire “Voglio
costruire un pateracchio che funziona a idrogeno”, incoraggiatelo
in tutti i modi! Non sarà utile quanto un pateracchio che bruci i soldi
direttamente, ma è comunque un passo nella giusta direzione.
- Non
alimentate i fuochi del progresso e della prosperità economici. Ritirate
i vostri soldi dai mercati finanziari. Investite i risparmi in beni
durevoli e di valore permanente. Togliete il patrimonio dalla circolazione.
Eliminate i debiti e siate meno dipendenti dal reddito fisso. - Non
sforzatevi di ottenere la realizzazione economica. Considerate con ottimismo
il massimo tempo libero, l’indipendenza e la responsabilità limitata.
Non lavorate troppo duramente o per troppe ore. - Non
partecipate inutilmente all’economia. Fatelo il meno possibile. Riutilizzate
più che potete. Limitate i vostri bisogni fisici. Progettate di ridurli
ulteriormente in seguito.
Sopravvivere al crollo |
Sopravvivere al crollo Fai |
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© 2006 Dmitry Orlov 27 |
[27] Certi tipi di
comportamento economico, che sono molto diffusi, non sono prudenti a
livello personale e sono anche controproducenti per l’obiettivo di
colmare il “gap di collasso”. Qualunque comportamento che produca
prosperità e continua crescita economica è controproducente: più
in alto si salta, più duro sarà l’atterraggio. E’ traumatico passare
dall’avere un ingente fondo per la pensione al non avere nessun fondo
per la pensione a causa di un crollo del mercato. E’ anche traumatico
passare da un salario alto a un salario basso, o a nessun salario. Se
poi, oltre a questo, vi siete anche tenuti incredibilmente occupati
e all’improvviso vi trovate senza niente da fare, allora sarete davvero
in pessima forma.
Un collasso economico
è il peggior momento possibile per avere un crollo nervoso, eppure
è proprio questo che accade di frequente. Le persone psicologicamente
più a rischio sono gli uomini di successo di mezza età. Quando la
loro carriera finisce di colpo, i loro risparmi svaniscono e le loro
proprietà non valgono più nulla, sparisce anche gran parte della loro
autostima. Essi tendono a ubriacarsi fino alla morte e a suicidarsi
in quantità straordinarie. Poiché essi sono le persone più esperte
e capaci, questa è per la società una perdita terribile.
Se l’economia, e
il posto che occupate all’interno di essa, è importante per voi,
ci resterete molto male quando se ne andrà. Dovete coltivare un atteggiamento
di composta indifferenza, ma dev’essere più che un semplice concetto.
Dovete sviluppare lo stile di vita, le abitudini e la robustezza fisica
per resistere. Sono necessari molta creatività e molti sforzi per vivere
un’esistenza soddisfacente ai margini della società. Dopo il collasso,
questi margini potrebbero trasformarsi nel miglior posto in cui vivere.
- Il
crollo sovietico è stato assolutamente terribile per la maggior parte
della gente. Molti di loro sono morti. Quando l’economia degli Stati
Uniti collasserà sarà molto peggio. - Ci
sono voluti 10 anni alla Russia per riprendersi. Gli Stati Uniti non
avranno le risorse che hanno permesso alla Russia di riprendersi (energia
da esportare, paesi confinanti economicamente integri). - Un’ulteriore
crescita economica non è né possibile né auspicabile. La moderna
economia industriale non è necessaria alla crescita culturale o spirituale,
e pone una minaccia alla sopravvivenza dell’uomo. - La
fiducia nelle istituzioni condannate è nociva. Il governo è già inutile.
Il settore del commercio sarà presto fuori uso. Dato che per voi saranno
inutili, potete iniziare ad essere inutili per loro prima del tempo.
Sopravvivere al crollo |
Sopravvivere al crollo: tocca a voi! |
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© 2006 Dmitry Orlov 28 |
[28] Spero di non aver
dato l’impressione che il crollo sovietico sia stato una passeggiata
nel parco, perché al contrario è stato davvero spaventoso, in molti
sensi. Il punto che voglio sottolineare è che quando a crollare sarà
questa economia, sarà molto peggio. Un altro punto che voglio sottolineare
è che un collasso, qui, sarà probabilmente permanente. I fattori che
permisero alla Russia e alle altre repubbliche ex sovietiche di riprendersi,
qui non sono presenti.
A dispetto di tutto
ciò, io credo che in ogni epoca e in ogni circostanza, le persone riescano
a trovare a volte non solo gli strumenti e un motivo per sopravvivere,
ma anche illuminazione, pienezza e libertà. Se possiamo trovarli anche
dopo che l’economia sarà collassata, perché non iniziare a cercarli
adesso?
Grazie.
~~~~~~~~~~~~~~~ Note
Editoriali ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Energy Bulletin ha
pubblicato ieri (3 dicembre) un brano di questa conferenza (Dec 3),
e Dmitry ha comunicato che il suo piccolo server web è stato sommerso
dalle richieste. Anche se è positivo che il suo scritto abbia un tale
seguito, VI PREGHIAMO di non accedere al documento tramite il suo server
(Club Orlov). Lo stesso contenuto si trova qui, sul server più potente
di Energy Bulletin.
—
Orlov ha molte intuizioni acute, espresse tramite il suo humor nero.
Colpisce in particolare la forte argomentazione che dà a proposito
del fatto che la gente in Unione Sovietica fosse effettivamente meglio
preparata ad un collasso perché
- Aveva imparato ad essere
più autonoma - Molti fattori decisivi (come
gli alloggi e i trasporti) erano regolati dal settore statale che era
più stabile rispetto a quanto avrebbe potuto essere il settore privato.
Il cinismo di Orlov
a proposito della possibilità di un’azione intelligente da parte
del governo era giustificata con tutta probabilità nel caso dell’Unione
Sovietica, ma ritengo che sarebbe un errore tragico rinunciare agli
sforzi di cambiare la direzione che stanno prendendo gli Stati Uniti.
I Sovietici avevano scarse possibilità di far funzionare le istituzioni
democratiche. Noi questa possibilità ce l’abbiamo.
-BA
AGGIORNAMENTO: il 4
marzo 2007 Dmitri Orlov scrive:
Lei ha scritto che
“i Sovietici avevano scarse possibilità di far funzionare le istituzioni
democratiche”. Questo non è del tutto vero. La Perestroika e la
Glasnost implicavano tutte una democrazia, e secondo me questo aveva
la stessa possibilità di successo del sistema disperatamente manipolato
che negli Stati Uniti passa per democrazia (anche se molto meno di una
democrazia corretta e moderna, nella quale il regime di Bush sarebbe
stato escluso dal potere un bel po’ di tempo fa, dopo un semplice
voto di sfiducia da parte del Parlamento ed elezioni anticipate). Il
problema è che, in uno scenario di collasso, la democrazia è l’ultimo
sistema di governo efficace a cui si possa pensare (si pensi a Weimar,
o al governo russo ad interim) – un tema che tratto in Lezioni
Post-Sovietiche.
Per finire, io non
penso che definirmi cinico sia proprio corretto: sono stato per molto
tempo negli Stati Uniti, e ho osservato il sistema diventare sempre
meno funzionale con ogni stagione politica di passaggio. Mi sembra che
non sia necessariamente cinico essere in grado di individuare una direzione
omogenea, ma potrebbe significare semplicemente essere osservatori.
AGGIORNAMENTO (30 ottobre
2007):
Abbiamo notato un’affluenza
di visitatori alla pagina dell’articolo di Dmitry Orlov da quando
la cita in vari siti web. Dmitry scrive che il suo nuovo libro, “Reinventare
il collasso”, è atteso a primavera con la New Society Publishers.