DI GILAD ATZMON
Counterpunch
Cosa hanno in comune il sindaco di Londra, Ken Livingstone, e il personaggio immaginario di nome Artie Fishel?
Creato dal compositore sassofonista, Gilad Atzmon, Artie Fishel è un personaggio satirico immaginario concepito come il primo sionista che, nonostante l’intensa opposizione del gruppo radicale Board of Deputies of Britsh Jews (Consiglio dei Rappresentanti degli Ebrei Inglesi) e le enormi pressioni politiche esercitate sul gruppo Pizza Express, ha fatto il suo debutto a Londra al prestigioso club jazz Pizza On The Park a Knightsbridge la scorsa settimana, per quattro sere di seguito a cominciare da mercoledì 18 ottobre.
L’idea che sta dietro Artie Fishel si è evoluta con il tempo. Inizialmente, contemplavo di creare una chat box (casella di chat interattiva) dove esibire un sionista virtuale. Pensai che noi tutti avremmo potuto trarre un beneficio facendo qualche chiacchierata con un sionista dalla dialettica articolata. Un uomo che conosce la saggezza di Israele e che riesce a difendere moralmente l’inclinazione alla crudeltà insita nel nazionalismo ebraico.
Tuttavia, essendo io in prima istanza un musicista, non mi ci volle molto per arrivare a concepire l’immagine di un uomo votato alla musica e posto al centro del progetto. Così creai un personaggio immaginario, Artie Fishel, un uomo convinto che il Jazz non abbia nulla a che fare con l’America e con l’Africa. Per Artie, il Jazz è ebraico ed è nato nei ghetti ebraici dell’Europa dell’Est. Per Artie, il Jazz deve concludere la sua diaspora e ritrovare la strada per ritornare in patria.
Artie è tizio decisamente divertente – è ben lungi dall’essere violento; infatti ama la pace, ama la sua gente, la sua gente ama lui, ma, soprattutto, ama davvero se stesso. Artie è principalmente un artista comico. Un ebreo sionista potrebbe vedere riflesso qualcosa di se, in Artie. Altri potrebbero intravedere in lui uno scorcio della mentalità sionista israeliana, e altri semplicemente ridere. Durante tutta la fase di creazione la mia banda, la direzione e io abbiamo lavorato duramente per rimuovere qualunque traccia possibile che potesse essere considerata offensiva per qualcuno. Abbiamo pensato che Artie dovesse venire introdotto come un perfetto esempio di resistenza culturale senza sfidare i confini della legittimità. Siamo molto felici e orgogliosi del nostro prodotto finale, Gilad Atzmon Presents: Artie Fishel and The Promised Band.
Ma il Board of Deputies degli ebrei inglesi, una rappresentanza autoproclamata dell’ebraismo britannico, aveva deciso di uccidere Artie ancora prima che nascesse. Una settimana prima dell’inaugurazione dei concerti al prestigioso Pizza On The Park di Londra, ero venuto a sapere che la sede centrale di Pizza Express aveva subito forti pressioni. Erano stati aggrediti all’improvviso da dei falsi clienti che urlavano all’oltraggio per il fatto che avevano “accordato la presenza sul palco a Gilad Atzmon, un ‘razzista’, un ‘antisemita’ e un ‘negazionista dell’olocausto”. I candidati a questa protesta, ben orchestrati peraltro, come in seguito ho potuto apprendere, parlavano come un’unica voce. Nonostante io abbia scritto centinaia di pagine di articoli su Israele, sulla Palestina e sull’identità ebraica, questi finti clienti sembravano tutti citare sempre i soliti quattro passaggi. Dei passaggi che erano o riscritti o presi fuori dal loro contesto, e aggiungendoci pure delle parole prese da altri e attribuite a me.
Pizza Express ha fatto ciò che doveva fare: si è presa tempo per valutare le accuse. E decidendo, nonostante le forti pressioni, che il concerto dovesse essere tenuto come era già stato programmato.
Un relatore di Pizza On The Park ha affermato: “Gilad Atzmon è stato richiesto per i suoi talenti musicali in qualità di sassofonista e compositore riconosciuto a livello internazionale, rispettato a premiato, che si è esibito di fronte alle platee di tutto il mondo così come nei più importanti club jazz londinesi. I suoi spettacoli al Pizza On The Park hanno attirato molto l’attenzione”. Pure alcuni esponenti di Pizza Express hanno partecipato alla serata di apertura e non hanno potuto trovare alcun motivo per cui i miei spettacoli dovessero essere cancellati.
E Pizza Express non è stata l’unica. Venerdì, cinque giorni prima del debutto di Artie nel concerto, sia The Guardian Guide che The Independent Information hanno scelto ‘Gilad Atzmon Presents: Artie Fishel and The Promised Band’ tra i concerti jazz della settimana assolutamente da non perdere. Suppongo che, per chi si occupa di prendere le decisioni a Pizza Express, queste raccomandazioni non abbiano fatto altro che incoraggiare ulteriormente la loro scelta. Certo, se io fossi davvero un razzista, come il BOD si permette oltraggiosamente di affermare, la stampa nazionale britannica avrebbe dovuto porsi dei freni nel promuovermi e nell’appoggiare me o comunque il mio ultimo progetto. Pochi giorni prima del concerto, mi hanno promosso poi anche la BBC Radio 3 e la London Metro. Davvero, non ho mai ricevuto così tanto sostegno in un così breve periodo per qualunque dei miei album o concerti precedenti.
Questo era decisamente troppo per la BOD. Stoltamente, anziché arrendersi all’evidenza e ammettere che potevano essersi sbagliati, hanno pensato di intensificare gli attacchi. Hanno coinvolto anche la Federazione Sionista, intraprendendo assieme un percorso di moderata violenza verbale. Sono così cominciate ad arrivare una sequela ininterrotta di telefonate a Pizza Express, organizzando pure un picchetto davanti al locale. I proprietari non hanno avuto altra scelta che ingaggiare dei buttafuori per proteggere i clienti dallo zelo sionista. Certo questo non sembra essere esattamente il tipo di comportamento che possa restituire un’immagine brillante a coloro che operano in nome degli ebrei.
Ora sono qui a confessare che a quel punto mi sono ritrovato non poco in imbarazzo per l’intera vicenda. In fin dei conti, Pizza Express non ha niente a che fare con il conflitto israelo-palestinese. Mi sono sentito colpevole anche per la centralinista della reception che si è ritrovata a dover sopportare decine di manifestazioni quotidiane di brutalità verbale sionista colme della peggiore volgarità. Quando ho fatto il mio ingresso nel locale mercoledì mi sentivo in obbligo di porgere le mie scuse, ma con mia grande sorpresa l’intero staff di Pizza Express era dalla mia parte. Anzi posso dire che né la mia banda né io riusciamo a ricordarci un’accoglienza più calorosa di questa in un locale musicale. Tutto il personale si è fatto in quattro per occuparsi di noi e farci sentire a casa.
Durante la serata di apertura tra le quattro in programma a Pizza On The Park, avevamo notato un nutrito gruppo di israeliani in compagnia di altre persone che non sembravano esattamente i nostri tipici ammiratori. Malgrado la nostra indecisione iniziale, non abbiamo apportato alcuna modifica al nostro spettacolo e abbiamo proseguito con il nostro programma come stabilito. Sia la prima che la seconda parte del concerto sono andate bene e non siamo stati disturbati. Al termine della prima parte mi sentivo più a mio agio, e mi ero reso conto che gli israeliani nel pubblico avevano gradito lo spettacolo; molti tra loro avevano comprato l’album e alcuni chiesto pure un autografo con dedica. Tuttavia, al termine del concerto venni a sapere da un produttore di Al Jazeera, che era lì per scrivere un articolo sull’evento, che un giornalista un po’ disorientato del quotidiano scandalistico Evening Standard lo aveva avvicinato al termine del concerto chiedendogli che cosa stesse succedendo. A quanto pare, il BOD aveva preso contatti con dei giornali locali e nazionali promettendo degli scoop sul ‘negazionista dell’olocausto’, o come minimo sul ‘razzista guerrafondaio’. Questo giornalista era un po’ confuso: non riusciva a trovare nulla su cui poter scrivere. Nessuna storia particolare, solo uno spettacolo satirico. È evidente che il BOD era caduto nella stessa, imbarazzante trappola che aveva costruito. Nella stessa settimana in cui la loro vittima più recente, il sindaco di Londra, Ken Livingstone aveva vinto il ricorso contro la sospensione dalla carica sotto l’accusa di ‘insulti nazisti”, avevano fallito nel loro tentativo di darmi in pasto ai quotidiani di rilievo per diffamarmi.
A loro dispetto, il venerdì mattina The Guardian pubblica la recensione del mio nuovo album con una critica favorevole, critica replicata pure dall’Evening Standard, che non manca di notare l’ironia ‘ebraica” che sta dietro il progetto. A quel punto era ormai evidente che l’infame gruppo del BOD non era riuscito a fornire ai media britannici l’occasione per screditarmi. Umiliati nel profondo, l’ultima valvola di sfogo che gli rimaneva era il Jerusalem Post, un giornale israeliano di estrema destra in lingua inglese.
Ma il loro fiasco non era ancora terminato; il giorno 21, di venerdì, un vecchio membro del Labour Government ha assistito al nostro concerto. E come se questo non bastasse, ora cominciamo a ricevere un notevole e incoraggiante sostegno anche da giovani membri della comunità ebraica. Un giovane promoter ebreo che ha visto Artie Fishel in azione si è dimostrato molto interessato nell’organizzare un grande concerto di Artie Fishel a Golders Green (lo shtetl ebraico londinese). Un altro giovane ebreo conservatore che ci ha visti in azione ha insistito per organizzare un dibattito sulle mie idee. Questo evento è già fissato per la metà di novembre.
Artie Fishel è stato creato per lanciare un dibattito, per invitare la gente ad osservare il sionismo e la sua cultura sotto una prospettiva diversa. Esiste per permettere agli ebrei di guardare a se stessi senza paure, e lasciare che gli altri guardino al sionismo e al colonialismo culturale senza perdere di dignità. Il BOD ha fatto di tutto per zittire Artie, il suo creatore e il suo messaggio: almeno per il momento, la loro campagna non ha riscosso molto successo.
Questo è il sito di Artie: www.artiefishel.com/
Gilad Atzmon è nato in Israele e ha servito l’esercito israeliano. È l’autore di due racconti: A Guide to the Perplexed
(Una Guida per il Perplesso) e recentemente ha realizzato My One and Only Love (Il Mio Solo e Unico Amore). Atzmon è anche uno tra i sassofonisti jazz più affermati in Europa. Il suo recente CD, Exile , è stato nominato il migliore CD di jazz dell’anno dalla BBC. Ora vive a Londra e può essere contattato al seguente indirizzo: [email protected]
Gilad Atzmon
Fonte: http://www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/atzmon10232006.html
23.10.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di RUGGERO ORLANDI