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La Redazione

 

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SONO GLI IMPERIALISTI DELLA FINANZA CHE ATTACCANO LA RUSSIA. IL NUOVO TREND E' LA MANIPOLAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI: QUANTO DURERA'ANCORA ?

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A cura di Bosque Primario
Il 22 Dicembre 2014
99 Views

DI PAUL CRAIG ROBERTS

informationclearinghouse

Nuova pericolosissima tendenza è il successo della manipolazione dei mercati finanziari da parte della Federal Reserve, di altre banche centrali, delle banche private, e del Tesoro degli Stati Uniti. La Federal Reserve ha ridotto i tassi di interesse reali sui titoli obbligazionari governativi USA, portandoli prima a zero e poi spingendo i tassi di interesse reali in campo negativo.

Oggi il governo ti fa pagare se vuoi godere del privilegio di acquistare i suoi titoli obbligazionari!

La gente è disposta a pagare per mettere il propri soldi nei titoli di debito del Tesoro, perché non si fida delle banche e sa che il governo può stampare quanti soldi vuole, per pagare le obbligazioni. Così oggi chi investe nelle obbligazioni del Tesoro deve pagare una tassa per garantire di recuperare almeno il valore nominale facciale (meno la tassa pagata) dei suoi investimenti in titoli di debito governativi.

La tassa che si deve pagare è un premio, che fa arrivare il costo del titolo di debito a qualcosa che è più alto del valore nominale che viene pagato, accettando di sottoscrivere un tasso di rendimento negativo, che comunque è inferiore al tasso di inflazione reale.

Pensateci per un minuto. Facciamo finta che gli Stati Uniti stiano vivendo una ripresa economica. Normalmente quando l’attività economica è in ripresa anche i tassi di interesse aumentano, per il fatto che sia i consumatori che gli investitori chiedono più credito. Ma non accade questo in questo “frangente”.

Normalmente una ripresa economica produce l’aumento dei consumi, l’aumento dei profitti, e maggiori investimenti. Ma quello che stiamo vivendo è una spesa dei consumatori sempre piatta, anzi in declino, perché il lavoro viene delocalizzato e i negozi al dettaglio stanno chiudendo, così i profitti arrivano solo dalla riduzione dei costi del lavoro e dalla mobilità del personale.

Il mercato azionario tiene, perché le stesse multinazionali sono i maggiori compratori di azioni. Il Buying-Back delle proprie azioni serve per sostenere e per far aumentare il prezzo delle azioni, consentendo così ai papaveri e al CdA delle stesse imprese di vendere le loro azioni o incassare in contanti le loro opzioni a un prezzo più alto. Il denaro che il Quantitative Easing ha dato alle mega -banche ampio spazio per speculare sulle azioni, spingendo così i prezzi al rialzo, nonostante l’assenza di questi fondamenti, che dovrebbero sostenere un rialzo del mercato azionario.

In altre parole, in America oggi non ci sono mercati finanziari liberi. I mercati sono truccati dal Q.E. della Federal Reserve, dalla manipolazione dei prezzi dell’oro, dal Plunge Protection Team e dall’ Exchange Stabilization Fund del Tesoro, oltre che dalle grandi banche private.

Sembrerebbe che per il QE sia finita, ma non è così. La Fed ha intenzione di mettere da parte tutti gli interessi da pagare e ricominciare a prendere soldi dal suo portafoglio di obbligazioni pieno di 4.500 miliardi di dollari per comprare altri prestiti obbligazionari, e anche le banche hanno intenzione di riempire i loro buchi utilizzando 2.600 miliardi di dollari del denaro – depositato presso la Fed (per legge) – per acquistare titoli. Il QE si è trasformato, ma non è finito. Lo stesso denaro che la Fed ha pagato alle banche per le obbligazioni ora sarà utilizzato dalle stesse banche per sostenere il prezzo delle obbligazioni, acquistandole.

Normalmente, quando si creano enormi quantità di debito e di denaro la moneta crolla, ma il dollaro invece si è rafforzato. Il dollaro prende forza da tutta quell’impalcatura che sostiene il prezzo dell’oro nel mercato dei futures. Gli agenti della Federal Reserve e le banche dei lingotti, stampano contratti futures di carta che rappresentano molte tonnellate di oro (fittizio) e le scaricano sul mercato nei periodi in cui la negoziazione è debole o inesistente. Questo spinge verso il basso il prezzo dell’oro, nonostante che la domanda per il metallo fisico sia in aumento. Questa manipolazione viene fatta per contrastare l’effetto dell’espansione della moneta e del debito sul valore di scambio del dollaro. Una quotazione dell’oro in dollari che scende, fa si che il dollaro sembri forte.

Il dollaro appare forte a causa della monetizzazione del debito effettuata dalla Banca del Giappone e dalla Banca Centrale Europea. Il programma di QE della Banca del Giappone è ancora più grande di quello della FED. Anche la Svizzera fa gli impicci con il prezzo del franco svizzero. Così visto che tutte le valute si stanno gonfiando, il dollaro non perde valore nel cambio.

Considerando che il Giappone è un vassallo di Washington, non è escluso che una parte dei soldi che vengono stampati dalla Banca del Giappone possano servire ad acquistare dei titoli del Tesoro USA, sostituendosi in questo modo al ruolo di compratore che, altrimenti, avrebbe dovuto sostenere la FED per mezzo del programma QE – USA.

Anche le grandi banche private, sia americane che inglesi, stanno manipolando i mercati senza sosta. Ricordiamoci dello scandalo delle banche sul tasso LIBOR (London Interbank Borrowing Rate) e sul prezzo dell’oro in apertura alla borsa di Londra. Ora abbiamo beccato le banche che stanno facendo gli stessi impicci sui mercati valutari, presentando degli algoritmi sviluppati solo per manipolare i mercati dei cambi esteri.

Quando le banche vengano prese con le mani nel sacco, evitano qualsiasi accusa perché pagano subito qualsiasi multa. Provatevi VOI a fare la stessa cosa.

Persino il governo manipola le statistiche economiche per dipingere un quadro economico roseo e per sostenere la fiducia nell’economia. La crescita del PIL viene gonfiata sottovalutando i dati dell’inflazione. L’alta disoccupazione è nascosta sotto il tappeto, non includendo tra i disoccupati, tutti quei lavoratori scoraggiati, che ormai hanno smesso di cercare lavoro. Ci è stato detto ci stiamo godendo una ripresa economica e che c’è stato un miglioramento del mercato immobiliare. Eppure i fatti sono fatti e quasi la metà degli americani che hanno 25 anni sono stati costretti a tornare a vivere con i genitori, e anche il 30% di quelli che di anni ne hanno 30, sono tornati a casa di mamma. Dal 2006 il tasso di americani di 30 anni che possiedono una casa è crollato.

L’abrogazione della legge Glass-Steagall, durante il regime Clinton ha permesso alle grandi banche di cominciare a giocare, scommettendo con i soldi dei loro clienti. La legge Dodd-Frank ha cercato di bloccare qualcuna di queste banche, richiedendo che almeno quelle banche che si erano trasformate in case da gioco d’azzardo-casinò, lo facessero solo per mezzo di società controllate, che non avessero accesso ai depositi dei clienti delle stesse banche. Se le banche si mettono a giocare con i soldi dei loro correntisti, le eventuali perdite (delle banche) sono coperte dalla FDIC, e in caso di fallimento (di una banca), le disposizioni del bail -in potrebbero concedere alle banche l’accesso ai fondi dei loro depositanti. Con le banche che godono della protezione del “troppo-grandi-per-fallire”, anche se la Dodd -Frank fosse riuscita a proteggere i depositanti, non si capisce quando o come il fallimento di una società-controllata-da-una-banca potrebbe far venire giù tutta la banca.

Il modo di fare eccessivamente disinvolto con cui si muovono oggi le banche è rischioso. Perché si dovrebbe giocare con denaro proprio, se si può giocare con i soldi degli altri (dei depositanti) ? Le banche del gruppo della Citigroup hanno fatto fortissime pressioni per ribaltare le disposizioni della Dodd-Frank – che non consente di mettere le mani sui soldi dei depositanti, quando servono come paracadute per determinati tipi di strumenti finanziari ingiustificatamente rischiosi – incontrando l’opposizione del solo Senatore Elizabeth Warren e di pochi altri. Il senatore Warren sostiene che la Citigroup controlli il Tesoro USA e la Federal Reserve.

Il continuo calo del prezzo del petrolio fa sorgere qualche preoccupazione sui pericoli a cui vanno soggetti i derivati del petrolio. La Citigroup ha fatto scrivere una disposizione nel disegno di legge omnibus sugli stanziamenti che sposta la responsabilità per i credit default swap della Citigroup sulle spalle dei suoi depositanti e su quelle dei contribuenti. Sono passati solo sei anni da quando furono erogati alla Citigroup mezzo trilione di dollari. La Citigroup è tornata alla carica e chiede di più, mentre nulla viene fatto per tutelare il popolo americano dalle pene che la Citigroup e tutti gli altri gangster finanziari stanno continuando a provocare.

Quello che oggi stiamo vivendo non è una ripetizione del passato. L’abilità, o meglio, l’audacia del governo USA nel manipolare i principali mercati finanziari è qualcosa di nuovo. È possibile che questa nuova moda possa continuare? Il governo dovrebbe essere in mano a gente che propone leggi che si oppongano alla manipolazione dei mercati, ma è lo stesso governo a manipolare i mercati.

I governi e gli economisti baciano la mano ai padrini del libero mercato. Per questo i mercati sono imbrigliati, non sono liberi.

Per quanto tempo le azioni potranno restare allo stesso livello in un’economia senza futuro o in declino? Per quanto tempo le obbligazioni potranno continuare a pagare degli interessi realmente negativi, quando il debito e le monete sono al rialzo?

Per quanto tempo potranno essere manipolati al ribasso i prezzi dei lingotti, se nel mondo la domanda d’oro continua ad essere superiore alla produzione annuale?

Per quanto tempo ancora i governi e le banche potranno imbrogliare i mercati?

La manipolazione è una cosa dannosa. Le manipolazioni servono a far gonfiare le bolle dell’economia e le manipolazioni ormai vengono usate da Washington come dei veri e propri atti di guerra, oggi spingendo al ribasso il valore del cambio del rublo russo.

Se ogni volta che il mercato azionario prova a correggere e a re-indirizzare i mercati verso la reale situazione economica, la Plunge Protection Team o qualche altro “ente di stabilizzazione” governativo blocca la correzione con l’acquisto di futures della S & P, e i valori irreali del mercato vengono perpetuati.

Il prezzo dell’oro non è determinato nel mercato fisico, ma sul mercato dei futures, dove i contratti vengono chiariti in contanti. Ogni volta che la domanda di oro spinge al rialzo i prezzi, la Federal Reserve o gli agenti delle sue banche di lingotti, buttano delle quantità massicce di contratti scoperti sul mercato dei futures e questi spingono al ribasso il prezzo dell’oro, il risultato è che così facendo sovvenzionano gli acquisti d’oro che fanno Russia, Cina e India. Il basso prezzo dell’oro è artificiale, come è artificiale anche il valore del dollaro americano.

Le manipolazioni fatte dalla Federal Reserve sul mercato obbligazionario hanno spinto i prezzi tanto in alto che chi compra può ricavare dal suo investimento solo una rendita pari a zero o negativa. Al momento attuale la paura per l’insicurezza nel depositare i propri soldi in banca, rende le persone disposte a pagare una tassa pur di mettersi sotto il cappello protettivo del governo, che può stampare denaro, per rimborsare le proprie obbligazioni. Una serie di eventi potrebbero mettere fine a questo stato di tolleranza per questi tassi di interesse reali a ZERO o negativi. E’ stata la politica della Federal Reserve a far arrivare il mercato obbligazionario tanto vicino al collasso.

Il governo degli Stati Uniti – forse addirittura sorpreso dalla facilità con cui tutti i mercati finanziari possono essere truccati – adesso sta truccando, o permettendo di truccare i grandi hedge fund e forse lo sta facendo anche George Soros, per far scendere il valore di scambio del rublo russo con una massiccia vendita allo scoperto sul mercato delle valute. Il 15 dicembre, il rublo ha subito un attacco per cui ha perso il 19%.

Dato che non c’è nessun motivo economico per cui il prezzo dell’oro possa diminuire nel mercato dei futures, se la domanda di oro fisico è in aumento, non c’è nessuna ragione economica per cui il rublo, improvvisamente, debba perdere gran parte del suo valore nel cambio. A differenza degli Stati Uniti, che, al contrario della Russia, hanno un enorme deficit commerciale, la Russia invece ha un surplus commerciale. Diversamente dall’economia americana, l’economia russa non si è spostata offshore, anzi ha appena chiuso grandi accordi energetici e commerciali con Cina, Turchia e India.

Se fosse la forza dell’economia a determinare i risultati, sarebbe il dollaro a perdere valore nel cambio, non il rublo.

Le sanzioni economiche illegali che Washington ha decretato per la Russia sembrano fare più male alle aziende energetiche di Europa e Stati Uniti che non alla Russia. Quale sarà la portata dell’impatto sulla Russia dell’attacco americano sul rublo non è chiaro, perché il crollo del valore del rublo è artificiale.

C’è una differenza tra i fattori economici che spingono gli investitori stranieri a ritirare i loro capitali da un paese, causando così la perdita di valore di una moneta e la manipolazione del valore di una moneta provocata da pesanti vendite allo scoperto sul mercato valutario. Quest’ultima operazione può provocare anche gli stessi effetti della prima, ma per la Russia il risultato può essere positivo.

Nessun paese che dipenda da capitali stranieri è un paese sovrano. Un paese dipendente da capitali stranieri – particolarmente se questi capitali appartengono a nemici che cercano di sovvertire l’economia – è soggetto a destabilizzazioni della propria valuta e a oscillazioni economiche. La Russia dovrebbe autofinanziarsi. Se la Russia avesse bisogno di capitali stranieri, dovrebbe rivolgersi ai suoi alleati in Cina. La Cina ha tutto l’interesse che la Russia resti in una posizione di forza, per poter esercitare, accanto alla Cina, la protezione necessaria contro le aggressioni, sia economiche che militari, degli USA.

L’attacco americano al rublo serve anche a insegnare ai governi sovrani che non sono i paesi vassalli degli Stati Uniti, chi sono i paesi su cui ricade il costo finale, solo per il fatto che hanno accettato che gli scambi sui mercati valutari siano dominati dalla valuta degli Stati Uniti. La Cina dovrebbe pensarci due volte prima di consentire la piena convertibilità della sua moneta. Naturalmente, i cinesi hanno un sacco di attività in dollari con cui difendere la propria moneta dagli attacchi, e la vendita di parte di quelle attività e l’uso del dollaro possono servire a sostenere lo yuan e anzi potrebbe abbattere il valore di scambio del dollaro e i prezzi delle obbligazioni USA, e provocare un rialzo dei tassi di interesse e dell’inflazione USA. In conclusione, data la natura da gangster dei mercati finanziari, in cui gli Stati Uniti sono il giocatore più pesante, un Paese che consenta il libero scambio della propria moneta è un paese che si mette nei guai.

Il più grande danno che è stato fatto all’economia russa non è stato provocato dalle sanzioni o dall’attacco degli Stati Uniti sul rublo. Il danno maggiore è stato provocato dagli economisti neoliberali della stessa Russia.

L’economia neoliberista non è solamente sbagliata, è una ideologia che favorisce solo l’imperialismo economico USA. Nel seguire le prescrizioni neoliberiste, gli economisti russi stanno sostenendo l’attacco di Washington all’economia russa.

A quanto pare, Putin è stato sacrificato, insieme ai suoi nemici interni e agli integrazionisti atlantisti, per la “globalizzazione del libero commercio”. La globalizzazione distrugge la sovranità di tutti i paesi, tranne quella del paese che detiene la valuta di riserva mondiale e che controlla tutto il sistema.

Come ha dimostrato Michael Hudson, l’economia neoliberale è una “economia spazzatura”. Ma è anche uno strumento dell’imperialismo finanziario americano, e questo rende gli economisti neoliberali russi uno strumento dell’imperialismo americano.

I paesi sovrani restanti – quindi tutta l’Europa non è tra questi paesi – stanno lentamente imparando che le istituzioni economiche occidentali sono solo un inganno, per cui dare fiducia costituisce sempre una minaccia alla sovranità nazionale.

Washington intende sovvertire il governo russo per trasformare la Russia in uno stato vassallo come la Germania, la Francia, il Giappone, il Canada, l’Australia, il Regno Unito e l’Ucraina. Se lo scopo della Russia è quello di sopravvivere, Putin deve proteggere il suo paese dalle istituzioni economiche occidentali e dagli economisti che hanno studiato in occidente.

E’ troppo rischioso per gli Stati Uniti occupare militarmente la Russia, al contrario Washington sta usando la sua unica relazione simbiotica con le istituzioni finanziarie occidentali per attaccare una Russia incauta che scioccamente si è aperta alle predazioni finanziarie dell’Occidente.

Nota: L’ultimo numero del “Gerald Celente’s Trends Journal” indica la “financial market manipulation” come uno dei Top Trend per il 2015

Dr. Paul Craig Roberts è economista, commentatore ed ex-Assistant Secretary of the U.S. Treasury for Economic Policy ed editore associato del the Wall Street Journal. Ha scritto su Business Week, Scripps Howard News Service, e Creators Syndicate. Ha parecchi incarichi universitari e i suoi scritti su internet attraggono lettori da tutto il mondo. I suoi ultimi libri sono The Failure of Laissez Faire Capitalism and Economic Dissolution of the West e How America Was Lost.

Link: http://www.informationclearinghouse.info/article40509.htm

19.12.2014

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario.

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