Riceviamo e pubblichiamo dal Sindacato di Polizia OSA la lettera inviata alle alte cariche dello Stato.
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Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Giorgia MELONI
Al Presidente del Senato
alla c.a. Sen. Ignazio LA RUSSA
Al Presidente della Camera dei Deputati
alla c.a. On. Lorenzo FONTANA
Al Ministro dell’Interno
alla c.a.Pref.to Matteo PIANTEDOSI [email protected]
Al Sig. Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
c.a. Pref.to Vittorio Pisani
All’ Ufficio Relazioni Sindacali Dipartimento della Pubblica Sicurezza c/o il Ministero dell’Interno
alla c.a. del Vice Pref.to Dott.ssa Maria DE BARTOLOMEIS
Quando ad un Poliziotto-Cittadino si ingenerano tormenti per la dignità lesa, per la salute persa, per le umiliazioni sofferte e quando i sopravvissuti rimangono attoniti per la perdita dei loro cari, è giunto il tempo che tutti debbano essere tutelati e risarciti dalla Repubblica, in particolare e allorquando è l’Istituzione cui appartengono oggettivamente la responsabile delle afflizioni e delle angosce.
Tuttavia, quest’Organizzazione Sindacale OSA Polizia, ha coscienza e conoscenza che l’attuale Governo presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri On.Giorgia Meloni, non ha responsabilità dirette inerenti la “quarantena-lockdown”, la “vaccinazione” obbligatoria e la sospensione dal servizio dei poliziotti non vaccinati in quanto i provvedimenti legislativi che li sottendevano – i famigerati DPCM– sono stati imposti dai Governi precedenti, che – di fatto – si auto-rendevano “orfani” del Parlamento!
Appare imperativo enunciare, anche agli eruditi del Diritto Romano non raramente ispirato a quello degli Achei, che i provvedimenti emanati, con DPCM, dai “Governi Covid-19“ hanno sproporzionatamente ed erroneamente aumentato la “sfera giuridica di competenza”, violandone in primoluogo la cornice delineata dalla Carta Costituzionale.
Nella fattispecie, un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) definito dal Diritto quale Atto Amministrativo non può assolutamente comprimere le Norme Legislative e Costituzionali, sia nell’aspetto proporzionale o rispondente, e nemmeno sull’equilibrio temporale giurisprudenziale, senza che si individui e si contraddistingua il cosiddetto “Diritto Tiranno”.
Ulteriormente, considerato il momento storico, ove: AstraZeneca ritira il suo “Vaccino” in tutto il mondo, Moderna sospende il “Vaccino” in più Stati, l’Industria Farmaceutica Pfizer viene incriminata negli USA ed esattamente dallo Stato del Kansas per opera del Procuratore Generale Kobach (che sottolinea anche l’aggravante di aver indotto alla censura i social media sui contenuti critici dei cosiddetti vaccini) è un avviso-segnale eloquente che le nostre istanze e vertenze sono sacrosante e punti diriferimento attendibili, dal momento che abbiamo individuato il pericolo in tempi non sospetti e pertanto, quali appartenenti alle Istituzioni, abbiamo l’onere intellettuale ed etico, di fare chiarezza in questa nebulosa condensata di omertà e collusioni.
E’ evidente, che tale aspetto Istituzionale richiede determinazione, pacatezza e fermezza allo stesso tempo, ma, al contempo, crediamo che i momenti siano finalmente maturi per rendere operativa la già istituita Commissione d’Inchiesta Parlamentare, inerente le vicissitudini nel cosiddetto periodo pandemico ”Covid-19”, ove è noto a chiunque che gli ostacoli per la sua attivazione rappresentano le volontà di coloro che sono i responsabili morali delle Morti, delle Disabilità e delle Umiliazioni ed appunto, per queste ed altre motivazioni, chiediamo di promuovere urgentissimi e concreti provvedimenti sulle fenomenologie, così elencate:
- Che i parenti dei colleghi tremendamente colpiti da “morti improvvise” siano coadiuvati in una ricerca giusta delle cause del decesso e risarciti, sia moralmente che economicamente, qualora si acclarasse la dipendenza dagli effetti devastanti del siero antiCovid-19, ricordiamolo, mai sperimentato prima dell’ inoculazione;
- Che i poliziotti affetti da patologie gravi e gravissime, dovute dagli effetti collaterali ed indesiderati del siero predetto, vengano risarciti dei danni fisici e morali e venga riservata ai medesimi una adeguata e dignitosa assistenza sanitaria ed economica;
- Che le donne e gli uomini della Polizia di Stato, illecitamente perseguiti (sospesi dal servizio) per non essersi sottoposti ad un trattamento sanitario sperimentale pericoloso ed oltretutto inefficace, siano risarciti moralmente, economicamente e professionalmente;
I fatti concreti esposti nella premessa, pur esprimendo senza ambiguità che ad alcuno è consentito distrarsi o peggio ignorare gli avvenimenti che la vera storia sta spiattellando ogni dì che passa innanzi al muso di tutti noi,
Di questi tempi tutto diventa transgenico: i ricchi avranno carne e formaggio, noi mangeremo sintetico in questa Organizzazione Sindacale, OSA POLIZIA, l’organismo serio per tutelare la salute e gli interessi dei lavoratori della Polizia di Stato, poiché è l’unica – nella pur variegata prateria affollata dai tanti sindacati polizieschi – per essersi battuta, schierandosi sin dalla sua creazione,CONTRO i PREDETTI AUTORI e RESPONSABILI dei DPCM in quanto palesemente illegittimi.Anche e soprattutto i provvedimenti intrapresi dal Capo della Polizia, che hanno inasprito ancordi più tali disposizioni, sono stati oggetto della nostra più rigorosa deplorazione dal momento che,non solo non prevedevano alcuna tutela per la salute dei colleghi poliziotti, ma si rendevano oltretutto protagonisti di modus operandi in pieno stile “ estorsivo” cosicché da indurre, obtorto collo, decine di migliaia di colleghi all’ inoculazione fraudolenta andando, peraltro, visibilmente in contrasto con l’art. 66 della Legge 121/81 ed in particolar modo con il comma 2 ove – ricordiamolo edevidenziamolo – “Gli ordini devono essere attinenti al servizio o alla disciplina non eccedenti compiti d’istituto e non lesivi della dignità personale di coloro cui sono diretti”.
Per tutto ciò premesso, oltre a quanto illustrato nei paragrafi precedenti, al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Giorgia Meloni, al Ministro dell’Interno ed al Capo della Polizia di Stato, chiediamo di aprire urgentemente un’inchiesta interna, parallelamente alla Commissione d’Inchiesta Parlamentare, per accertare le responsabilità (oggettive, collusive e soggettive) inerenti gli obblighi vaccinali nei confronti delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, dal momento che l’eventuale silenzio o peggio l’ignorare tali sacrosante aspettative, vedrà codeste Istituzioni corree di attività omissive ed elementi di co- imputazione in una sorta di continuum venerandi delle precedenti conduzioni amministrative e politiche.
In attesa di cortese ed urgenti risposte, anche in considerazioni delle immani sofferenze delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, si inviano Cordiali Saluti.
Aversa (CE), lì 29 giugno 2024
LA SEGRETERIA NAZIONALE