DI GUY MCPHERSON
guymcpherson.com
L’economista britannico John Maynard Keynes (1883-1946) è famoso per le sue opinioni sulla politica monetaria. L’approccio “stamperia” che ha portato avanti è largamente usato oggi, anche mentre, soprattutto mentre, lo schema Ponzi mondiale si avvicina alla propria fine. La mia frase preferita di Keynes è: “A lungo termine, siamo tutti morti”.
Come ho indicato in questo spazio qualche anno fa, ho concluso nel 2002 che abbiamo messo in moto processi di cambiamento climatico che è probabile causino la nostra stessa estinzione dal 2030.Sono stato a lutto per mesi, per lo sconcerto di quei tre che se ne sono accorti. Poi, subito dopo, ho esultato nell’apprendere di una concessione della Vergine Maria che potrebbe permettere la nostra persistenza per qualche generazione in più: Il Picco del Petrolio e le sue conseguenze economiche potrebbero portare l’economia industriale ad una chiusura ritardata, appena in tempo. Come Pandora col suo vaso, ho mantenuto la speranza.
Non più. Dateci una forchettata. Siamo bolliti, alla griglia, oltre ogni speranza o pia illusione. Sembra proprio che abbiamo sperimentato una combinazione letale di troppi combustibili fossili a buon mercato e troppo poca saggezza. Ancora una volta, mi sono rimesso a lutto. Non è più facile la seconda volta. Come sempre, sono aperto a visioni alternative – di fatto, le sto elemosinando, considerata la gravità di questa particolare situazione – ma le prove a sostegno dovranno essere straordinarie. A proposito, invocare irrazionalmente Al Gore non vale come prova. Idem per le voci prive di fondamento riguardo a un raffreddamento globale. Una piccola dose di pensiero critico sarebbe utile, piuttosto che la capacità di ripetere frasi propagandate dai neo conservatori e dei loro padroni delle industrie di combustibili fossili.
Prima che vi abbandoniate al ridicolo che mi aspetto da coloro che commentano da anonimi in modo tracotante ed ignorante nella blogosfera, vi invito a considerare pienamente l’informazione che segue. Raccomando di mettere da parte i pregiudizi della normalità e i pii desideri mentre leggete attentamente il resto di questo breve saggio. (Già che ci siete, andate avanti e cercate le parole “leggere attentamente” – in inglese “peruse”, ndT. Probabilmente non significa quello che pensate significhi. Ve lo renderò facile: ecco un link alla definizione).
Sappiamo che la temperatura della Terra è di circa un grado più alta di quanto fosse all’inizio della rivoluzione industriale. E 1°C è catastrofico, come raccontato molto tempo fa. Abbiamo già innescato diversi anelli di retroazione positivi, nessuno dei quali era atteso dagli scienziati tradizionali finché non avessimo raggiunto i 2°C al di sopra della media globale di base della temperatura. Sappiamo anche che la situazione è di gran lunga peggiore di quanto indicato dai recenti dati e modelli (che passerò in rassegna nei paragrafi seguenti). Sapevamo da più di un decennio quello che accade quando gli aerei smettono di volare, e cioè che i particolati sono scomparsi quando gli aerei sono stati costretti a terra e la Terra si è riscaldata di più di un grado nei tre giorni che sono seguiti all’11 settembre 2001. (nota di Ugo Bardi.: questa osservazione non è esatta. E’ piuttosto l’escursione termica notturna/diurna a essere aumentata di +/- 1 grado senza il particolato.) In altre parole, la temperatura della Terra è già di circa 2°C più alta di quanto lo fosse all’inizio della rivoluzione industriale. E a causa degli anelli di retroazione positivi, 2°C portano direttamente e rapidamente a 6°C, alla morte per l’acidificazione indotta degli oceani e alla morte a breve termine dell’Homo Sapiens. Non possiamo vivere senza gli oceani pieni di vita, habitat dei piccoli organismi che generano metà dell’ossigeno del pianeta e che costituiscono la base della catena alimentare (contrariamente alla credenza comune che sia Wal-Mart la base della catena alimentare). Troppo per la scimmia autoproclamatasi saggia.
Con l’arrivo della morte dell’economia industriale in corso, ci troviamo qui: abbiamo attraversato l’orribile e disastroso Rubicone dei 2°C, come sarà ovvio quando gran parte degli aerei del mondo non voleranno più. Joseph Heller, qualcuno lo conosce?
Ho dato i dettagli delle valutazioni sempre più disastrose. Ed ho spiegato come abbiamo tirato il grilletto di 5 anelli di retroazione positivi ad una temperatura media più bassa di quanto ci aspettassimo, mentre ho anche indicato che ognuno di questi 5 fenomeni probabilmente portano all’estinzione umana a breve termine. Nessuno di questi eventi di retroazione positiva erano attesi dagli scienziati prima del superamento dei 2°C di riscaldamento oltre la temperatura di base pre-industriale.
I miei precedenti tentativi erano assurdamente ottimistici, come dimostrato dai frequenti aggiornamenti (per esempio qui, qui, e qui, in ordine cronologico). Tuttavia, i miei frequenti scritti, basati su analisi scientifiche, riescono a malapena a tenere il passo con l’informazione sempre più terrificante sul cambiamento climatico. Ogni giorno abbiamo una conoscenza più affidabile dell’abisso nel quale ci siamo cacciati. Considerate, per esempio, la previsione ‘business as usual’ della International Energy Agency di un pianeta più caldo di 6°C dal 2035. Malcom Light, che scrive per l’Arctic Methane Emergency Group, AMEG, (Gruppo d’Emergenza per il Metano Artico) considera uno dei molti anelli di retroazione positivi che abbiamo innescato in una regione del pianeta e giunge a questa conclusione: “Questo processo di rilascio di metano accelererà esponenzialmente, rilasciando enormi quantità di metano nell’atmosfera e portando alla morte di tutta la vita sulla Terra prima della metà di questo secolo”.
Per favore, leggete ancora questa frase. Light è uno scienziato dei sistemi terrestri in pensione. Per quanto possa intravedere, non ha un programma nascosto, anche se crede che la geo-ingegneria ci salverà (un approccio che necessiterà di diversi anni per essere attuato e che saremmo quasi certamente FUBAR (Fouled Up Beyond All Recognition – Totalmente incasinati al di là del riconoscibile, ndT.). Le previsioni della IEA e dell’AMEG combaciano con la recente tendenza delle valutazioni disastrose basate sulla raccolta e l’interpretazione di più dati e di modelli sempre più potenti. Se queste previsioni sono prossime all’essere precise, ci rimane solo da scrivere un Requiem per gli esseri umani sulla Terra.
E’ il momento di modificare la famosa frase di Keynes così: nel breve termine, siamo tutti morti”. Per coloro di noi che vivono all’interno in grandi continenti, molto meno se viviamo su un mucchio di pietre nel deserto, ci darei tempo al massimo fino al 2020. Carpe diem, godiamoci la vita che abbiamo.
Cosa dovremmo fare, allora? Mentre contemplo le catene che ci siamo costruiti da soli, mi vengono in mente le parole di Albert Camus: “Il solo modo di venire a patti con un mondo non libero è quello di diventare assolutamente liberi che la tua stessa esistenza è un atto di ribellione”. In termini di azione, faccio fatica a sapere cosa significhi per me, per voi ancora meno. Ma incoraggio ogni atto di libertà e ribellione, in particolare mentre il mondo brucia.
Mi viene spesso chiesto perché la persone che vivono nei paesi industrializzati non dovrebbero cedere alla disperazione e, come edonisti, fare festa mentre il mondo brucia. La mia risposta tipica è chiedere in che modo le nostre vite sarebbero differenti se cominciassimo improvvisamente ad agire come edonisti.
Versione originale:
Guy Mcpherson
Fonte: http://guymcpherson.com
Link: http://guymcpherson.com/2012/06/were-done/
20.06.2012
Versione italiana:
Guy Mcpherson
Fonte: http://ugobardi.blogspot.it/
Link: http://ugobardi.blogspot.it/2012/07/siamo-tutti-bolliti.html
18.07.2012
Traduzione a cura di UGO BARDI