Sharm el-Sheik e la Strategia del Terrore

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blankkurt Nimmo, Un Altro Giorno nell’Impero

“Le fonti ufficiali sostengono che la mente dietro gli attentati (di Sharm el-Sheik) possa essere collegata agli attacchi dell’ottobre scorso nelle località turistiche della penisola del Sinai. L’etichetta di morte degli attacchi implicavano tre esplosioni che hanno distrutto l’hotel a Taba e altri due complessi nel Sinai: 34 persone, la maggior parte israeliani”, scrive Joe Gandelman in un sunto di notizie.

Si dice che le Brigate di Abdullah Azzam di Al Qaeda in Siria ed Egitto abbiano rivendicato le responsabilità per le bombe di Taba e Ras Shitan.
Il nome di Abdullah Azzam fa suonare un campanello di allarme. Professore in una università palestinese e membro infiltrato della CIA nella Fratellanza Musulmana, Azzam ha creato l’Ufficio Servizi (Maktab al-Khadamat), un’organizzazione di supporto, sponsorizzata dalla CIA e dall’Arabia Saudita, ai mujahideen (attraverso il Principe Turki dell’intelligence saudita) che combattevano i sovietici in Afghanistan, fornendo una rete di infrastrutture con sede a Peshawar in Pakistan, che diventeranno più tardi le basi di Al-Qaeda, di per sé un progetto CIA-ISI (vedere Gerecht, Atlantic Monthly, Luglio 2001).Per farla breve, l’operazione di Sharm el-Sheik puzza di CIA (nel contesto corrente, ‘CIA’ si traduce in cooperazione tra diversi servizi segreti – CIA, intelligence militare U.S.A. e britannico, Mossad – e le operazioni segrete “sporche” come gli attentati di Sharm el-Sheik sono interamente sommerse e usano assetti lungamente preparati come AL Qaeda e altri gruppi terroristici islamici generati dalla Fratellanza Mussulmana, compromessa da lungo tempo).

Poco dopo le bombe di Sharm el-Sheik, il segretario generale della NATO Jaap de Hoop Scheffer, é intervenuto con una dichiarazione obbligatoria: le bombe “dimostrano che le persone di tutte le nazioni e di tutte le fedi religiose sono vittime dell’indiscriminata minaccia del terrorismo. Confermano inoltre la necessità per la comunità internazionale di rimanere unita contro questa minaccia.”

E’, a dir poco, disonesto da parte della NATO fare una tale dichiarazione, considerando che ha provveduto ad appoggiare finanziariamente e militarmente Al-Qaeda in Kosovo e Bosnia (un fatto ben documentato, anche se mai menzionato qui negli Stati Uniti, vedere Isabel Vincent U.S. supported al-Qaeda cells during Balkan Wars).

Brevemente, dobbiamo fare attenzione quando un’organizzazione, come la NATO, che finanzia i terroristi rilascia dichiarazioni di allarme sull’onda di eventi terroristici. Oltre che finanziare ed appoggiare Al-Qaeda nei Balcani, la NATO ha lavorato a stretto contatto con l’intelligence britannica e la CIA nella creazione dell’Operazione Gladio (la variante italiana di gruppi segreti paramilitari fascisti e anti-comunisti).

Come Daniele Ganser scrive, operazioni simili a Gladio hanno operato in Europa e oltre: “in Belgio, l’esercito segreto NATO aveva nome in codice SDRA8, in Danimarca Absalon, in Germania TD BDJ, in Grecia LOK, in Lussemburgo Stay-Behind, in Olanda I&O, in Norvegia ROC, in Portogallo Aginter, in Svizzera P26, in Turchia Counter-Guerrilla, e in Australia OWSGV. I nomi in codice delle armate segrete in Francia, FInlandia, Spagna e Svezia rimangono tuttora sconosciuti”.

Per garantire un’ideologia solidamente anti-comunista alle sue reclute, la CIA e l’MI6 hanno puntato generalmente su uomini della destra politica conservatrice. A volte, venivano reclutati anche ex-nazisti e terroristi di destra, e talora questi “estremisti di destra”, impegnati in attentati e omicidi, facevano ricadere la colpa sulla sinistra, nell’ambito della “strategia della tensione” (dal 1969 al 1974).

Ganser scrive:

In questi anni di grande preoccupazione riguardo il terrorismo, nei quali si pensa ai servizi segreti come parte della soluzione e non parte del problema, é veramente sconvolgente scoprire che l’Europa occidentale e gli Stati Uniti hanno collaborato per stabilire una rete segreta armata che, nella maggioranza dei paesi, é sospettata di aver avuto collegamenti con atti terroristici.
Negli Stati Uniti, queste nazioni sono chiamate stati canaglia e sono oggetto di ostilità e sanzioni.
Può essere che gli stessi Stati Uniti, potenzialmente alleati con Gran Bretagna ed altri membri della NATO, possano essere nella lista degli stati che sponsorizzano il terrorismo, insieme con Arabia Saudita, Pakistan e Iran?
O alternativamente, é plausibile pensare che gli eserciti segreti della NATO abbiano operato per anni fuori dal controllo delle legittime autorità politiche?

Per Ganser, questo può sembrare sconvolgente, ma per molti di noi é tutto molto simile al modo con cui lo stato fascista e neoliberale (e della fazione neocon) procaccia i suoi affari. Il terrorismo islamico, creato in gran parte dallo stato (come ampiamente documentato), é una nuova (o estesa) operazione sporca alla Gladio.

Nel corso degli anni, i governi hanno usato il terrorismo contro i propri cittadini ed hanno creato nemici fasulli con l’intento di ottenere e mantenere la fiducia delle masse nel graduale processo diretto alla loro schiavizzazione”, scrive Paul Joseph Watson and Alex Jones. “L’organizzazione anglo-americana che controlla il complesso militare-industriale dell’occidente é stata scoperta centinaia di volte ad organizzare attentati dinamitardi e altri attacchi terroristici in tutto il mondo, per favorire i loro scopi corporativi e per accusare i loro nemici.
Quanti familiari delle vittime degli attentati della metropolitana di Londra sono a conoscenza del fatto che, in un’inchiesta del 2000, il Senato italiano ha concluso che l’attentato alla stazione di Bologna del 1980 [un’operazione di Gladio], che uccise 85 persone, venne organizzato da ‘uomini interni alle istituzioni statali italiane e …. uomini collegati alle strutture dell’intelligence statunitense’?
”.

E’ impossibile ignorare (a meno che uno non si informi esclusivamente su Fox) i collegamenti tra terrorismo islamico e “strutture dell’intelligence degli Stati Uniti [e britannico e italiano]” . Non c’era assolutamente alcuna motivazione per “Al-Qaeda” (e le sue varianti) di uccidere civili innocenti a Sharm el-Sheik o nella metropolitana di Londra, a meno che non ammettiamo, come lo stato e i suoi affiliati uomini dei mezzi di propaganda ci vogliono far credere, che i Musulmani abbraccino semplicemente una “ideologia del male” e si impegnino in una violenza senza senso né scopo, senza obbiettivi politici logici. Dovrebbe invece essere ovvio che la violenza porta beneficio agli Stati Uniti e ai suoi collaboratori, in uno sforzo ben orchestrato di costruire un super-stato politico e militare (un “Nuovo Ordine Mondiale”, per mancanza di un termine migliore).

Sharm el-Sheik é solo un altro gradino verso una strategia globale della tensione (e del terrore) stabilita per costituire un terrificato e di conseguenza illogico consenso per le tattiche repressive della polizia di stato.

Domenica 24 luglio 2005

Fonte=uruknet.info e kurtnimmo.com

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di NICK JACKPERA

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