DI ELLEN BROWN
Redazione: Gli Stati Uniti hanno toccato il fondo e devono premere il pulsante del ‘reset’ monetizzando il debito. La combinazione fra denaro fiat e globalizzazione ha creato un momento unico nella storia, i governi dovrebbero approfittarne per effettuare i necessari investimenti. L’esempio di Abraham Lincoln con i ‘greenbacks’. Il Quantitative Easing è solo uno ‘scambio di assets’, in questo contesto la liquidità si riferisce solo alla facilità con cui il denaro può essere utilizzato. Ma esiste davvero il mitico ‘pranzo gratis’? Certo è che non c’è stato alcun disastro inflazionistico conseguente ai QE. Donald Trump e Bernie Sanders sono i soli due candidati a non essere legati al ‘big money’.
L’ex Presidente della Federal Reserve Alan Greenspan, su ‘Meet the Press’ [programma della rete televisiva NBC], Agosto 2011:
“”Gli Stati Uniti potranno sempre ripagare i loro debiti perché, semplicemente, possono stampare moneta. La probabilità che possano fare default è pari a zero””.
In un post su ‘Sovereign Man’ del 14 Agosto Simon Black ha sostenuto che Donald Trump potrebbe essere l’uomo giusto per la presidenza degli Stati Uniti:
“” .… c’è una cosa che veramente lo distingue e che ne fa, a mio parere, la persona più qualificata per fare il Presidente. Donald Trump è un esperto nel dichiarare fallimento. Quando il gioco si fa duro, Trump stende i suoi creditori. Lo ha già fatto quattro volte! Candidamente, questo è esattamente ciò di cui ha bisogno, in questo momento, la “Terra della Libertà”: qualcuno che la pianti di tergiversare e che faccia semplicemente quello che lui ha già fatto””.
Black sostiene che il paese è già ufficialmente in bancarotta, perché il bilancio federale ha un ‘patrimonio netto’ che è negativo per 17.700 miliardi di dollari:
“”I paesi che oltrepassano il ‘punto di non ritorno’ economico non possono ricostruirsi fino a quando non hanno toccato il fondo. Gli Stati Uniti sono ben oltre quel punto. Prendiamone atto e premiamo il pulsante del reset””.
Black consiglia di resettare dopo un default, preferibilmente della ‘social security’ o del Medicare. Ma è improbabile che questa scelta soddisfi il più importante candidato Repubblicano. Il 16 Agosto, a ‘Meet The Press’, Trump ha detto che:
“”Voglio che la gente possa essere curata. …. Voglio salvaguardare la sicurezza sociale senza effettuare alcun taglio. Voglio …. un paese forte e con pochissimi debiti””.
Ma come può il Paese restare forte e con pochi debiti senza fare default sulla ‘sicurezza sociale’, su Medicare o sul debito federale? Un modo c’è.
Il governo può ridurre il debito prima riacquistandolo e poi cancellandolo. Il debito può essere riacquistato sia con ‘banconote senza-debito’, del genere di quelle emesse durante la guerra civile [i greenbacks], che con Dollari USA emessi dalla Federal Reserve, sotto forma di un “Quantitative Easing”.
La maggior parte della massa monetaria è creata proprio dalle banche quando concedono i prestiti, come la Banca d’Inghilterra ha recentemente riconosciuto. Le banche creano denaro ‘monetizzando’ il debito, trasformando i prestiti in depositi digitali che costituiscono la maggior parte della massa monetaria in circolazione.
Il Governo potrebbe spingere il pulsante del reset monetizzando il proprio debito, trasformandolo in quello che avrebbe sempre dovuto essere – dollari senza interessi e senza debiti.
Nel 1921 Thomas Edison osservò che:
“”Se la nazione può emettere un’obbligazione da un dollaro, può emettere anche una banconota da un dollaro. L’elemento che rende l’obbligazione ‘buona’, rende ‘buona’ anche la banconota …. E’ assurdo sostenere che il nostro paese possa emettere obbligazioni, ma non moneta. Entrambe non sono che promesse di pagamento, ma una ingrassa gli usurai e l’altra invece aiuta la gente””.
Ma tutto questo non è soltanto una pittoresca idea del 1920, visto che alcune credibilissime autorità si stanno concentrando sull’argomento. Nel Novembre del 2010 Dean Baker, co-direttore del ‘Center for Economic and Policy Research’ di Washington, in risposta alla crisi sul ‘tetto del debito’ [è il debito massimo che il Governo può fare], così ha scritto:
“”Non c’è ragione per cui la Fed non possa acquistare questo debito (come del resto sta già facendo) e tenerselo a tempo indeterminato. Se la Fed lo facesse, non ci sarebbe alcun onere per il pagamento degli interessi da caricare sui futuri contribuenti. La Fed, ogni anno, restituisce al Tesoro i guadagni derivati dagli interessi. L’anno scorso la Fed ha rimborsato al Tesoro quasi 80 miliardi di dollari, che sono circa il 40% di tutti gli interessi pagati dal paese. La Fed, inoltre, ha diversi strumenti per assicurarsi che l’espansione della base monetaria, necessaria per acquistare il debito, non porti inflazione””.
Nel 2011 il Candidato Repubblicano alla presidenza, Ron Paul, riguardo il ‘tetto del debito’, ha proposto semplicemente di annullare i 1.700 miliardi di dollari in ‘titoli federali’ e di farli conservare dalla Fed. Come ben spiegato da Stephen Gandel al ‘Time Magazine’, con la soluzione di Ron Paul il Tesoro pagherebbe gli interessi sui titoli alla Fed, che a sua volta glie ne restituisce il 90%.
Nonostante questo ‘gioco delle tre carte’ sui pagamenti, i 1.700 miliardi di dollari in titoli statunitensi di proprietà della Fed sarebbero ancora conteggiati nel ‘tetto del debito’. Il piano di Ron Paul:
“”La Fed e il Tesoro cancellino quel debito. E’ comunque un falso debito. La Fed è legalmente autorizzata a restituire il debito al Tesoro perché venga distrutto””.
Anche il Deputato Alan Grayson, un Democratico, ha appoggiato la proposta.
A Febbraio 2015, l’economista, consulente finanziario e scrittore Richard Duncan ha chiesto fortemente di andare oltre la monetizzazione del debito esistente. Ha sostenuto che nelle condizioni attuali di mercato gli Stati Uniti potrebbero ricostruire le sue infrastrutture, ormai al collasso, con un apposito ‘Quantitative Easing’, senza provocare alcuna inflazione.
I prezzi salgono quando la domanda (di denaro) supera l’offerta (di beni e servizi). Con l’automazione e la disponibilità di manodopera a basso costo nei vasti mercati globali di oggi, le forniture (la produttività) possono senz’altro tenere il passo della domanda per i decenni a venire. Duncan ha osservato che:
“”Il ‘Quantitative Easing’ è stato possibile perché ha avuto luogo in un momento in cui la globalizzazione stava guidando verso il basso il costo del lavoro e il prezzo dei beni industriali. La combinazione fra denaro fiat e globalizzazione ha creato un momento unico nella storia. I governi dei paesi sviluppati possono stampare denaro in modo aggressivo senza provocare inflazione. Essi dovrebbero approfittare di quest’opportunità, unica nella storia, per prendere denaro in prestito ed investirlo in nuove industrie ed in nuove tecnologie, per ristrutturare le loro economie e per riqualificare ed educare la loro forza-lavoro. Dovessero farlo, potrebbero porre fine alla crisi economica globale e garantire al mondo sviluppato un tenore di vita in continuo miglioramento, piuttosto che farlo affondare ai livelli del terzo mondo””.
Abraham Lincoln fece rivivere il sistema coloniale del denaro emesso-dal-governo quando approvò la stampa di 450 milioni di dollari [dell’epoca] in ‘banconote degli Stati Uniti’, o ‘greenbacks’ [biglietti verdi], durante la Guerra Civile.
I ‘biglietti verdi’ aiutarono l’Unione a vincere la guerra ed innescarono un periodo di robusta crescita nazionale, evitando ai contribuenti di dover pagare circa 14 miliardi di dollari di interessi (per capirci, una media di 300 milioni di dollari di banconote, in circolo per oltre 150 anni ad un tasso d’’interesse reale medio composto’ del 2,6% annuo).
Il debito federale degli Stati Uniti è sempre cresciuto da quando il Presidente Andrew Jackson liquidò e chiuse la ‘Second US Bank’, nel 1835 [http://www.let.rug.nl/usa/essays/general/a-brief-history-of-central-banking/second-bank-of-the-united-states-(1816-1836).php]. Se quell’uso giudizioso delle banconote fosse continuato fino ad oggi, ora potrebbe non esserci alcun debito federale.
L’INTOPPO DELL’INFLAZIONE
In breve, la crisi del ‘debito sovrano’ può essere risolta con l’emissione di ‘moneta sovrana’. Ma esiste davvero il mitico ‘pranzo gratis’? Ovvero, l’acquisto del debito con moneta di nuova emissione porterebbe ad un disastro inflazionistico?
Era questo il timore quando la Federal Reserve diede inizio al suo programma di QE nel 2008. Ma la Fed, con i QE, ha ormai monetizzato 4.500 miliardi di dollari (2.700 dei quali nel riacquisto di titoli federali) e questi timori non si sono concretizzati.
Il mercato azionario è salito, ma a quanto pare non come conseguenza di un aumento dell’offerta di moneta. Più probabilmente per i tassi d’interesse molto bassi, che hanno reso le obbligazioni poco attraenti e ha facilitato sia il riacquisto di azioni proprie che la richiesta di nuovi prestiti.
Nonostante che l’indice del ‘costo di produzione’ sia salito – soprattutto a causa della siccità (la California, duramente colpita, fornisce quasi la metà di frutta, verdura etc. del paese) e della speculazione, che si è spostata sui prodotti alimentari – il tasso generale d’inflazione è rimasto su livelli del tutto gestibili.
Perché 4.500 miliardi di dollari immessi nel mercato tramite i QE non hanno portato i prezzi nella stratosfera? Il giornalista-scrittore finanziario Matthew Kerkhoff ha spiegato, in un articolo del Novembre 2013, che il Quantitative Easing è solo un asset-swap [scambio di beni]:
“”Quando la Fed crea 85 miliardi di dollari, utilizza questo denaro per acquistare titoli .… Quando la Fed crea e dà 85 miliardi di dollari in riserve alle banche associate, rimuove assets (obbligazioni) per un valore di 85 miliardi di dollari dai loro bilanci. Il risultato è che nessun nuovo ‘asset finanziario netto’ entra nell’economia …. E’ molto più corretto pensare al programma di QE della Fed come ad un asset-swap. In realtà, è ancor più corretto pensarlo come uno swap [scambio] di liquidità …. In questo contesto il termine ‘liquidità’ si riferisce alla facilità con cui il denaro può essere utilizzato””.
Le obbligazioni sono più ingombranti da spendere rispetto ai contanti, ma rappresentano ancora un potere d’acquisto. I Titoli di Stato che possono essere rapidamente convertiti in denaro, o che sono vicini alla scadenza, sono considerati una forma di ‘near money’ [quasi contanti].
Quando la Fed compra Titoli sta semplicemente convertendo denaro ‘meno liquido’ in denaro ‘più liquido’. Warren Mosler e John Carney lo hanno ben spiegato su CNBC.com:
“”Il Quantitative Easing riguarda l’acquisto di Titoli del Tesoro. Quando vengono venduti (volontariamente) alla Fed, ai prezzi correnti di mercato, la Fed sposta semplicemente i dollari dal ‘conto titoli’ della banca al suo ‘conto di riserva’ presso la stessa Fed. Allora, perché tutto questo dovrebbe fare qualcosa per l’economia? La banca ha in ogni caso la stessa quantità di dollari che avrebbe comunque potuto acquisire, nello stesso mercato, ogni volta che lo voleva [liquidando le obbligazioni]””.
Lo ‘scambio di liquidità’ generato dal QE non aumenta, quindi, l’offerta di moneta in circolazione. L’offerta di moneta è aumentata quando sono state emesse le obbligazioni – ovvero quando è sorta l’obbligazione ed il Governo ha speso i fondi.
E’ l’aumento del debito federale oltre il suo livello attuale (per finanziare le infrastrutture, ad esempio, attraverso un nuovo QE non coperto dalle tasse) che farebbe aumentare il denaro disponibile per l’acquisto di beni e servizi. L’economia ha bisogno che la ‘domanda’ aumenti per poter promuovere la piena occupazione (che è poi uno dei mandati della Fed). Si tratta semplicemente della domanda (denaro) che precede l’offerta (beni e servizi),
Il denaro deve già essere là fuori alla ricerca di beni e servizi perché i ‘datori di lavoro’ assumano altri lavoratori per creare questa maggiore offerta. Il denaro può essere aggiunto fino al punto in cui l’economia raggiunge la ‘piena capacità produttiva’ (pieno utilizzo dei lavoratori, delle forniture e dei macchinari), prima che ulteriori aggiunte di denaro portino al rialzo dei prezzi. E, come ha giustamente osservato Richard Duncan, in questo momento siamo ben lontani dalla ‘piena capacità produttiva’.
Il fatto che questa possa andare ad esaurire le risorse del pianeta è un’altra questione. Ma ci sono, comunque, molti modi per dare lavoro alle persone senza utilizzare risorse fisiche (ad esempio l’istruzione, l’arte, i servizi sociali, la pulizia ambientale etc.), o facendone un uso più efficiente (investimenti per migliorare le infrastrutture, per l’energia sostenibile, per la ricerca e per lo sviluppo).
E’ GIUNTO IL TEMPO DI RESETTARE
Ma torniamo a Donald Trump. Oltre alla sua notevole esperienza con i fallimenti, Trump – insieme al Democratico Bernie Sanders – è l’unico a non essere legato al ‘big money’ [il complesso economico-finanziario statunitense]. Sanders non prende soldi e Trump non ne ha bisogno.
Se uno dei due candidati dovesse andare alla Casa Bianca potrebbe essere in grado di resistere a Wall Street e fare ciò che è giusto per il paese: ripristinare il ‘potere di emissione della moneta nazionale’ in favore della popolazione, attraverso un governo autenticamente rappresentativo.
Ellen Brown
Fonte: http://ellenbrown.com
18.08.2015
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da FRANCO
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