DI JULIAN MCLEOD
mymanifesto.co
Per nascita ed educazione sono inglese, ma mi piace che per la mia ascendenza Scozzese e Gallese sono anche “British”. Così come mi piace il fatto che con gli scozzesi siamo rivali negli sport, come il rugby e il calcio, e che le nostre storie e le nostre culture siano ricche, intrecciate e tuttavia diverse, ma queste profonde differenze sono parte di noi e della complessità che si crea nel condividere la stessa nazione.
Ma se io fossi scozzese e avessi l’opportunità di scappare dalla politica di Westminster, io voterei per l’indipendenza immediatamente. Il fatto è che certi scozzesi hanno visto che esiste una via di fuga dall’oppressione, ma sono riluttanti a prendere questa decisione, è come quando una moglie maltrattata non si decide, non ha il coraggio, di lasciare il marito.
Westminster si è comportata come uno stupratore seriale con la Scozia – come un bullo ubriaco e mistificatore, come uno che spende tutti i sudati soldi che ha guadagnato sua moglie e poi se la prende con lei quando, a fine settimana, i soldi non bastano.
Fu il petrolio del Mare del Nord della Scozia, che diede l’opportunità (e la ricchezza) che diede il via libera a quella politica economica fasulla di Margaret Thatcher. Quella politica che servì a distruggere tutta l’industria produttiva del Regno Unito, mentre si buttavano soldi ri-finanziando l’economia, svendendo i beni nazionali a meno della metà del loro valore. La parte più colpita fu l’industria del nord e, in particolare, la Scozia. Con il petrolio del Mare del Nord, la Thatcher potette permettersi di giocare in questa sua follia, senza essere chiamata mai a renderne conto, utilizzando i proventi del petrolio cominciò a pagare i sussidi di disoccupazione, rivendicati da quelli che, altrimenti, sarebbero rimasti a lavorare nelle fabbriche.
Ma oggi i soldi del petrolio stanno diminuendo ed è rimasto ben poco di quel bottino nazionale che non è stato ancora (s)venduto. Noi non abbiamo abbastanza cibo per alimentare la nostra popolazione. Noi non produciamo abbastanza beni fisici con cui commerciare con il resto del mondo per poterci permettere di mantenere il nostro tenore di vita. Il debito nazionale è entrato in un vortice e, dal 2010 al momento in cui si terranno le prossime elezioni generali nel 2015, sarà raddoppiato. Il paese è a pezzi, e lo sarebbe ancora di più ed immediatamente se dovesse perdere i proventi del petrolio del Mare del Nord.
È questa consapevolezza che ha Spinto David Cameron, Nick Clegg e Ed Miliband a correre su al nord, oltre il confine per evitare di autoaffondarsi e per ‘salvare l’Unione’ dopo che i sondaggi hanno detto che i ‘sì’ per la prima volta sono in testa nei sondaggi della campagna elettorale. Se qualcuno in Scozia fosse stato alla ricerca di un motivo che spiegasse perché la secessione sarebbe contraria ai suoi interessi, basterebbe questa visita per fargli capire a chi conviene di più restare insieme.
Il fatto che questo trio possa non aver nemmeno immaginato che la loro presenza avrebbero potuto solamente essere utile a convincere ancora più scozzesi che stavano facendo la cosa giusta per salvarsi dal Regno Unito è un altro esempio di quanto sia pessimo il rapporto che questi cattivi attori di Westminster hanno con la gente, con il popolo. Sanno bene di non poter dare niente più di quello che hanno sempre dato.
Oggi tutta la Gran Bretagna sta pagando per l’eredità lasciata dalla Thatcher, i servizi pubblici sono stati tagliati per pagare i conti dei salvataggi fatti per un settore bancario fallito ed insolvente, mentre si continua a fingere che i nostri debiti, in continua crescita, siano rimborsabili.
Come scozzese, sarei felice di poter, di nuovo, godermi i proventi del petrolio, così potrei reinvestirli in beni che serviranno per il futuro (e questo è inevitabile), come l’energia rinnovabile.
Come scozzese, sarei felice di vedere la Royal Bank of Scotland che, armi e bagagli – con tutte le sue truffe e i suoi titoli tossici – si trasferisce a Londra.
Come scozzese, sarei contento di poter avere la possibilità di ripudiare il debito nazionale e ricominciare con una nuova moneta, con un settore bancario onesto e un nuovo sistema-monetario–basato-e-legato al rapporto esistente con il petrolio, l’oro, l’argento e altri beni reali.
Così è con un cuore veramente gonfio che spero, per il loro bene, che gli scozzesi colgano questa occasione per scappare dal Regno Unito.
Detto questo, mi sembra che non sia Alex Salmond, l’uomo a cui dovranno essere consegnate le sorti di una indipendenza che gli scozzesi desiderano e che si meritano.
Per la sua visione di libertà che si attende da Westminster, visione non sembra essere molto chiara, perché a quanto pare non vede nessuna contraddizione nel fatto che voglia ingraziarsi Rupert Murdoch, un bieco faccendiere che non incarna nient’altro che la totale corruzione di quello stesso sistema politico da cui la Scozia, quindi Salmond, sta cercando di scappare.
E nemmeno nella sua insistenza sul fatto che gli scozzesi possano continuare ad utilizzare la sterlina britannica, contimuando così a pagare la loro quota di debito del Regno Unito, non riesce quindi a riconoscere quella che una vera libertà richiede l’indipendenza monetaria e un ritorno ad una moneta onesta con il ripudio delle valute-fiat e del loro inevitabile, debito truffaldino.
Quale sarà il futuro per l’Inghilterra, il Galles e l’Irlanda del Nord se gli scozzesi dovessero fare la scelta giusta? Quale futuro ci sarà, anche se gli scozzesi votassero per restare nel Regno Unito?
Westminster è oltre, vive fuori dalla società – il gioco della politica si muove da una posizione privilegiata, una elite non rappresentativa tanto lontana dalla realtà da essere una cosa farsesca.
Il nostro sistema politico e i servizi pubblici sono stati corrotti da interessi corporativi. La nostra economia è stata erosa e finanziarizzata a spese dell’industria produttiva, l’unica che potrebbe permetterci di mantenere aperta la strada verso il resto del mondo. Abbiamo più debito di quanto potremo mai ripagare, e la necessità di mantenere quel debito pubblico – se dovessimo accettare la legittimità degli interessi imposti sul denaro prestatoci da un settore bancario privato – che ci garantirà che non potremo mai più avere una economia prospera.
In breve, abbiamo bisogno di ricominciare tutto da capo. Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord non sono diverse dalla Scozia, ma sono accomunate dal bisogno di sfuggire dalle grinfie dei politici di Westminster e dai vincoli della finanza della City of London.
Julian McLeod, England. Giornalista per 20 anni, continua a chiedersi come diavolo si è potuti arrivare a questo punto e come arrivare in un posto migliore. Il suo blog: My Manifesto
Fonte: http://mymanifesto.co
Link: http://mymanifesto.co/2014/09/12/run-scotland-run/
16.09.2014
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario.