SANGUE PURO (COME SI ALIMENTA L’ ODIO FASCISTA IN GRECIA)

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DI SOFIANE AIT CHALATET E CHRIS JONES
Global Research

Sabato 30 aprile, il partito fascista greco, Alba Dorata, ha tentato di creare una banca del sangue ad uso dei soli cittadini greci.
Sostenitori di Alba Dorata sono arrivati negli ospedali di tutto il paese e, dopo un gran battage pubblicitario, hanno chiesto di donare il sangue, che però doveva essere destinato solo ai Greci.

Nell’Ospedale Generale di Samos, come in molti altri luoghi, contro i fascisti si è creata una vasta coalizione formata da cittadini e dal personale medico che ha bloccato la loro entrata al centro di donazione del sangue.

La manifestazione è cominciata alle 9.30 e terminata alle 16:00, quando il centro trasfusioni ha chiuso per il fine settimana. Quelli di Alba dorata se ne sono andati senza aver ottenuto quello che volevano.

E’ stata una vittoria significativa per tutti quelli che si oppongono a Alba Dorata. A Samos almeno questa è stata una delle purtroppo rare occasioni in cui i membri di tutti i partiti di sinistra si sono uniti in uno scopo comune. L’atmosfera che volevano creare i cinquanta attivisti non si è creata. Il personale medico del centro trasfusioni non ha mai lasciato la prima linea del picchetto e lì sono rimasti per tutta la manifestazione. C’è stata unanimità completa perché quello che voleva Alba Dorata era assolutamente inaccettabile e disumano. Qui passava una linea rossa che non si poteva e non si doveva attraversare.

Ma la resistenza contro questa manifestazione ha sollevato anche qualche domanda inquietante sul rapporto che esiste tra Alba Dorata e il governo greco. Quando Alba Dorata indisse la manifestazione tutte le associazioni di medici e molti altri gruppi professionali sanitari avevano detto esplicitamente che la loro proposta era assolutamente inaccettabile e in violazione di ogni principio di etica professionale. La donazione del sangue deve essere fatta senza nessuna condizione, e nessuno ha il diritto di stabilire chi saranno i destinatari del sangue donato. Questo sentimento è stato riportato dalla gran parte dei media mainstream greci, ma da parte del governo, e in particolare il Ministero della Salute, c’è stato solo un silenzio. È un silenzio che dice molto. Su un tema così sfacciatamente immorale come questo, che chiaramente offende tanta gente, il silenzio del governo ha profondamente dimostrato che Alba Dorata ha poco da temere dallo Stato per un ampio spettro delle sue attività.

A Samos, la natura di questa complicità è stata dimostrata dal comportamento della direzione dell’ospedale. Quelli del picchetto potevano vedere la direzione in fondo al corridoio dell’l’ingresso principale dove, per ore e ore, i capetti del piccolo contingente di Alba Dorata ripetutamente entravano e uscivano. Quello che la gente voleva sapere era che c’era da negoziare? La cosa era chiara : Le donazioni di sangue sono incondizionate e questo principio non è negoziabile. I medici del picchetto hanno ribadito che questa era la posizione del personale in tutto l’ospedale e che tutti erano assolutamente contrari all’iniziativa, perché disumana oltre che illegale.

Verso le 14:00 il Procuratore capo dell’isola è arrivato e anche lui ha cominciato a entrare e uscire dall’ufficio del direttore e per tutto il giorno, il personale medico del picchetto veniva chiamato per parlare con il direttore dell’ospedale e attraverso questi canali è trapelato il pensiero della direzione.

Dall’inizio, il fatto, che la direttrice non abbia ordinato a Alba Dorata di lasciare l’ospedale e di abbandonare il tentativo di donare sangue ad una banca del sangue esclusivamente per i greci, era un chiaro segno, se non delle sue simpatie, almeno di una sua debolezza morale e della sua vigliaccheria.
La disponibilità della direzione a negoziare con Alba Dorata per così tanto tempo rafforza questa considerazione, come il non aver comunicato alla stampa quali erano i motivi del picchettaggio e il non aver appoggiato lo staff medico. Poi quando è arrivato il procuratore, la direzione dell’ospedale ha deciso di chiamare la polizia per far rimuovere il picchetto a causa del rumore della protesta, che disturbava i pazienti … che la pensavano come i dottori.
Debolezza e complicità.

Ma la polizia non è mai arrivata, anche se durante le sei ore di picchetto le auto della polizia attraversavano regolarmente il parco dell’ospedale senza fermarsi. Si sapeva però che agenti in borghese sono stati in mezzo ai manifestanti per tutta la giornata.

Non possiamo comunque lasciare spazio a nessun autocompiacimento per Alba Dorata. Su quest’argomento per esempio abbiamo saputo che durante la giornata i fascisti hanno trovato una scappatoia che permetterà a club privati e a associazioni di crearsi delle scorte private di sangue, che resterà sotto il loro controllo e di cui potranno stabilire i destinatari.

Abbiamo saputo che proprio questo era uno dei punti principali del negoziato tra Alba Dorata e la direzione dell’ospedale e sembra che la direttrice abbia ceduto su questo punto, anche se in passato questa eccezione poteva essere concessa solo per particolari gruppi sportivi e associazioni simili e certamente non per un partito politico. Da quanto abbiamo capito, Alba Dorata ha creato un “proprio conto del sangue” nell’ospedale generale di Samos. E questo ha sollevato una vera questione di diritto che viene ora messo in discussione, soprattutto in considerazione del fatto che i fascisti hanno pubblicizzato esplicitamente il loro comportamento nel dare una cosiddetta assistenza sociale, sia questa alimentare o materiale comunque sempre limitata ai soli Greci.

Considerando che il sindaco di Atene, giovedì prima di Pasqua (2 maggio) ha impedito a Alba Dorata di distribuire aiuti alimentari in Piazza Syntagma per il fatto che questo gesto avrebbe alimentato razzismo e odio, con effetti che vanno ben oltre i limiti del comportamento umano. Ma lo Stato greco continua a rifiutarsi di condannare e di impedire a Alba Dorata di corrompere le istituzioni su cui, come partito politico, non dovrebbe avere nessun controllo. Il personale medico del picchetto di Samos ha detto che gli squadristi giravano per i reparti ospedalieri vestiti con le loro insegne fasciste dando aiuto solo ai Greci e dando fastidio ai lavoratori stranieri che lavoravano come badanti nelle famiglie e che assistevano persone anziane malate e ricoverate in ospedale.
Casi come questo si stanno verificando anche nelle scuole, dove gli insegnanti devono intervenire per vietare comportamenti fascisti di gente che molesta i figli dei rifugiati e degli immigrati, che vengono aggrediti e intimiditi.

Alla fine di aprile sull’isola di Samos abbiamo imparato due lezioni importanti : Una è la necessità di fare un fronte unito per affrontare il virus di Alba Dorata. L’umanità è una sola, e questo concetto deve essere protetto e rafforzato.
La seconda è che lo Stato greco deve essere sfidato per la sua complicità e il suo fallimento nell’affrontare questo virus che propaga odio sia a Samos che nel resto del paese.

Il turismo è una parte essenziale dell’economia greca.
Chiunque pensi di venire in Grecia (e in particolare a Atene) dovrebbe scrivere all’ambasciata greca del proprio paese per chiedere rassicurazioni sulla propria sicurezza e sulla propria incolumità durante la sua visita. Questo diventa particolarmente urgente se il colore della pelle identifica chiaramente che non si è greci.
Lo Stato greco ha bisogno che qualcuno dica chiaro che la sua complicità con il fascismo non sarà tollerata e che il suo silenzio su temi che degradano l’umanità e che spingono le persone verso l’odio sociale e alla violenza è del tutto inaccettabile.

Sofiane Ait Chalatet, Chris Jones

Fonte: globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/the-development-of-fascist-hatred-in-greece/5334057
5.05.2013

Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di BOSQUE PRIMARIO

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