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La Redazione

 

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SABBIA NEGLI INGRANAGGI

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A cura di Vichi genio
Il 5 Novembre 2005
62 Views

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Un militare filosofo inglese può fermare la macchina mortale della guerra?

DI CHRIS FLOYD

La settimana scorsa un fulmine legale ha colpito il cuore della cospirazione che ha provocato una guerra illegale di aggressione contro l’Irak da parte della Gran Bretagna e degli USA. Il fulmine non è caduto a Washington, dove una stampa impaziente si sta occupando di una accusa condotta contro la Casa Bianca, ma nel sud dell’Inghilterra, in un tribunale militare, dove un soldato solitario si trova di fronte tutta la potenza dell’impresa criminale che ha portato alla guerra, armato soltanto di una sola vecchia arma, spuntata, arrugginita e obsoleta: la legge.

Mentre sul Potomac i giudici stanno tentando di decifrare le malefatte di Scooter Libby, il primo scagnozzo di Bush a essere preso di mira dalla lenta ma inesorabile macchina giudiziaria del procuratore Patrick Fitzgerald, nello Wiltshire, come riferisce il Guardian, il tenente dell’aviazione Malcom Kendall-Smith (nella foto) è di fronte alla corte marziale per aver dichiarato che la guerra contro l’Irak è una guerra illegale e per essersi rifiutato di prendere servizio nel suo terzo turno operativo in Irak.

L’imputato è accusato di aver disobbedito per quattro volte a un “ordine legale”. Kendall-Smith, un ufficiale medico decorato della Royal Air Force, si difende affermando che, dopo aver saputo delle recenti prove su menzogne, distorsioni, e manipolazioni usate per giustificare l’invasione, si è convinto che la guerra e l’occupazione sono “manifestamente illegali”. Il Sunday Times riporta che, di conseguenza, tutti gli ordini derivanti da questa azione criminale sono, di per sé stessi, “ordini illegali”. Kendall-Smith insiste sul fatto che lo stesso manuale legale della RAF lo obbliga a rifiutarsi di accettare degli ordini illegali.

L’ufficiale non è un semplice pacifista contrario alla guerra, o uno che vuole evitare le zone operative, a differenza, diciamo, della coppia di codardi che si trovano a capo della “coalizione” anglo americana. Kendall-Smith con doppia cittadinanza, inglese e neozelandese, una laurea in medicina e una in filosofia morale kantiana, è stato due volte in zone operative in Afganistan e in Irak. Non si tratta quindi di un obiettore di coscienza, e nemmeno di un obiettore religioso. Le sue obiezioni sono soltanto legali.

Il suo caso si confronta con gli accordi legali sottobanco stipulati fra Londra e Washington prima dell’invasione. Secondo l’Observer meno di due settimane prima che cominciassero i bombardamenti dell’operazione “shock and awe”, con il massacro dei civili iracheni, Lord Goldsmith, procuratore generale inglese, aveva presentato al primo ministro Blair un rapporto dettagliato pieno di dubbi e perplessità sulla legalità della guerra, aggiungendo che la partecipazione inglese a un attacco senza la sanzione dell’ONU avrebbe “probabilmente” provocato una “accurata indagine” della Corte Internazionale di Giustizia con potenziali accuse di crimini di guerra.

Blair e Goldsmith però hanno nascosto il documento al Parlamento, al Consiglio dei ministri e alle forze armate, i quali volevano una sanzione legale ben chiara prima di iniziare le azioni militari. Ecco però che, tre giorni prima che si desse inizio al bagno di sangue, Goldsmith ha presentato improvvisamente un nuovo documento, questa volta destinato alla pubblica opinione, nel quale si dichiarava in modo chiaro, sintetico e senza equivoci che l’invasione era legale. Si tratta di un documento quasi certamente creato a Washington, dove Goldsmith era stato recentemente “istruito” dai consiglieri di Bush, fra i quali i consulenti legali di Colin Powell, Donald Rumsfeld e Condoleeza Rice.

A capo della banda di legulei guerrafondai c’era il massimo consigliere legale di Bush, Alberto Gonzales, il quale aveva già sovrinteso ai tentativi della Casa Bianca di eliminare ogni accusa potenziale di crimini di guerra dichiarando, senza alcuna base legale nella giurisprudenza anglo-americana né nella Costituzione americana, che Bush non era legato da nessuna legge qualunque fosse l’azione militare che avesse intrapreso, firmando così un assegno morale in bianco che ha consentito a Bush ogni tipo di aggressione, assassinio e tortura e che è stato incassato più volte con gioia. Alberto e i suoi scagnozzi si sono adoperati a fondo con Goldsmith il quale alla fine ha ceduto ripetendo le argomentazioni speciose e contorte dei suoi consiglieri per poter iniziare l’attacco.

Naturalmente Kendall-Smith, durante i suoi due primi turni operativi, non era a conoscenza di quanto era accaduto. Il ripensamento di Goldsmith, su pressione di Bush, è stato reso pubblico solo nell’aprile del 2005. Kendall non era al corrente nemmeno dei famosi “Downing Street Memos”, e cioè degli appunti nei quali si rivelava che già dal 2002 Blair e la sua ristretta cerchia di collaboratori, si erano obbedientemente allineati dietro il desiderio di guerra di Bush cospirando per ingannare i propri paesi e condurli alla guerra. Questi appunti, resi noti nel maggio del 2005, mai negati o rifiutati dal governo inglese, mostrano la servile acquiescenza di Blair al proposito criminale di Bush di “conformare i fatti e le indicazioni dei servizi di spionaggio a favore alle scelte politiche” onde favorire una guerra di aggressione senza provocazioni. Di fronte a tutte queste nuove prove, e alle rivelazioni della montagna di dubbi espressi dai servizi di spionaggio americani prima dell’invasione ma ignorati deliberatamente dal partito di Bush della guerra, Kendall-Smith ha preso la sola decisione onesta per un soldato ingannato per servire una causa del male.

Secondo il Guardian il rigore morale della sua sfida ha fatto rabbrividire le gerarchie militari, già scosse dalla strana e inspiegabile uccisione di due ispettori militari che indagavano sulle atrocità commesse in Irak. Secondo l’Observer le gerarchie inglesi sono nel panico dopo le rivelazioni di Goldsmith; infatti il capo della forza inglese di invasione, Ammiraglio Michael Boyce, ha affermato di credere che ormai le forze militari del paese non hanno più “la copertura legale per difendersi dalle accuse di crimini di guerra”. Boyce ha aggiunto che se lui stesso e i suoi ufficiali alla fine dovessero trovarsi in tribunale con l’accusa di avere condotto una guerra di aggressione, si sarebbero dovuti trovare in compagnia anche di Blair e Goldsmith.

Bush, Blair e i loro compari hanno commesso, consapevolmente, un crimine mostruoso ecco perché tutte le loro contorsioni, prima e dopo la guerra, per salvaguardarsi da eventuali accuse. Ma con Kendall-Smith e Fitzgerald la moribonda figura della legge dopo molto tempo sta resuscitando. Si tratta di una figura debole e fragile che certamente può non riuscire nel suo intento. Ma da adesso in poi i cospiratori si dovranno nascondere dietro le loro ombre per il resto dei loro giorni.

Chris Floyd
Fonte:http://context.themoscowtimes.com
Link: http://context.themoscowtimes.com/story/157310/

27.10.05

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da VICHI.

Riferimenti:

RAF Doctor Stands by Decision to Refuse to Serve in ‘Illegal’ Iraq War
The Guardian, Oct. 28, 2005

Applauding a Military Refusenik
New Statesman, Oct. 31, 2005

Iraq War Objector a Thinker, Friends Say
Sunday Star-Times, Oct. 23, 2005

RAF Officer Faces Jail for Refusing to Return to Iraq
Australian Broadcasting Corporation, Oct. 21, 2005

RAF Officer Faces Jail Over ‘Illegal War’
The Sunday Times, Oct. 16, 2005

British Military Chief Reveals new Legal Fears Over Iraq war
The Observer, May 1, 2005

Complete Set of Downing Street Documents
AfterDowningStreet.org, July 18, 2005

British Forces Feel Pressure from Abuse Claims
The Guardian, Oct. 17, 2005

Senior Military Investigator Found Dead in Iraq
The Independent, Oct. 17, 2005

Senior Officers Tried to Block Iraq Killing Investigation’
The Guardian, Oct. 12, 2005

International Court Hears Anti-war Claims
The Guardian, May 6, 2005

The Secret Way to War
New York Review of Books, June 9, 2005

Colin Powell: The Most Honest Man on Earth
A Tiny Revolution, Oct. 11, 2005

Copyright © 2005 The Moscow Times. All rights reserved.

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