DI PAOLO BARNARD
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Il punto interrogativo l’ho messo io, per dire una cosa cui tengo. Vik Arrigoni non l’aveva pensato bene quello slogan, e il suo fu un errore d’eccessiva generosità da una parte, e di un tocco di inconsapevolezza dall’altra. Troppo generoso nel pensare che di ‘umani’ come lui ce ne fossero abbastanza là fuori da meritare un appello popolare e popolarizzato. Non è così, purtroppo. Non lo è qui e non lo è in Palestina. Gli ‘umani’ si contano quasi sulle dita di una mano, ovunque. In secondo luogo, e a rafforzare il primo postulato, viene il fatto che chi è ‘umano’ non rischia certo di non rimanerlo.
Si nasce umani, non lo si diventa, per cui non vi è il pericolo che quella dote vada perduta, non occorre ricordare ad alcuno di restarlo, ‘umano’. Né un richiamo di quel genere potrà mai cambiar nulla nel resto dei cuori fermi e tristi, quando non neri, che arrancano là fuori. Non ho mai compreso perché Vik ripetesse quelle parole.
Ok, e da qui allora io mi rivolgo a quelle poche, sparute unità di cuori ‘umani’ che mi conoscono e che mi leggono, e vi chiedo di aderire alla campagna Stay Human, The Reading Project, che trovate qui www.restiamoumani.com. Ho controllato che dietro ad essa vi sia Vik davvero, e infatti la sua mamma, Egidia Beretta, mi ha personalmente scritto per rassicurarmi.
Facciamo girare l’umanità di Vik il più possibile, e non per convertire all’umanità più persone – no, questo, come ho detto, non può accadere – ma solo per morire meglio noi. Almeno io così m’illudo. E guardate che se questo veramente fosse il lascito di Vittorio Arrigoni, sarebbe qualcosa di non lontano dal divino.
Paolo Barnard
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29.03.2012