RENZI FA IL LOBBISTA PER IL DENARO DIGITALE DI BILL GATES

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FONTE: COMIDAD.ORG

Al di fuori della comunicazione ufficiale, molti commentatori hanno opportunamente notato che le dichiarazioni di Matteo Renzi sul prossimo abbandono dello scontrino fiscale in nome della mitica “tracciabilità”, hanno come vero obiettivo l’eliminazione del contante per adottare il denaro elettronico, altrimenti detto, all’anglosassone, “denaro digitale”.Una parte consistente della stampa di corte è andata immediatamente in appoggio delle dichiarazioni depistanti di Renzi, prospettando un quadro catastrofico dell’evasione fiscale che sarebbe favorita dallo scontrino.

Nella foto: Melinda e Bill Gates

Per rendere credibili dei dati di dubbia consistenza, si è collocata alla testa della classifica dell’evasione la solita Napoli. Ancora una volta il razzismo antimeridionale è stato usato dalla propaganda ufficiale come veicolante per altre mistificazioni.

Ma per veicolare la propaganda a favore del denaro elettronico, ci si è serviti anche di un tema come la lotta all’evasione fiscale, ritenuta un cavallo di battaglia della “sinistra”. In realtà l’utopia della giustizia fiscale consiste solo nella proiezione di un fantasma vittimistico della destra, che descrive i ricchi sempre sotto la minaccia di un presunto “esproprio proletario”. Il vittimismo dei ricchi è sempre la coperta propagandistica dell’assistenzialismo per ricchi; in questo caso assistenzialismo per banchieri, poiché il denaro elettronico non soltanto rende obbligatoria la carta di credito, ma costringerà anche l’evasione fiscale a passare esclusivamente per le banche. Con adeguati software, l’elettronica può servire non solo a “tracciare”, ma anche a stornare i profitti, magari intestandoli a società di comodo. Con la carta di credito occorre versare la tangente alle banche per ogni passaggio di denaro; con la carta di credito obbligatoria, la tangente sarà dovuta anche per l’evasione fiscale dei piccoli dettaglianti.

Il depistaggio informativo costituisce un espediente costante del lobbying finanziario. Anche il fumoso “Jobs Act” concentra l’attenzione su una “libertà di licenziare” che già esiste ampiamente, in modo da distrarre dal vero obiettivo, cioè una generale privatizzazione/finanziarizzazione della previdenza e degli ammortizzatori sociali. Si tratta, in definitiva, di svaligiare quella ben provvista cassaforte che è l’INPS, ed anche di dotare i lavoratori di carta di credito per poter riscuotere le indennità di disoccupazione. Non si capiva infatti perché i disoccupati sinora avessero il privilegio di essere esentati dal versare la tangente alle banche.

Ma nella circostanza sarebbe un errore sottovalutare lo squallore del personaggio Renzi, mancando di notare la puntualità servile della sua attività di lobbying. La maggiore lobby internazionale del denaro digitale è la “Bill e Melinda Gates Foundation”, che da anni sperimenta in Africa l’introduzione di forme di “banchizzazione” elettronica delle masse di poveri, ovviamente con il pretesto di sollevarli dalla loro misera condizione. Il sito della fondazione ci offre con dovizia di particolari la cronaca di questa evangelizzazione delle masse al nuovo credo digital-finanziario.

Bill Gates, il “fondatore” di Microsoft, fa parte, come i Steve Jobs e i Mark Zuckerberg, di quella cerchia di finti “capitalisti per caso”, che si sono arricchiti commercializzando le tecnologie ottenute dalla ricerca finanziata dal Pentagono con il denaro pubblico. Attualmente Bill Gates, insieme con la moglie Melinda – che proviene anch’essa da Microsoft -, svolge a tempo pieno l’attività di “filantropo”, cioè di lobbista e di allevatore di lobbisti a pro delle multinazionali. La stampa compiacente ci “informa” sul fatto che Bill Gates e Mark Zuckerberg abbiano versato per la lotta contro l’epidemia-Ebola più di Cina e India messe assieme. Un dato del genere sarebbe sufficiente da solo per togliere all’emergenza-Ebola ogni attendibilità.

La coincidenza vuole che proprio negli stessi giorni in cui Melinda Gates era a Roma per essere ricevuta a Palazzo Chigi, Renzi abbia rilasciato le sue dichiarazioni contro lo scontrino fiscale ed a favore della “tracciabilità” che sarebbe consentita dal denaro elettronico. La “visita” della Gates a Renzi ha dato immediatamente i suoi frutti.

Il colonialismo filantropico riduce gli Stati a feudi personali di soggetti privati, e ciò non vale solo per l’Africa. L’esponente di una fondazione privata è stata ricevuta da un capo di governo italiano con più onori di quelli tributati ad un capo di Stato. La foto ufficiale dell’incontro fra Renzi e la Gates ci mostra il Presidente del Consiglio nella posa untuosa del paggetto timido e deferente, pronto a ricevere le istruzioni dal padrone.

Fonte: www.comidad.org

Link: http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=643

27.11.2014

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