FONTE: ROSSLAND.COM
Andrò a votare perché credo al numero valido per il quorum.
Ci vado anche perché periodicamente a qualcuno viene l’idea malsana che i referendum non servano, “tanto la gente non li va a votare e costano un sacco di soldi”, e non vorrei li eliminassero dal menu diritti civili (non mi fido dei governi pidocchiosi, faccio male?).
Perché poi, quando a votare un referendum ci si va in massa, come all’ultimo per l’acqua pubblica, fingono puntualmente che non ci sia stato, per cui è bene ricordar loro che ci siamo, siamo vivi e ci ricordiamo tutti i tradimenti, uno per uno.
Infine vado a votare perché voglio allenarmi in vista di quello che ci aspetta a ottobre, sulla riforma Costituzionale.
E lì, vorrei saperci tutti ben allenati, così che gli allegri riformisti un tanto al chilo fossero bastonati a sangue dall’intero paese.
Quindi domenica 17 aprile vado a votare.
Ma non voterò Sì e non voterò No.
Voterò un forse, un magari, forse un Vaffa…
Così, tanto per battere un colpo a vuoto.
Perché non voterò né Sì né No?
Perché partita da un Sì iniziale convinto, ho poi capito che non avevo capito niente.
Ero rimasta che si votava contro trivella selvaggia e invece poi scopro, quasi all’ultimo momento utile, che è in ballo una storia sulle concessioni esistenti e sui rinnovi di tali concessioni sulle quali, le 9 Regioni che sostengono il referendum, hanno qualche interesse di bottega da reclamare allo Stato.
Interesse lecito e forse anche condivisibile, sia chiaro, ma perché non fare allora una campagna referendaria chiarendo bene qual è il quesito su cui i cittadini sono chiamati a dire la loro?
Ecco, mi urta che chi sostiene il Sì non sia stato più chiaro e trasparente facendo una buona informazione, ché già ci sono quelli per i quali votare non serve, quelli per cui è legittimo astenersi, quelli che è una bufala…
Insomma, non mi piace chi si limita a gridarmi negli orecchi Vota Sì ma non si sforza abbastanza per farmi capire meglio il perché, del Sì.
Mi pare la degna controparte di quello che mi dice che è una bufala sperando che non vada a votare.
Dire “è una bufala” non è informazione.
Dire Vota Sì non è informazione.
A chiarirmi le idee è stata la lettura di questo pezzo, che consiglio di leggere a chi voglia farsi un’idea su cosa votare.
E’ un’accurata analisi delle ragioni del Sì, quelle del No e una esposizione ragionata delle diverse opinioni a sostegno dell’una e dell’altra parte. Il tutto senza lesinare dettagli utili e chiarendo a chi conviene cosa e per quale ragione.
Vedete voi…
Come dicevo, a votare ci vado comunque: ci si conta, si parteggia per il quorum, si socializza ai seggi, ci si allena per fare lo strike a ottobre.
Poi uno vota come gli pare, decide da sé dove mettere la crocetta.
Tanto lunedì saranno cazzate a nastro 24h24 comunque vada, lo sapete: interminabili dirette Tv per chi ha tempo da perdere ed è stufo di grattarsi where we all know…
Fonte: http://rossland.blogspot.it
Link: http://rossland.blogspot.it/2016/04/referendum-voto-magari.html
15.04.2016