DI MILES AMMORE
The Times
Un militante talebano che ha contribuito a infliggere la peggiore sconfitta di sempre per gli alleati racconta al Sunday Times a Kabul come ha vendicato la morte di Bin Laden
Un militante talebano ha rilasciato un primo resoconto di come la sua unità ha lanciato due granate con propulsione a razzo che hanno abbattuto un elicottero Chinook , uccidendo 38 soldati scelti americani e afghani nel più sanguinoso attacco dei dieci anni di campagna della Nato.
Le forze speciali, alcune dell’unità che ha ucciso Osama Bin Laden, avevano volato in una valle isolata per uccidere un gruppo di capi talebani che stava riparando nel distretto di Sayedabad della provincia di Wardak, secondo il militante.I morti, identificati la scorsa settimana da una squadra speciale di medici legali alla base aeronautica di Dover nel Delaware, includono 17 Navy Seals – alcuni del Team 6, l’unità che ha ucciso Bin Laden – 5 altri delle forze speciali della Marina, 3 delle forze speciali dell’Aviazione e 5 membri dell’equipaggio. A bordo c’erano anche 7 uomini di un commando afghano e un interprete.
Haqiar, 24, anni che dichiara di essere l’unico membro sopravvissuto del gruppo che ha abbattuto l’elicottero, ha detto che i militanti erano già in massima allerta perché avevano visto molti aerei statunitensi in ricognizione durante il giorno.
Hanno osservato l’Iftar – l’usanza Islamica di interrompere il digiuno durante il mese sacro del Ramadan – e non appena finito il loro pasto, Haqiar e il suo compagno, Gulam Hazrat, si sono messi di guardia in un fosso accanto a un campo a terrazze con vista sulla vallata.
Alle 11 di sera circa, un messaggio radio dal comandante di Haqiar, Mullah Mohibullah, li ha informati che le forze americane avevano appena ucciso sei combattenti talebani più giù a valle nel villaggio di Qarya-e-Amir. “Sapevamo che qualcosa di grosso stava per succedere” ha detto.
Un’ora dopo, Haqiar e Hazrat hanno sentito un elicottero avvicinarsi e lo hanno visto apparire contro la luna.
Il Chinook stava atterrando a circa 100 metri dalla loro posizione, scortato da due elicotteri da attacco. Il pilota sembrava dirigersi verso un luogo tra due moschee nella valle sotto la loro posizione, ha detto Haqiar.
“Gli Americani sapevano che nelle moschee, nei campi circostanti e nei giardini c’erano molti comandanti talebani che dormivano” ha detto Haqiar.
Non appena il Chinook si trovò all’altezza degli occhi, voleva chiedere al suo comandante il permesso di aprire il fuoco perché sapeva che lo sparo avrebbe rivelato la sua posizione. Ma Hazrat ha lanciato la granata con propulsione a razzo (RPG) prima che Haqiar potesse arrivare alla sua radio.
“Ha sparato un colpo, ha colpito l’elicottero che è esploso. Io ne ho lanciata una e ha colpito il muso del mezzo. L’elicottero ha perso l’assetto, è schiantato a terra su un lato ed è rotolato. C’è stata una forte esplosione, potevamo vedere il retro del Chinook e abbiamo visto che stava andando a fuoco ” ha detto Haqiar.
La Nato ha affermato in seguito che l’elicottero ha preso fuoco da diverse postazioni di ribelli non appena ha completato il suo avvicinamento.
Le fiamme sono divampate dentro l’elicottero e hanno subito preso fuoco le munizioni a bordo, lanciando scintille che cadevano nel cielo notturno, ha detto Haqiar.
“Abbiamo potuto sentire i proiettili che esplodevano fino al giorno dopo. Le fiamme hanno illuminato la valle. D’un tratto era tutto così luminoso” ha detto.
I due militanti si sono voltati verso le loro radio per informare il loro comandante che avevano abbattuto l’elicottero e avevano iniziato a fuggire con altri talebani. Hanno gettato le loro armi e corso attraverso i campi.
“Continuavo a guardare alle mie spalle. L’elicottero era ancora in fiamme e gli altri velivoli non potevano fare nulla per aiutarli” ha detto Haqiar.
I soldati cominciarono a perquisire le case, i bazar e i campi a valle, ma Haqiar e alcuni dei suoi uomini erano già scappati. Hazrat è fuggito nel vicino distretto di Chak, dove si accinge a fuggire dal paese con altri ribelli.
La versione di Haqiar concorda con quella della Nato e nega un resoconto afghano secondo cui i talebani hanno deliberatamente attirato il Chinook nella valle. Ha detto che alcuni comandanti talebani di alto profilo si sono riuniti da altre province nella valle, che usano come luogo di allestimento per attacchi nelle province circostanti.
La Nato ha dichiarato in seguito che le forze speciali americane hanno volato nella valle per seguire un gruppo di insorti che fuggivano dall’area in cui le truppe statunitensi avevano appena ucciso i sei militanti talebani.
I ribelli appartenevano a una rete precedentemente sotto il comando del capo di Mohibullah, Din Mohammed, che era stato ucciso in una precedente operazione delle forze speciali.
Il generale John Allen, il comandante Nato in Afghanistan, ha detto: “Le informazioni prodotte finora ci portano a credere che c’è una rete nemica nella Valle del Tangi e l’obiettivo di questa missione era di cercare la dirigenza di questa rete.”
Giorni dopo l’incidente, gli americani si sono serviti dei servizi segreti locali per seguire le orme di Hazrat e Mohibullah fino ad una zona boscosa nel distretto. Un attacco di un jet da combattimento F-16 Americano ha ucciso entrambi gli uomini insieme a diversi compagni talebani.
“I due uomini stavano tentando di fuggire dal Paese” ha riferito un portavoce della Nato.
Haqiar è scappato al villaggio di Hassan Khel per “rilassarsi e pregare”, ha detto. “Quando abbiamo sentito che questo era il gruppo di forze speciali che aveva ucciso Bin Laden siamo stati molto contenti e fieri. Non sapevamo che gli infedeli a bordo erano così speciali.”
“Prima, credevamo che non potevamo abbattere gli elicotteri con le nostre armi. Dicevano che la pressione dell’aria avrebbe distrutto i nostri RPG prima che potessero colpire l’obiettivo. Ora sappiamo che possiamo farlo. Addestreremo altri per fare lo stesso.”
Haqiar è ora in fuga. Ha intenzione di fuggire in Pakistan o in Iran. Il Sunday Times ha rintracciato il militante, che era estremamente nervoso per la registrazione su cassetta, tramite un intermediario dello stesso distretto. L’intervista è stata fatta vicino a Kabul. Ha affermato di voler raccontare al mondo riguardo l’attacco, che, dice, ha “fatto fieri tutti i Musulmani”.
Miles Amoore
Fonte: www.timesplus.co.uk
Link: https://www.timesplus.co.uk/iam/services/wayf?url=http://www.thesundaytimes.co.uk/sto/news/world_news/Afghanistan/article700386.ece
14.08.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DONATO PINTO