DI GF
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Parte domani la campagna per il referendum. Ecco qui sotto le domande e risposte sull’Euro della campagna del M5S che indica come verrà condotta dal M5S. E’ un iniziativa importante, in questo modo si parlerà di euro, eurozona, debito e BCE e anche nel resto d’Europa catalizzerà l’attenzione. Qui gli si farà pubblicità nel nostro piccolo.
Come volantino per una raccolta di firme questo è ok (anche se andrebbe riconosciuto che gli argomenti sono identici a quelli che da un anno usa Claudio Borghi, che ora è l’esperto economico della Lega…e Bagnai..non che ci sia niente di male se si arriva a concordare con quello che dicevano altri..).
I paladini più noti della Lira, Borghi e Bagnai, suggeriscono che l’iniziativa del referendum sia perversa, che in pratica boicotterà la causa della lira portandola alla sconfitta (“La bufala del referendum sull’Euro di Grillo”). Mi sembra complicare troppo le cose, se sei contro l’euro un referendum contro l’euro è positivo, è un iniziativa utile perlomeno per farne un dibattito nazionale. Punto.
In Italia ci sono troppi ragionamenti complicati e contorti. Bisogna tirare una linea, di qui ci saranno anche errori e confusioni, ma dall’altra parte ci sono i figli di mignotta: “Paolo Mieli Se usciamo da Euro Saremmo dominati da Cafoni e Mignotte 09/12/2014” (..fuori dall’euro saremo come il Montenegro, pochi miliardari e tanti poveri e poi cafoni e mignotte…”)
Il problema non è se il referendum sia controproducente come strategia politica. Il problema è la sostanza di quello che proponi, qui ormai con la tattica e la strategia politica non fai più un ‘azzo, è l’ora di chi capisce qualcosa di economia. Il problema è che con questo tipo di argomentazioni e di proposta (imitata appunto da Bagnai e Borghi) per il ritorno alla lira perderai di sicuro, perchè è un discorso naive che presta il fianco a critiche facili e in un dibattito vedi che non suona realistico…Persino alla conferenza che ha organizzato Bagnai, con anche Borghi, in novembre c’erano un paio di economisti non pro-euro, ma semplicemente più scettici, che hanno mostrato facilmente che il ritorno alla lira è dieci volte più complicato di come lo descrivono
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Se il referendum si tenesse tra qualche mese e si dibattesse (in piazza, in radio, in Tv, su internet sperando che quelli del M5S si facciano vedere) per il ritorno alla Lira con questi argomenti si perderebbe (tra un anno e mezzo, quando i tempi tecnici consentiranno di farlo, potrebbe esserci già stato un crac finanziario globale e quindi chissà…).
Vediamo di ri-spiegarlo, perchè la disgregazione dell’Euro a partire dall’Italia è una questione epocale, gli interessi in gioco sono semplicemente colossali, non è una questione che riguarda l’Italia e basta…
domanda 1. OK, ma non è un questione importante…
domanda 2. OK…idem
domanda 3. OK anche se togliere “l’IRAP alla microimprese” è pochino come proposta di riduzione delle tass (l’unica finora avanzata dal M5S)
domanda 4. OK
domanda 5. sì sì… ma qui si arriva al problema cruciale e dire “il mercato non avrà problemi a finanziare il nostro debito pubblico perchè quello che guida gli investimenti è prima di tutto la sostenibilità del debito…” è naive anzi è fuorviante, cioè è scorretto sostenerlo.
Il mercato attualmente finanzia il debito italiano a tassi tra l’1% e il 2% (il decennale del BTP quotava 1,95% ieri). Questo perchè l’inflazione è crollata dal 3% e rotto del 2011 al -0,4% per merito dell’austerità che ha distrutto l’economia. Per cui comunque un BTP rende in termini reali un +2,4% che al momento nel mondo per un titolo pubblico è parecchiio. Ma anche perchè vale ancora la promessa della BCE di Draghi di comprare BTP SE NECESSARIO PER TENERE ASSIEME L’EURO. CIOE’ IL MERCATO CHIEDE SOLO IL 2% ALL’ITALIA PERCHE’ L’INFLAZIONE è SOTTOZERO E PERCHE’ SI FIDA CHE DRAGHI NE COMPRERA’ SE L’EURO ENTRA IN CRISI.
Giusto ? Siamo d’accordo ? Quando ritornassi alla Lira questa si svaluterà del -20% circa contro dollaro (e metà delle valute del mondo che sono legate al dollaro) e del -60% contro marco (e altre valute del nord-europa) e ci sarà quindi più inflazione (da costi di importazione). OK ? Qui per ora stiamo sfondando porte aperte, ma è solo l’inizio, purtroppo l’economia globale moderna finanziaria è una catena di effetti e cause…
Se ci limitasse a tornare alla lira e basta, l’economia non si riprenderebbe però molto, se ritorni alla lira lo fai ANCHE per ridurre le tasse e di molto. Oppure per aumentare la spesa pubblica, insomma per aumentare il deficit pubblico altrimenti lo stimolo che viene dall’importare meno ed esportare di più non è sufficiente. (Occorre la prova ? il Giappone ha svalutato del -35% contro euro e quasi del -45% contro dollaro negli ultimi due anni. Il PIL è migliorato di 1 punto e mezzo percentuale, forse due punti… di crescita… e loro sono il Giappone…)
Anche aumentare il deficit pubblico quindi produrrà più spesa e più inflazione (specie se aumenti la spesa pubblica).
Bene, ma allora siamo anche d’accordo che ritornare alla lira significa avere due fattori di inflazione importanti, la svalutazione e i deficit pubblici aumentati. Quindi ci sarà un inflazione che sale da -0,4% a, per esempio, 5% e rotti (se va bene). Il mercato questo ragionamento che ho appena fatto lo fa e lo sa da anni e quindi giocherà d’anticipo e senza aspettare che l’inflazione si materializzi chiederà un rendimento del 2% reale (a cui è abituato da 30 anni) + inflazione, quindi del 2% + 5% = 7%, se tutto va bene.
Di conseguenza i BTP che oggi pagano un 2% pagheranno un 7%, se tutto va bene. E quindi il costo del debito pubblico esploderà velocemente dagli attuali 85 mld di euro a (supponendo una parità iniziale 1 euro per 1 lira) a 100, poi 110, poi 120, poi 130 mld…
Occorre ricordare qui che prima dell’arrivo dell’euro, nel 1993-1996, l’Italia pagava l’equivalente di 180 mld di oggi di interessi e un 21% della spesa pubblica (e un 11% circa del PIL !!!).
A meno che….
A meno che…la Banca d’Italia non si metta lei a fare “QE” a manetta, cioè Bankitalia compri dai 200 mld in su di titoli di stato (su 400 mld che vanno in scadenza ogni anno). Questo è possibile e fattibile e anche giusto, ma ovviamente se uno stato come l’Italia esce dall’Euro e svaluta quindi di colpo e poi in aggiunta si mette a stampare 200 mld di lire all’anno solo per comprare BTP succede poi quello che succede ora al Giappone, che fa una politica del genere, ma in modo più estremo.
Succederà allora che la svalutazione iniziale del -20% circa contro dollaro (e metà delle valute del mondo che sono legate al dollaro) e del -60% contro marco (e altre valute del nord-europa) diventerà forse del -30% contro dolllaro e del -80% contro marco..
Attenzione però che non sto esagerando. Il cambio Lira/Marco era a 200 lire a inizio anni ’70 ed arrivò a 1,200 lire a metà anni ’90, quindi in 25 anni circa era aumentato di 6 volte (la quantità di lire necessarie per comprare 1 marco….). Se tanto mi da tanto, dopo 15 anni in cui è bloccato non ci sarebbe niente di strano che l cambio Lira/Marco da 1000 lire (supponendo ora per fare un confronto più facile di che si esca alla parità di 1,000 lire per 1 marco..) vada a 2,000 lire per 1 marco.
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A quel punto però sia l’inflazione importata e gli effetti sull’import export che le perdite sui risparmi in lire si amplificano ancora rispetto all’ipotesi iniziale di una svalutazione diciamo seria, ma non drammatica.
Ripeto per chi si sia distratto: se torni alla lira, devi anche approfittarne per aumentar ei deficit e però per evitare che il costo dei BTP schizzi all’8% e il peso degli interessi da 85 mld esploda a 150 mld o peggio devi far comprare almeno 200 mld di BTP all’anno a Bankitalia stampando lire. E stampando lire la valuta allora scende ancora di piu e quindi puoi avere Lira a 0,80 dollari e marco a 1,80 dollari.
Ah ah… qui siamo arrivati al “buco nero” del discorso della lira, la fuga di capitali
Diciamo allora che l’italiano che aveva un milione di euro e li avesse lasciati in Italia se ne ritrova la metà rispetto all’italiano che aveva un milione di euro e li avesse spostati su qualcosa di germanico.
Ehi… il problema del ritorno secco alla lira, con la conversione forzosa di circa 4mila mld di saldi bancari oggi in euro per decreto una mattina di lunedì in lire è che nei mesi precedenti CI SARA’ LA MADRE DI TUTTE LE FUGHE DI CAPITALI
Qui si fa finta che non esista la madre di tutti i problemi del ritorno alla Lira e cioè che l’italiano che aveva un milione di euro e li lascii in Italia se ne ritroverà la metà rispetto all’italiano che aveva un milione di euro e li sposta su qualcosa di germanico. Un terzo della ricchezza finanziaria degli italiani attuale può prendere la strada dell’estero e quindi che il sistema bancario italiano salterà..
Bene, c’è qualcosa nel materiale informativo per la comunicazione e i dibattiti (o negli articoli del blog di Grillo) che affronta questo problema ?
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Anche qui ci sono delle considerazioni condivisibili, ma non si affronta il punto debole del ritorno alla lira “secco”: la paura per i propri risparmi, il semplice fatto che chi riuscirà per tempo a liquidare bot, cct, btp, pronti contro termine, obbligazioni bancarie italiane e tutto quello che ha di italiano nel portafoglio guadagnerà dal 50% in su rispetto ai tapini che invece rimangano incastrati in Italia o con investimenti italiani.
Dato che la ricchezza finanziaria in Italia, come in tutti i paesi moderni, è concentrata, almeno il 50% è in mano ad un 5% della popolazione che ha dal milione di euro in su procapite e questi non sono tutti sprovveduti, hanno consulenti in banca o altrove, hanno o nipoti o figli o amici che gli spiegano magari qualche cosa oppure anche loro leggono internet ecc…
Questa piccola fetta della popolazione che è benestante e ha qualche milione di euro, appena sentirà che l’uscita dall’Euro non è una teoria, ma una possibilità, appena ne vedrà discutere seriamente in TV, appena vedrà che c’è il referendum sul serio ad esempio, che i sondaggi non sono a favore dell’euro, ma indecisi, che la lira può anche vincere… sai cosa succederà ? Non tutti ovviamente, ma anche solo un quarto sposteranno i loro soldi…
Qual’è insomma il problema di una campagna referendaria basata su questo discorso ? Che glissa, che fa finta che non esista la madre di tutti i problemi del ritorno alla Lira: l’italiano che aveva un milione di euro e li lascii in Italia se ne ritroverà la metà rispetto all’italiano che aveva un milione di euro e li spostati su qualcosa di germanico. E quindi dei 3,500 mld di euro della ricchezza finanziaria degli italiani attuale può essere che 800 mld prendano la strada dell’estero. E quindi che il sistema bancario italiano salti..
E cosa succede di brutto se vengono venduti titoli pubblici e bonds bancari, liquidati conti risparmio, p/c, prelevati contanti ecc.. per diciamo 800 mld dalle banche italiane…? Che è una corsa “agli sportelli” delle banche, che queste avranno bisogno di essere salvate e Bankitalia dovrà stampare altri 200 o 300 mld almeno per sostenerle…e questo a sua volta farà svaluare ecc..)
Questo discorso che cerco di fare in modo ragionevole qui, quando si dibatterà veramente del referendum sul ritorno alla lira, lo faranno in modo terroristico i quattro quinti degli esperti o sedicenti tali in TV. Dato però che non è affatto scorretto, che di fondo è vero, avranno vita facile specialmente contro Di Maio, DiBattista, Grillo e gli altri che (ogni tanto) si sono visti parlare finora …
GF
Fonte: www.cobraf.com
10.11.2014