DI PAOLO BARNARD
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1
Stefano non ha assolutamente fame. Siamo seduti nel salottino della pre-morte, ha la chemio al braccio. E’, credo, la diciottesima, non scherzo. Faceva il dj, poi dopo il cancro si era messo a farsi, poi si è messo a lavorare per i poveri. Vabbè, siamo lì, nella sala della pre-morte.
Ci guardiamo in faccia, qualche parola, così, a caso.
A un certo punto una zanzara gli si posa sulla fronte sudata e color verdognolo. Lo punge. Lui si dà una pacca e le manda un accidente. Io gli dico: “Pensa la sfiga di quella zanzara, ti ha ciucciato il sangue più velenoso della terra, e fra 2 minuti è incenerita”.
E giù tutti a ridere, lì, in quel posto.
Questo ha senso raccontare adesso.
2
Massimo. Che figo, una faccia da modello californiano, un cervello bionico. Dopo 5 canne e magari qualche Ceres quello ti snocciolava tutta la cronologia degli amministratori della città degli ultimi 6 anni, partiti, incarichi, delibere fatte, date. Abbiamo fatto belle cose assieme.
Suo padre un giorno sbrocca, molla moglie e due figli e va a vivere nei cartoni sulle pensiline della stazione. Barbone.
Massimo? Si toglie l’orologio d’oro, si fa l’ultima doccia, e va a vivere accanto a suo padre per due anni, a puzzare, a mangiare nei bidoni dell’immondizia.
Lo recupera, poi a 32 anni stramazza per un infarto.
Questo ha senso raccontare adesso.
3
Savana dello Zimbabwe, io e le guide ci stiamo recando sulle colline al confine con lo Zambia, il mio lavoro ecc. A un certo punto veniamo fermati da 4 bimbetti semi nudi che agitano pelli di strani animali e sacchetti di plastica con finte acque marine (sono culi di bottiglie sbriciolate e lucidate). Vogliono spiccioli.
A un certo punto tutti e 4 rimangono impietriti a guardare il lunotto posteriore della macchina. Ma che guardano? Poi il più grandicello si mette a gesticolare verso qualche rivista e mappe sparse sul quel lunotto. Ma che vogliono? E loro ad agitarsi tutti. Mollano in terra la chincaglieria e insistono.
Volevano libri, volevano imparare a leggere, ce lo fanno capire a gesti.
Tento di spiegargli che sono in inglese, ma loro no, li vogliono.
Volevano imparare a leggere, non i soldi.
Questo ha senso raccontare adesso.
Paolo Barnard
Fonte: http://paolobarnard.info
Link 1 http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=555
30.02.2013
Link 2 http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=556
1.02.2013
Link 3 http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=557
2.01.2013