QUESTO BAMBINO E' ABBASTANZA MORTO PER VOI ?

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DI CHRIS FLOYD
counterpunch.org

La realtà del “male minore”

A tutti quelli che ora salutano la ri-elezione di Barack Obama come un trionfo di valori decenti, umani e liberali sulla perfidia colante dei Repubblicani, ecco una semplice domanda:

Questo bambino vi sembra abbastanza morto?

Questo piccolo bambino si chiamava Naeemullah*. Era nella sua casa – forse giocava, forse dormiva, forse mangiava – quando un missile-drone americano è stato sparato sull’area residenziale dove viveva, facendo esplodere la casa accanto.Come tutti sappiamo, i missili-drone sono, come il presidente che li usa, super-intelligenti, un trionfo di tecnologia e competenza tecnocratica. Sappiamo, dato che il presidente ed i suoi collaboratori ce l’hanno continuamente ripetuto, che queste armi – lanciate solo dopo un’attenta consultazione delle restrizioni sulla guerra giusta di Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino, non colpiscono altro che i loro bersagli prestabiliti e non uccidono altro che “i cattivi”. Di certo, i più alti collaboratori del presidente hanno testimoniato sotto giuramento che nessun innocente era tra le migliaia di civili pakistani – cioè, civili di uno Stato sovrano che non è in guerra con gli Stati Uniti – che sia stato ucciso da uno dei missili-drone della campagna del premio Nobel per la pace.

Tuttavia in qualche modo, per una sorta di miracolo, i danni del missile che ha rombato nell’area residenziale dove Naeemullah viveva non si sono limitati solamente alla casa che ha colpito. In qualche modo, inspiegabilmente, il grosso pezzo di metallo, cavi e processori elettronici non è riuscito – solo in questo caso – a guardare nelle anime di tutte le persone del villaggio ed accertarsi, magicamente, chi di loro fosse “cattivo” e quindi ucciderli. In qualche modo – forse il missile è stato infettato dai pidocchi di Romney? – questo bestione carico di esplosivi, beh, è semplicemente esploso con un potere tremendamente distruttivo quando ha colpito l’area residenziale, mandando il mille pezzi il vicinato.

Come riportato da Wired, schegge e detriti sono volati attraverso i muri della casa di Naeemullah e si sono conficcate nel suo piccolo corpo. Una volta finito l’attacco – quando il drone ronzante inviato con agostiniana saggezza dal premio Nobel per la pace non era più in agguato sul villaggio, oscurando le vite di ogni abitante inerme con la minaccia terroristica di una morte imminente, Naeemullah è stato portato nell’ospedale di una città vicina.
Lì è dov’è stata scattata la foto, fatta da Noor Behram, residente nel Waziristan del nord, che documenta gli effetti della guerra dei droni del Nobel per la pace. Quando la foto è stata scattata, Naeemullah stava morendo. È morto un’ora dopo.
È morto.
È abbastanza morto per voi?

È abbastanza morto da non disturbare per niente la vostra danza della vittoria? Abbastanza da non intaccare le feste di inaugurazione a venire? Abbastanza da non attenuare, neanche di un po’, la vostra esultante gioia per il fatto che questo grande uomo, una figura di integrità, decenza e compassione, sarebbe capace di continuare la sua nobile guida della migliore Nazione nella storia del mondo?

Avete dei bambini? Stanno seduti nella vostra casa a giocare allegramente? Dormono dolcemente rannicchiati nei loro lettini caldi la notte? Chiacchierano e cinguettano come buffi uccellini quando li imboccate al tavolo di famiglia? Li amate? Tenete molto a loro? Li considerate esseri umani a tutti gli effetti, anime care di incommensurabile valore?

Come vi sentireste se li vedeste ridotti in brandelli da schegge volanti, nella vostra stessa casa? Come vi sentireste se li portaste di corsa all’ospedale, pregando ad ogni passo che un altro missile non si scagli contro di voi? Vostro figlio era innocente, non avevate fatto niente, stavate solo vivendo la vostra vita nella vostra casa – e qualcuno, a migliaia di chilometri di distanza, in un paese che non avete mai visto, col quale non avete nessun legame, che non avete mai offeso in nessun modo, ha schiacciato un bottone e ha mandato dei pezzi di metallo rovente nel corpo di vostro figlio. Come vi sentireste nel vederlo morire, nel vedere tutte le vostre speranze, i vostri sogni per lui, tutte le ore ed i giorni in cui lo avreste amato svanire nell’oblio, persi per sempre?

Cosa pensereste di chi ha fatto questo a vostro figlio? Direste: “Che uomo nobile, che esempio di decenza ed integrità! Sono sicuro che sta agendo per il meglio”.

Direste: “Certo, è spiacevole, ma è perfettamente comprensibile. Il governo cinese (o l’Iran o al-Qaeda o la Corea del Nord, la Russia, etc.) ha creduto che qualcuno che mi viveva accanto potesse in un certo momento costituire una qualche specie di minaccia in qualche modo per la sua popolazione o per la sua agenda politica – o forse il mio vicino si era comportato arbitrariamente in una certa maniera che aveva segnalato alle persone che lo osservavano da uno schermo di computer a migliaia di distanza che poteva essere il tipo di persona che potrebbe plausibilmente costituire una qualche specie di minaccia per i cinesi (iraniani/russi, etc.), anche se loro non hanno la minima idea di chi sia il mio vicino di casa o cosa faccia nella vita, in cosa creda, cosa ha in mente. Credo che la persona incaricata di un programma simile sia un uomo buono, saggio e decente che chiunque sarebbe orgoglioso di sostenere. Credo che gli chiederò di venire a parlare al funerale di mio figlio!”.

È questo ciò che direste se le schegge di un missile arrivassero nella vostra confortevole casa e uccidessero il vostro amato bambino? Non solo lo potreste accettare, capire, perdonare, minimizzare, superare – potreste anche sostenere attivamente la persona che lo ha fatto, congratularvi con i suoi trionfi personali e deridere tutti quelli che hanno messo in dubbio il suo valore morale e le sue buone intenzioni? È davvero questo che fareste?

Beh, questo è quello che fate quando minimizzate l’omicidio del piccolo Naeemullah. State dicendo che non è importante come vostro figlio. State dicendo che non è un essere umano a tutti gli effetti, un’anima cara di incommensurabile valore. State dicendo che appoggiate la sua morte, che ne siete felici e che ne volete vedere di più. State dicendo che non vi importa se questo bambino – o altre centinaia come lui, altre migliaia, o, come nelle sanzioni irachene del vecchio leone liberale Bill Clinton, 500.000 altri bambini come Naeemullah – vengono uccisi nel vostro nome, da leader che appoggiate e congratulate. State dicendo che l’unica cosa che conta è che qualcuno dalla vostra parte si occupa di uccidere questi bambini. Questa è la realtà dell’atteggiamento del “male minore”.

***

Prima delle elezioni, abbiamo sentito parlare molto della nozione di “male minore”. Dai più famosi oppositori e dissidenti dell’impero come Daniel Ellsberg e Noam Chomsky e Roberta Parry, fino agli innumerevoli blog progressisti e alle conversazioni personali, è emerso questo ragionamento di base: “Si, le guerre dei droni, la distruzione delle libertà civili, gli squadroni della morte della Casa Bianca e tutto il resto è male; ma Romney sarebbe peggio. Quindi, con grande riluttanza, trattenendo il respiro e scuotendo la testa tristemente, dobbiamo scegliere il male minore di Obama e votare di conseguenza”.
Capisco il ragionamento, davvero. Non lo condivido, come ho già detto molte volte prima delle elezioni. Credo che sia un ragionamento sbagliato, credo che il nostro sistema sia talmente andato che anche un “male minore” sia troppo malvagio da sostenere in ogni caso, che tale sostegno perpetui i mali eccessivi del sistema. Ma non sono un purista, non sono un puritano, non sono un commissario o un dogmatista. Capisco che le persone di buona volontà possono arrivare ad una conclusione diversa e sento che debbano scegliere con riluttanza una fazione di stampo aziendale-militarista-imperialista piuttosto che un’altra, nella convinzione che questo possa comportare una qualche leggera mitigazione del male potenziale che l’altro lato potrebbe commettere una volta al potere. La pensavo così, anni fa. Oggi, ancora, non sono d’accordo e credo che la gente per bene che crede in questo non abbia, per un motivo o l’altro, osservato con sufficiente chiarezza la realtà della situazione, di quello che viene davvero fatto, in loro nome, dalla fazione politica che loro appoggiano.

Ma di certo, non sono il solo arbitro della realtà, né un giudice del prossimo; la gente vede ciò che vede ed agisce (o evita di agire) di conseguenza. Lo capisco. Ma ecco cosa non capisco: la sensazione di trionfo ed esultanza e gioia da parte di così tanti progressisti e liberali e ‘dissidenti’ per la vittoria del “male minore”. Dove sono finite la riluttanza, il trattenere il fiato, il triste dissenso? Non dovrebbero lamentare il fatto che il male ha trionfato in America, anche se, ai loro occhi, si tratta di un male “minore”?

Se davvero credevate che Obama fosse il male minore – il 2% di male in meno, come mi pare Digby abbia descritto una volta i democratici nel 2008 – se davvero avete pensato che le guerre dei droni, gli squadroni della morte della Casa Bianca, i bailout di Wall Street, le assoluzioni per tortura e tutto il resto siano atti vergognosi e criminali, come potete essere contenti che tutto questo continuerà? Contenti – e continuamente sprezzanti nei confronti di chi si è opposto alla perpetuazione del sistema.

Il trionfo di un male minore è ancora una vittoria del male. Se nel tuo vicinato regna un regime di guerra tra fazioni mafiose, forse preferiresti che la parte che a volte regala prosciutti vinca sui suoi rivali più spilorci; ma saresti contento del fatto che il tuo vicinato viene ancora tiranneggiato da criminali assassini? Non saresti triste, abbattuto, scoraggiato e demoralizzato nel veder andare avanti la violenza, gli omicidi e la corruzione? Non ti lamenteresti del fatto che tuo figlio debba crescere in mezzo a tutto questo?

Quindi dove sono le lamentele sul fatto che noi, come nazione, siamo arrivati a questo: scegliere tra assassini, scegliere tra predatori? Anche se credi che hai dovuto partecipare e fare l’orribile scelta che ci veniva offerta – “Volete che siano i democratici ad uccidere questi bambini o i repubblicani?” – questo periodo post-elezioni non dovrebbe essere un periodo di dolore e non di sfrenato trionfo, gioia vertiginosa ed irriverente critica dei “perdenti”?

Se siete davvero per il “male minore” – se questa è stata una scelta di genuina moralità che avete fatto con riluttanza e non una razionalizzazione per abbandonarsi ad una partigianeria primitiva e insensata – allora saprete che TUTTI abbiamo perso queste elezioni. Anche se credete che poteva andare peggio, va ancora molto male. Voi stessi avete detto che Obama era cattivo – giusto un po’ “meno” del suo rivale (forse del 2%). E così il male che voi stessi avete visto, scelto e denunciato andrà avanti. Chiedo di nuovo: dove sono la gioia, la gloria ed il trionfo in tutto questo? Anche se credete fosse inevitabile, perché festeggiarlo? E chiedetevi, riflettete: cosa state festeggiando? Questo bambino morto e centinaia come lui? Migliaia come lui? 500.000 mila come lui? Quanto andrete avanti? Cosa non festeggerete?
E così, passo dopo passo, tenendo per mano il “male minore”, scendiamo sempre più giù nel pozzo.


Chris Floyd, scrittore americano, residente nel Regno Unito, collabora frequentemente con CounterPunch. Il suo blog, Empire Burlesque, è reperibile su www.chris-floyd.com.

Fonte: www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/2012/11/09/is-this-child-dead-enough-for-you/
9/11-11-2012

* http://www.wired.com/dangerroom/2011/12/photos-pakistan-drone-war/?pid=999

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO

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