DI EUGENIO BENETAZZO
eugeniobenetazzo.com
Sembra notizia di oggi la proposta di un piano di privatizzazioni parziali per la generazione di nuove risorse da destinare all’abbattimento del debito e al contenimento del deficit di bilancio: si parla di cessioni di quote non rilevanti in aziende strategiche, quel tanto che basta per non perdere il controllo sulle rispettive società. Abbiamo nomi eccellenti: Sace, Enav, Fincantieri, Grandi Stazioni e per finire ENI. Il Governo Letta si appresta a svendere per battere cassa nella speranza di realizzare almeno 10 miliardi. Ormai ci siamo: si tratta a farla grande di aspettare ancora 18 mesi, dopo il destino di contribuenti, pensionati, e risparmiatori italiani sarà presto delineato. Questa volta non ci saranno mezze misure o mezze interpretazioni, il declino del paese si trasformerà nella dipartita della nazione.Quelli che sospirano confidando nell’avvento del Regno di Renzi tra qualche mese sono dei poveri illusi: il Sindaco di Firenze ha come punti chiave all’interno del suo programma una massiva ed imponente opere di alienazioni e dismissioni di patrimonio pubblico e partecipazioni strategiche. La svendita del paese ricordate che è sempre stata una prerogative dei governi di sinistra (Amato, D’Alema e Prodi): si vende come si suol dire l’argenteria per pagare i debiti contratti per giocare alle slot machine.
Continuo a dirvelo da più di un anno, dopo il fallimento anche di Monti, fatevi il Piano B o la vostra exit strategy, perchè questa volta non vi aiuterà o salverà nessuno (pensate non solo ai vostri risparmi ma anche ai vostri cari). Purtroppo non ci saranno scialuppe per tutti, molti faranno la fine di tante povere pecore: scannati vivi. Non servirà a nulla a quel punto il pianto in diretta presso il talk show di turno, l’appello di qualche autorità rinsavita o le esternazioni prosaiche formulate dagli ambienti cattolici, la strada per il paese e per la popolazione sarà dettata da una lettera, anzi dai punti di una lettera che già due anni fa ci era stata consegnata con l’indicazione di attuare quanto prima misure atte a mettere il paese in sicurezza economica e finanziaria. La lettera ci è pervenuta ancora nell’Agosto nel 2011 a firma di Jean Claude Trichet e Mario Draghi con l’elenco degli interventi che si dovevano quanto prima mettere in moto. Quando sentite parlare delle famose riforme strutturali per l’Italia a che cosa pensate si faccia riferimento ? Quella missiva inviata durante quella calda estate già disegnava le tappe che a breve con il buon senso politico di chi governa o con il ricatto sovranazionale sarebbero state necessarie.
Eugenio Benetazzo
Fonte: www.eugeniobenetazzo.com
Link: http://www.eugeniobenetazzo.com/lettera-bce-agosto-2011.htm
22.11.2013
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