DI MICHAEL SNYDER
theeconomiccollapseblog.com
La più grossa banca del mondo occidentale ha appena deciso di esporsi e dichiarare pubblicamente che l’economia globale è “già in recessione”. Secondo il colosso bancario Britannico HSBC, il volume dei commerci mondiali è calato dell’ 8.4% dall’inizio dell’anno al presente, ed il PIL globale espresso in dollari americani è calato del 3.4 %. Quindi coloro che stanno già aspettando l’inizio della prossima grande recessione economica mondiale possono smettere di aspettare. E’ già arrivata, è ufficiale.
Come dimostreranno i dati in questo articolo, i soldi scappano via dai mercati emergenti a ritmo incalzante, le maggiori banche globali detengono enormi masse di debiti inesigibili che non saranno mai ripagati, e tutto fa pensare che stia per avere inizio una nuova massiccia stretta del credito (credit crunch) a livello mondiale. Pochi giorni fa ho spiegato che il FMI, l’ONU, la Bank for International settlements (banca per i regolamenti finanziari internazionali) e la Citibank stavano tutte avvertendo che potrebbe essere imminente una grossa crisi economica. E state certi che non si inventano storie così dal nulla, ma intanto la gran maggioranza degli Americani pensano ancora irrazionalmente che tutto andrà bene. Il livello di cieca fiducia nel sistema che il più della gente sta dimostrando di questi tempi è assolutamente sconvolgente.
I numeri dicono che l’economia globale non è mai stata in condizioni così pessime dalla devastante recessione che colpì il mondo nel 2008-2009. Secondo HSBC: “la recessione del dollaro è già un fatto”…
“Anche il commercio mondiale è sulla strada del declino, ed a un ritmo allarmante. Secondo gli ultimi dati disponibili a giugno, il rapporto differenziale dei volumi di commercio tra questo e l’anno passato è del -8,4%. Tutti i periodi di declino equivalenti corrispondono a periodi di marcata recessione. Questo è un punto importante: secondo una delle misure statistiche siamo già in recessione. Come si può vedere dalla tabella 3 nella prossima pagina, il PIL mondiale espresso in dollari USA registra già flessione negativa per 1037 miliardi, equivalenti a un -3,4%. Equivale a dire che siamo già dentro una recessione del dollaro”.
Qui sotto la tabella che Zero Hedge ha pubblicato in accompagnamento alla citazione sopra. Come si può notare, l’unica volta che il PIL mondiale espresso in $ è precipitato a un ritmo così rapido negli anni recenti è stato durante la tremenda recessione di 7 anni fa…
Ma ci sono ancora moltissime persone inconsapevoli che vanno avanti tranquille certe che “non sta succedendo niente”, non importa che saltino fuori giorno dopo giorno sempre più chiari segnali di problemi.
Ad esempio, CNBC ha pubblicato un articolo oggi intitolato “Gli USA sono più vicini alla deflazione di quanto pensiamo”. Nello stesso giorno Twitter ha annunciato che ha in programma il licenziamento dell’8% della sua forza lavoro.
Ma chiaramente dove i problemi maggiori sono più visibili al momento è nei “mercati emergenti”. Qui a seguire un estratto di un articolo pubblicato su uno dei maggiori quotidiani britannici intitolato: “l’ordine economico mondiale sta collassando e questa volta non c’è via d’uscita”…
“Adesso sta avendo inizio il terzo atto, al momento in paesi poco in grado di mettere in campo misure di contrasto al contagio finanziario, e i quali istituti bancari sono più precari. La finanza globale negli ultimi anni aveva inondato le cosiddette economie di mercato emergenti, paesi come la Turchia, il Brasile, la Malesia, la Cina, tutte sostenute da alti prezzi delle materie prime trainati dal boom Cinese, boom esso stesso pompato da prestiti selvaggi, apparentemente senza fine. La Cina ha prodotto più cemento tra il 2010 ed il 2013 di quanto gli Stati Uniti ne hanno prodotto nell’intero XX secolo. Fenomeni del genere non possono durare e i fatti lo stanno dimostrando.
Le banche cinesi sono, in effetti, a pezzi: pochi degli enormi prestiti concessi potranno essere ripagati, quindi adesso non possono certo prestare in modo da continuare a sostenere gli enormi, ma illusori, tassi di crescita cinesi degli anni recenti. La crescita reale della Cina è adesso inferiore a quella degli anni di Mao: la crisi economica darà avvio a una crisi di legittimità del profondamente corrotto partito comunista. I prezzi delle materie prime sono in caduta libera.
I capitali stanno fuggendo dai mercati emergenti, lasciandosi alle spalle compagnie indebitate, famiglie indebitate e banche in difficoltà, ma le economie emergenti non possiedono istituzioni come la Federal Reserve o la Banca centrale Europea in grado di mettere in campo pacchetti di salvataggio. E nonostante tutto queste nazioni rappresentano oggi oltre la metà del PIL globale. C’è poco da sorprendersi che il Fondo monetario internazionale sia in apprensione”.
Un conto è che sia un blog come “economic collapse blog” ad avvertire che “l’ordine economico mondiale sta collassando”, un conto è se a farlo è uno dei maggiori quotidiani nel Regno Unito.
Scrivevo di questi problemi nei cosiddetti mercati emergenti già a Luglio, ma allora erano davvero in pochi ad aver preso coscienza della gravità della situazione. Ma adesso vediamo banche giganti come Goldman Sachs chiamare questo periodo “il terzo atto” della crisi economica globale. La prossima citazione è tratta da un recente articolo della CNBC intitolato: “lo scompiglio nei mercati emergenti è la terza ondata della crisi finanziaria? Goldman pensa di si…”
“I mercati emergenti non stanno semplicemente soffrendo di una fuga di capitali, si tratta di una terza ondata di crisi finanziaria globale, sostiene Goldman Sachs”.
“Accresciuta incertezza causata dalle difficoltà da mercati economici emergenti, più deboli, prezzi delle materie prime al ribasso e potenziale rialzo dei tassi di interesse USA stanno causando nuove preoccupazioni sulla sostenibilità dei prezzi azionari al rialzo, marcando una nuova ondata di crisi finanziaria globale”, ha dichiarato Goldman in una nota della settimana scorsa”.
“L’ondata dai mercati emergenti, coincidente al collasso nei prezzi delle materie prime, segue allo scenario Americano, dove si verificò il crollo a causa della bolla immobiliare, e lo scenario Europeo, con le conseguenze della crisi USA si estesero a una crisi del debito sovrano del continente, dichiara la banca”.
Capiamo benissimo che i giochi sono già fatti quando Goldman Sachs inizia a parlare esattamente come farebbe l’ “Economic collapse blog”. Ho avvertito del fatto che dovevamo aspettarci una “serie di ondate” per anni.
Quando si sveglierà la gente?
Che cosa deve succedere per farla svegliare?
La crisi è adesso.
Certo, molti Americani risponderanno col rifiuto di credere a quello che sta succedendo almeno finchè l’indice Dow Jones Industrial Average collasserà di qualche altro migliaio di punti in più. Ed è chiaro che sta per succedere. Ma speriamo tutti che quel giorno arrivi il più tardi possibile perchè quando avverrà tutte le nostre vite diventeranno ancora più folli.
E la verità è che molti Americani lo capiscono benissimo che ci sono tempi duri all’orizzonte. Ci basta controllare questi numeri, recentemente riportati da CNBC…
“Il sondaggio della CNBC sulla percezione dell’economia Americana riporta le vedute correnti come piuttosto stabili, con il 23% che dichiara sia in buone o eccellenti condizioni eil 42% che giudica le condizioni accettabili. Un terzo circa dice che lo stato dell’economia è scadente, 3 punti percentuali in più rispetto al sondaggio del Giugno scorso”.
“Ma la percentuale di Americani che ritiene che l’economia sia avviata verso il peggioramento è salita al 32%, di 6 punti percentuali, il livello più alto dopo la crisi del budget governativo nel 2013. E soltanto il 22% crede che l’economia sia destinata a migliorare, 2 punti in meno che in giugno e il livello più basso in assoluto dal 2008, quando la nazione era nella morsa della recessione”.
Se qualcuno vuole continuare a credere che in qualche modo tutto andrà bene, come sempre è liberissimo di continuare a farlo.
Io non posso far altro che elencare i fatti. Per 4 mesi non ho fatto che avvertire di questa crisi finanziaria e adesso sembra di assistere a un treno che si va a schiantare in slow motion, dritto davanti agli occhi.
Stiamo andando verso un periodo in cui gli eventi inizieranno a svolgersi molto, molto più rapidamente, e la vita per come la conosciamo cambierà parecchio per tutti quanti.
Spero che arriverete preparati a quello che sta per accadere.
Altrimenti, non vorrei di certo essere al vostro posto….
Michael Snyder
Fonte: http://theeconomiccollapseblog.com
13.10.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CONZI