QUELL' ITALIA CHE VIAGGIA SULL'ORIENTE EXPRESS…

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DI HS

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Da Portella della Ginestra e il bandito Giuliano alla misteriosa morte del Presidente dell’Eni Enrico Mattei… Dai golpe veri, tentati, agitati (Piano Solo, Borghese, Pacciardi, Sogno, Cavallo, ecc…) come arma di ricatto ai piani programmi più striscianti per modificare in senso poco democratico la Carte costituzionale…

Dalla strage di piazza Fontana a Ustica e Bologna passando per la “strategia della tensione” e le bombe sui treni… Dall’affaire Moro – la madre dei “misteri d’Italia” – alla catena di omicidi eccellenti commissionati alle mafie, ai terrorismi di varia matrice, alla criminalità più comune fino ai più sofisticati “incidenti” con corollario di morti strane (Rocca, Manes, De Mauro, Scaglione, Calabresi, Pasolini, Occorsio, Coco, Mino, Anzà, Russo, Impastato, Alessandrini, Pecorelli, Reina, Ambrosoli, Varisco, Boris Giuliano, Terranova, Mattarella, Amato, Costa, La Torre, Calvi, Dalla Chiesa, Chinnici, Sindona, Rostagno, Falcone, Borsellino, Ilaria Alpi, per citare i delitti “più eccellenti)…

Dagli intrecci scabrosi fra massoneria più o meno deviata o ufficiale con Cosa Nostra e le altre mafie autoctone all’utilizzo di terrorismi ed estremismi vari… Dalla stagione dello stragismo mafioso al cosiddetto patto Stato – Mafia a fondamento della Seconda Repubblica, ecc… Esiste un sottilissimo anche se esile filo rosso che lega tutte queste scottanti vicende del paese del “golpe permanente” ove il patto Renzi – Berlusconi sta seppellendo le ultime residue vestigia di possibile democrazia ? Credo di aver scritto parecchio sull’argomento e lascio ad ognuno la sua risposta meditata e “documentata”. Per parte mia continuerò a scriverne per sollecitare motivi di riflessione sull’argomento, ma di un fatto sono ormai certo: l’Italia – la Repubblica italiana – è un paese che ha ucciso lentamente la verità per seppellirla sotto un cumulo di amnesie, menzogne, omissioni, depistaggi e… versioni concordate…

Per ora deluderò il lettore, ma, prima di cimentarsi con cotanta perturbante materia, mi permetto di suggerire la lettura di un romanzo giallo – nel gergo “whodunit” – assolutamente geniale, scritto dall’immortale Agatha Christie. Soprattutto il mio consiglio è anche visionare la sua versione cinematografica diretta da Sidney Lumet nel 1974, un capolavoro del genere con un cast all’epoca stellare che, anzi, chiarisce e spiega meglio l’essenza di quel che intendo dire dello stesso romanzo…

Alcuni fra voi hanno certamente capito che mi sto riferendo a “Assassinio sull’Orient Express”, forse uno dei migliori della sterminata produzione della giallista inglese, ispirato alla triste vicenda del rapimento della figlia del celebre aviatore Lindbergh. Vorrei precisare per evitare di essere preso per pazzo: non sto certo affermando che – con un romanzo degli anni Trenta – la Christie ci stava offrendo la soluzione anticipata dei “misteri italiani”. Però… però, secondo me quella storia misteriosa – interpretata in maniera allegorica e metaforica – offre una chiave interpretativa eccellente per comprendere come mai – in Italia, ma potremmo estendere il discorso – la verità non viene mai veramente a galla…

Due parole sulla trama: il celebre e abilissimo detective belga Hercule Poirot si ritrova a viaggiare sul celebre treno e nel suo scompartimento viene assassinato brutalmente uno dei passeggeri, un misterioso, quanto losco uomo d’affari americano. Naturalmente coloro che sono presenti nello scompartimento sono tutti sospettati e, come di prammatica nei gialli della Christie, non difettano di moventi. Nel frattempo, infatti, Poirot scopre l’identità della vittima… Ma chi è l’assassino ? Alla fine dell’indagine Poirot risolverà il caso, ma la soluzione – amara quanto inaspettata – segnerà probabilmente la sua vita…

Di più – per non guastare coloro che sono interessati – non posso aggiungere, tanto più che la pellicola di Lumet è stata riproposta più volte su Top Crime. Ad un’attenta visione capirete che non si tratta di un semplice “giallo”, ma, in effetti, ha una valenza quasi metaforica…

Orbene… Immaginate che quel treno – l’Orient Express – rappresenti proprio l’Italia del Potere – politico, istituzionale, economico, finanziario, militare, perfino “criminale” e mafioso – che corre e corre sotto gli occhi degli astanti – i cittadini – impossibilitati a vedere ciò che vi accade…

E non potremo sapere la direzione e la destinazione del treno…

Nel frattempo dentro accade qualcosa… Un delitto… Un assassinio che si presenta come un bel rebus da decodificare…

C’è un detective – forse non sagace come Poirot, ma comunque… – o più investigatori che vengono incaricati di far luce sul caso…

E ci riescono…

Chi è l’assassino ? E quale sorte gli verrà riservata ?

Quale futuro per il nostro Orient Express ?

Buona lettura e buona visione

HS

Fonte: www.comedonchisciotte.org

21.07.2014

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