DI GIUSEPPE COPPEDE’
movimentodiazionepopolare.blogspot.it
Allora la storiella è questa. Forse non sarà nuova né originale. Ma arguta e piacevole, anche perché ascoltata in una sala d’attesa di un medico, raccontata da una persona normale che ha acceso un interessante dibattito. In fondo anche questo significa fare politica. Ma prima ve la racconto.
“Avendo programmato da tempo una breve vacanza, una coppia italiana con limitate disponibilità economiche, ripiega su un soggiorno nell’isola greca di Lefkada, dove stante la crisi economica ci sono buone offerte a basso prezzo. Raggiunta l’isola la coppia si presenta in una pensioncina e chiede informazioni su prezzo e sistemazione. Il portiere conferma la tariffa. Abbordabile; 100 euri a settimana per camera doppia e colazione, poi per quello che riguarda la sistemazione lascia ampia libertà di scelta ai clienti in quanto tutte e sette le camere sono sfitte. Il prezzo sembra ottimo e il turista mette i 100 euri sul bancone, arraffa le chiavi delle sette camere e va a fare una perlustrazione. Con tutta calma dice il portiere, intanto lui si deve assentare per una commissione, con tutta calma ripete.
Appena gli italiani salgono al piano superiore, arraffa i soldi e corre dal macellaio dirimpettaio a saldare un debito di 100 euri per la fornitura di carne. Il macellaio ringrazia, fa salti di gioia e corre dall’allevatore a pagare il debito di 100 euri per quei vitelloni già macellati. L’allevatore si sente sollevato di un gran peso perché con quei 100 euri può saldare il debito che aveva con il contadino per la fornitura del fieno. La qual cosa tranquillizza il contadino che può così saldare il debito di 100 euri che aveva con la prostituta del paese per le sue prestazioni professionali, di cui in più di una occasione aveva usufruito. La quale a sua volta può regolarizzare le pendenze economiche con il proprietario della pensione che gli metteva a disposizione la camera per i suoi “incontri”. Nel frattempo i turisti italiani scendono, consegnano le chiavi dicendo che tutto sommato si è vero il prezzo è buono ma non hanno trovato la camera di loro gradimento. Ringraziano, riprendono il loro biglietto da 100 euri ancora sul bancone e se ne vanno. “
E così in questo vertiginoso giro di partite i 100 euri hanno saldato un gran numero di debiti.
La morale che è emersa dai commenti si può sintetizzare nei seguenti punti: innanzi tutto il debito è quello relativo alla sola fornitura di prestazioni e di beni reali, gli artifici contabili sono soltanto fuffa, roba da usurai e quindi da rigettare. E’ emerso poi che il vero problema non è il debito, bensì la moneta. E quindi la sua proprietà, la capacità di farla circolare, il fatto che non sia gravata da usura.
Si è vero, la storiella ed il dibattito scaturito forse non avranno un gran fondamento scientifico. Eppure quei commenti ascoltati sono più vicini alla realtà delle cose che non le ampollose argomentazioni dei tecnici che ci hanno governato in questo ultimo anno. Ma in fondo dopo averli conosciuti da vicino si rafforza la convinzione che la Bocconi sia il più grande cretinificio d’Italia. Da chiudere per decreto non appena il buon senso tornerà al governo.
Giuseppe Coppedè
Fonte: http://movimentodiazionepopolare.blogspot.it/
Link: http://movimentodiazionepopolare.blogspot.it/2013/01/quei-100-euri.html
18.01.2013