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Davanti all’incertezza sulla riapertura del Canale di Suez, bloccato da martedì a causa dell’incidente intercorso alla nave portacointaner Ever Given, le compagnie di navigazione hanno iniziato a scegliere rotte alternative per il passaggio dal Mar Rosso al Mediterraneo e viceversa. Diverse navi, comprese sette gasiere, sono state dirottate verso la via africana attraverso il Capo di Buona Speranza.
Intanto si stanno attivando piani di emergenza per le oltre 200 navi la cui rotta prevede il passaggio attraverso lo stretto artificiale egiziano. Almeno quattro petroliere Long-Range 2, che trasportano fino a 75mila tonnellate di materiale, stanno anch’esse valutando una modifica al piano di viaggio, ha riferito il Guardian citando l’azienda londinese di servizi marittimi e navali Braemar ACM.La compagnia di navigazione internazionale Maersk, infine, ha confermato che sta “cercando tutte le alternative” possibili per le sue nove navi portacontainer attualmente ferme in coda.
Nel frattempo le operazioni per disincagliare la Ever Given proseguono, anche se il timore è che non si concludano prima di alcune settimane. I rimorchiatori non sono infatti riusciti a liberare la nave gigantesca nonostante gli sforzi per liberare la prua con gli escavatori.
Gli esperti temono che la mega-nave registrata a Panama, lunga 400 metri e con una capacità di quasi 220mila tonnellate, si sia incagliata così a fondo nella sabbia, su entrambe le sponde del canale, che potrebbe non essere possibile spostarla senza rimuovere parte del suo carico. E intanto la stima dei danni di Bloomberg parla, ad oggi, di una perdita di circa 9,6 miliardi di dollari al giorno.
Pubblicato il 26.03.2021