DI MAURIZIO BLONDET
maurizioblondet.it
Sono stato letteralmente inondato da mail e messaggi dilettori su questo fatto. Sicchè lo riporto, come è apparso su Il Tempo di Roma:
Drone viola la no fly zone vaticana Denunciati due trentenni israeliani
Preoccupazione a San Pietro per l’oggetto volante fatto decollare da Ponte Umberto I
La no fly zone per il Giubileo violata due volte in meno di quindici giorni. Un drone con tanto di telecamera ha sorvolato il Biondo Tevere fino a sfiorare il Cupolone eludendo per pochi, lunghissimi minuti, il sistema di sicurezza. «Eravamo a Castel Sant’Angelo, dove c’è l’ufficio mobile per il coordinamento delle operazioni nell’area, quando ci siamo visti volare sulla testa quel drone.
Lo abbiamo seguito con gli occhi, lungo il Tevere e poi fino a via della Conciliazione. Ci siamo messi a cercare subito chi lo stesse pilotando, ormai a cinquanta metri dalla Basilica di San Pietro, e a ponte Umberto I abbiamo notato due ragazzi con un telecomando e sequestrato quell’apparecchio molto professionale, con un obiettivo da 12 mega pixel e una risoluzione 4k: insomma, non certo un giocattolo». L’agente della Polizia Locale, gruppo GSSU, che ieri mattina alle 8,30 ha visto per primo il drone sorvolare il cielo sopra la Città Santa, ha ancora la voce rotta dalla preoccupazione.
È il secondo episodio a distanza di 12 giorni dal fermo del 31enne turco sorpreso in piazza del Colosseo mentre con quattro connazionali manovrava un quadricottero radiocomandato identico al «Phantom 3» sequestrato ieri. Due israeliani, denunciati per violazione del codice della navigazione aerea e dell’ordinanza prefettizia, hanno avuto modo di trascinare il trolley con il marchingegno all’interno fino a ponte Umberto I. Da lì hanno montato sul parapetto l’apparecchio con la telecamera, facendolo volare per tutta la lunghezza del Tevere fino a San Pietro. All’arrivo degli agenti del reparto «Centauro», i due – 33 e 32 anni, entrambi consulenti finanziari a Tel Aviv e incensurati – si sono mostrati sorpresi ma per niente intimoriti. Sprovvisti di documenti, sono stati portati nell’ufficio della Polizia Scientifica per i rilievi fotodattiloscopici prima di esser rimessi in libertà. Allertata anche la Digos per gli accertamenti attraverso database, Interpol e Europol, è stata poi disposta la perquisizione nella camera d’albergo dove i due alloggiavano, in via delle Muratte, a due passi dalla Fontana di Trevi. Richiesta anche la collaborazione delle autorità diplomatiche israeliane, non è però emerso alcun elemento di pericolosità e i due sono ripartiti ieri sera come da programma. Ai due sono stati sequestrati sia il drone super accessoriato da 2mila euro che le sim dei telefoni cellulari sui quali i filmati potevano essere scaricati in tempo reale. Silvia Mancinelli “
Evidentemente i lettori vogliono che commenti il fatterello: prova tecnica di false flag?, domanda l’amico Galoppini. Il quale aggiunge: pensate se fossero stati due musulmani, che titoloni in prima pagina dei grandi media: “Sventato attentato dell’ISIS contro Papa Francesco! Due arrestati! Scoperta e smantellata la cellula terrorista che minacciava..” e bla bla..
Qual commento migliore? Altro non mi viene in mente. Se non forse il titolino che Il Tempo appone sopra al titolo sul fatto: “MINACCIA ISLAMICA”. E’ vero, anche se il sopralluogo lo fanno degli israeliani, la minaccia è islamica. Per definizione.
Altro non ho in mente. Magari una lode ai “consulenti finanziari di Tel Aviv” per essere risultati privi di documenti. E’ ben noto che i terroristi islamici più professionali e scafati cascano su questo punto debole: si portano dietro i documenti d’identità e li perdono, dimenticano, abbandonano sul luogo del delitto o nelle auto che hanno usato per scappare, il che permette di accertarne identità senza ombra di dubbio: trattasi di islamici. E’ confortante vedere come gli israeliani invece, quando vengono a Roma per far volare i loro droni con telecamere ad alta definizione, cogliendo immagini che possono essere scaricate in tempo reale coi loro smartphones, non si fanno trovare coi passaporti in tasca. Li avranno lasciati in albergo? Così nessuno sa chi sono. Anche la Digos, dopo averli beccati e fotografati, tace i loro nomi: che delicata discrezione, e non possiamo che approvarla. Non erano loro i terroristi, non potevano esserlo: son israeliani, perbacco.
Perché certi agenti possono essere così dilettanti
Non mi viene in mente niente. Siete troppo malfidenti cari lettori, a sospettare subito che i due consulenti finanziari di Tel Aviv stessero facendo un sopralluogo per il prossimo imminente attentato dell’ISIS che l’ISIS ha promesso nei suoi comunicati, destinato a insanguinare il Giubileo di Sua Popolarità Mediatica. Non può essere, e per un motivo: come possono essere così sprovveduti da farsi notare e segnalare da passanti?
Adesso per caso mi viene in mente che altri israeliani furono anche più sprovveduti Fu l’11 Settembre 2001. Una cameriera che puliva un appartamento al di là dell’Hudson, affacciatasi a vedere le Torri in famme, scorse dei giovanottoni che, su un camion di traslochi, si fotografavano a vicenda tenendo sulla sfondo le Twin Towers colpite, tutti contenti: saltavano di gioia, facevano V con le dita, si davano il cinque. La cameriera prese la targa. La polizia di New York li rintracciò il furgone – era di un’agenzia di traslochi chiamata Urban Moving Systems – e c’erano “a bordo cinque giovani israeliani: Silvan e Paul Kurzberg, Yaron Shmuel, Oded Ellner e Omer Marmari. Costretti con la forza ad uscire dal veicolo e stesi a terra, l’autista Sivan Kurzberg disse questa strana frase: “Siamo israeliani. Non siamo noi il vostro problema. I vostri problemi sono i nostri problemi. I palestinesi sono il problema.” Le fonti della polizia resero noto che “C’erano mappe della città nel furgone, con certi punti evidenziati”.
Ai giovanottoni furono trovati “quasi 6000 dollari in contanti e biglietti aerei in bianco per l’estero, più passaporti di varie nazionalità”. Per una volta, documenti compromettenti. I peggiori sospetti si addensavano sui ragazzoni, due dei quali (i Kurzberg) identificati dall’FBI come agenti del Mossad: se le Twin Towers erano cadute per una magistrale demolizione controllata con esplosivi, cosa di meglio di agenzie dei traslochi per andare e venire nei due grattacieli (che erano sostanzialmente degli uffici noleggiabili a giornata) apparendo come semplici movimentatori di mobili? Di fatto nei montacarichi delle Towers (ciascuna aveva 155 ascensori ) era un continuo viavai di facchini e che portavano carichi voluminosi.
Il sospetto crebbe quando il proprietario della Urban Moivng Systems, che si chiamava Dominic Suter ed era israeliano, appena seppe che i suoi ragazzoni s’eran fatti beccare, tagliò la corda – lasciando addirittura i computer accesi negli uffici della ditta – e riparò in Israele.
Alcuni furgoni della ditta avevano sulle fiancate questa immagine. Per mesi, prima dell’attacco alle Towers, avevano girato per Manhattan con questa profezia dipinta.
Profetiche decorazioni sul furgone
La domanda anche allora fu: come hanno potuto essere così grulli? Da farsi notare a festeggiare per il crollo del World Trade Center? Da farsi beccare dai poliziotti e farsela sotto farfugliando frasi assurde?
La risposta è: loro possono. Possono permettersi di essere citrulli, mostrare comportamenti da dilettanti. Quelli della Urban Moving Systems se la cavarono perché uno dei procuratori penali di New York, invece di trattenerli (come voleva l’FBI) li espulse per aver lavorato senza permesso in America. Sottraendoli alle indagini.
Il procuratore che dirigeva la divisione penale allora era Michael Chertoff, figlio di un rabbino e di una pioniera del Mossad.Pochi mesi dopo, i presidente Bush jr. l’avrebbe nominato capo del Dipartimento Sicurezza Interna.
Ma sono storie che molti di voi già conoscono. Quindi nessun commento. Non vi preoccupate, almeno finché non vedete dei furgoni di traslochi girare pe Roma con dipinta la cupola di San Pietro…Una domanda: perché c’è stata “preoccupazione a San Pietro per l’oggetto volante fatto decollare da Ponte Umberto I”? Certamente la preoccupazione è rientrata adesso che sanno chi faceva volare il drone. Gente buonissima, amata da Gesù, che non ha bisogno di essere convertita, dato che è santa ed eletta per definizione. Mica sono francescani dell’Immacolata: quelli sì sono sospetti. Difatti hanno aggravato la prigionia di padre Manelli, pericolosissimo terrorista.
Maurizio Blondet
Fonte: ww.maurizioblondet.it/
Link: http://www.maurizioblondet.it/prova-tecnica-di-attentato-ma-cosa-andate-a-pensare/
29.12.2015
Miti anti-israeliani sull’11 settembre: gli “israeliani danzanti” e gli “studenti d’arte israeliani”
Come ho mostrato altrove [www.cesnur.org] la malattia morale dell’Occidente contemporaneo ha una delle sue più gravi manifestazioni in quella posizione sull’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 che, per minare alle radici la determinazione di chi vorrebbe reagire all’aggressione ultra-fondamentalista islamica, non si limita a negare con argomenti pacifisti o “buonisti” la legittimità della reazione ma nega perfino il fatto. Gli argomenti secondo cui gli attentati dell’11 settembre non sarebbero opera di Al Qaida ma dell’amministrazione americana, di elementi deviati all’interno della stessa, di servizi di sicurezza statunitensi o di Israele cozzano – oltre che contro obiezioni tecniche che ne mostrano il carattere mitologico – contro la rivendicazione e l’esaltazione di quegli attentati da parte di decine se non centinaia di documenti che provengono dal mondo ultra-fondamentalista islamico, spesso pubblicati su siti che fanno riferimento a questo mondo e di cui è davvero molto difficile pensare che siano tutti venduti alla CIA o al Mossad. Gli argomenti dei “negazionisti” non presentano dunque un particolare interesse sul piano della ricostruzione dei fatti: appartengono al rejected knowledge, alle ipotesi che la scienza – anche sociale – accademica ha scartato, allo stesso titolo delle teorie sulla terra piatta, sul complotto di cattolici (o di gesuiti) che avrebbero organizzato l’assassinio di Abraham Lincoln (1809-1865) o sull’effettiva provenienza da ambienti ebraici di quel falso confezionato da ambienti antisemiti russi che sono i Protocolli dei Savi Anziani di Sion. CONTINUA QUI [www.cesnur.org]
Tao il tuo commento è un isulto all’intelligenza … il link è anche peggio !!!
Informati bene sull’ 11 settembre prima di "avvalerti" di copia/incolla infiochettati per gente che non ha voglia di indagare e informarsi
Il tuo é un commento ironico, vero? Dimmi di si, te ne prego
Ciao, premetto che non ho avuto modo di leggere tutto l’articolo da te linkato ma solamente il commento qui sopra.
Introvigne si muove sulla base di un paralogismo: siccome chi contesta la versione ufficiale è antisemita/antioccidentale allora occorre indagare perché lo sia E NON SE DICA O MENO IL VERO. Insomma, viene stigmatizzata l’opinione politica ritenuta blasfema per l’ordine dominante e se ne trae la conclusione ( falsa ) che ciò che viene detto da costoro è viziato da pregiudizio, oltrechè senza prove. Primo: su queste ‘prove’ esistono fior di saggi e commenti acutissimi che già da tempo demoliscono la versione occidentalista/sionista redatti da persone di sponde politiche non ‘orientate’ in senso antisemita. Secondo, anche un pazzo puo’ dire la verità come un orologio rotto indica sempre due volte l’ora giusta: se si puo’ contestare la posizione di un G.Chiesa dal punto di vista politico non significa ipso facto che lo stesso abbia torto su questo argomento. Terzo: trecento ingegneri/tecnici/scenziati americani si sono pronunciati recentemente per una revisione delle ‘prove’ ufficiali circa l’abbattimento solo per impatto aereo e non anche per dinamite/termite o altro genere di deliberato sabotaggio delle due torri, NONCHE’ di una terza, crollata in contemporanea di ‘sua sponte’ non essendo colpita da alcunché. Conclusione: sarebbe bene che Introvigne, antirazzista di professione, cambiasse mestiere in quanto gli antisemiti veri oggi sono gli ebrei.
l’evento è così curioso che farebbe sgranare gli occhi persino al più fedele del comunemente accettato…
da anni, quanto meno dall’11 settembre 2001, gli agenti dei servizi israeliani costituiscono il più temibile gruppo terroristico del mondo. Fanno il lavoro sporco per gli anglo-americani e per ottenere da questi l’appoggio incondizionato ai più efferati crimini contro l’umanità, come ad esempio il lento genocidio dei palestinesi. Il loro obiettivo più immediato è eliminare ogni possibile "minaccia anti sionista" dal medio Oriente, vedi Gaza, Iraq, Siria e infine Iran.
Se solo approfondissi seriamente l’argomento, capiresti che l’abbattimento delle torri non può essere stato causato dall’impatto degli aerei … però tu sei libero di credere alla versione ufficiale e continuare a vivere nel tuo mondo fatato 🙂
Non perdo nemmeno tempo con gente come te, continua pure a leggere gli articoli di Introvigne e Attivissimo, contento tu …
Le prossime volte che posti, controlla bene chi risponde e a che cosa.I post sono ordinati ad albero per questo motivo.
Tutto ciò semplicemente per farti capire che ritengo una gravissima offesa (potrei uccidere x molto meno) insinuare che sia un sostenitore di attivissimo e introvigne…
chiedo venia … ma dal tablet avevo visto male
Anche rocha
ovviamente papa francesco ha il merito di non aver avallato la guerra
uno come blondet ha lottato contro il cancro quindi certo non teme minacce eventuali a denunciare questi episodi e collegarli e quindi portare prove agli eventi dell’11 settembre..
le fotografie dei furgoni si sa da anni che sono frutto di photoshop.
Poi se uno continua a scrivere che le torri sono crollate perche’ e’ stato messo l’esplosivo dai fattorini che portavano i pacchi, significa che non si e’ neanche preso la briga di chiedere a una ditta specializzata in demolizioni, cosa voglia dire minare un palazzo per farlo collassare.
Per un palazzo di una decina di piani oltre ad essere necessario il luogo completamente sgombro per settimane in modo da trapanare il cemento armato inserire le cariche, collegarle fra loro con decine di km di filo, servono decine di uomini specializzati che ci lavorino tutto il giorno. Immaginiamo quanti ce ne vorrebbero per dei grattacieli e che facciano tutto nella massima segretezza. Ecco, uno che afferma cose del genere non puo’ neppure essere preso in considerazione.
Alle prime ho pensato "Tò due israeliani invidiosi che non si capacitano di come lo Spirito Santo possa proteggere così bene dagli attentati" mappoi dopo attenta e soffertissima riflessione "e se molto semplicemente fossero rappresentanti dei sistemi di difesa sviluppati dagli Israeliani,niente di più facile che arrivati in caserma abbiano aperto i cataloghi" Venditori di petardi quindi? Boh???