DI PEPE ESCOBAR
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È come Madison Avenue. O da un’agenzia di K Street.
Gli aspiranti jihadisti, come sapete, hanno una scelta. Possono prendere spunto dalle webzine Inspire, pubblicata da al-Qaeda, o da Dabiq, pubblicata da Daesh.
Dabiq è il nome di una piccola città a nord di Aleppo (ecco perchè Aleppo e dintorni sono fondamentali per Daesh).
Secondo un famoso hadith che parla dell’Apocalisse, è presso Dabiq che i Musulmani vinceranno contro “gli eserciti di Roma”.
Nella foto: Michel Onfray
(E questa è un’ottima ragione per l’attuale strategia di Daesh, apparentemente folle, di attaccare briga con chiunque: loro vogliono che “gli eserciti di Roma” si rechino in Siria per uno scontro finale. È il loro sogno nascosto)
Bene, ci sono anche i video di Daesh, come sapete. Hanno appena diffuso un quinto video per rivendicare i fatti di Parigi. Il titolo “La Francia esploderà”.
Ma la parte più astuta di questo nuovo video è l’utilizzo di spezzoni di interviste al filosofo francese Michel Onfray,
Onfray è un personaggio affascinante: dovrei scrivere un lungo articolo non appena potrò, per presentarlo in inglese ai lettori.
Questi è un ottimo filosofo – a differenza di Bernard-Henri Levy – viene dalla Normandia, non dall’autoreferenziale Parigi, da una famiglia della classe lavoratrice ed è un polemico di prima categoria.
Onfray ha detto “dovremmo, noi Francesi, smettere di bombardare popolazioni musulmane in tutto il globo”. Come NON usare un’affermazione del genere?
Onfray ha aggiunto “La destra e la sinistra che hanno impiantato una guerra internazionale all’Islam politico ora stanno coltivando una guerra nazionale contro di esso”.
Formulazione impeccabile.
Ovviamente tutto l’universo politically correct di stanza a Parigi gli ha chiesto se non era strumentalizzato da Daesh: “Noi siamo sempre strumentalizzati da qualcuno… bombardare l’ISIS non tranquillizzerà i giovani militanti dell’IS che vivono nei nostri sobborghi”.
Ancora una volta ha ragione – e ciò è insopportabile per la massa politically correct. Ma manna dal cielo per Dash, così attento alla propaganda.
Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007), Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books, 2007), e Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009). Può essere contattato a [email protected].
Fonte: https://www.facebook.com
Link: https://www.facebook.com/pepe.escobar.77377/posts/10153710048216678?__mref=message_bubble
22.11.2015
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione FA RANCO