Il Ministero degli Esteri russo ha diffuso questa mattina, venerdì 13 maggio, un comunicato in cui denuncia le vessazioni a cui sarebbero sottoposti i giornalisti russi in territorio americano.
Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharov le autorità americane, compreso il Federal Bureau of Investigation, starebbero facendo pressioni sui giornalisti per evitare che le notizie vengano riportate in modo non conforme alla narrativa USA della guerra.
Questo il messaggio apparso sul sito ufficiale del Ministero degli Esteri
Ai giornalisti russi ufficialmente accreditati negli Stati Uniti vengono imposte sempre più restrizioni per rendere il più difficile possibile la loro attività professionale o per intimidirli ad andarsene.
Due “tentativi di approccio” da parte di agenti del Federal Bureau of Investigation al responsabile di un media russo a Washington sono stati gli ennesimi esempi di questa pressione senza precedenti. Lo scopo era evidente: mettere fuori gioco il giornalista e cercare di coinvolgerlo in una “collaborazione” compromettente.
Non ha funzionato. Ma la situazione in sé, in cui i corrispondenti “indesiderati” sono sottoposti a pressioni da parte dei servizi di sicurezza in quanto riportano gli eventi in modo non gradito agli agitprop di Washington, è tipica della campagna di “caccia alle streghe” russofobica in atto negli Stati Uniti.
Chiediamo che le vessazioni nei confronti dei giornalisti russi cessino immediatamente e che vengano garantite loro condizioni di lavoro normali, in conformità con gli standard di libertà di parola di cui Washington ama parlare tanto e in modo così ipocrita.
Massimo A. Cascone, 13.05.2022