I funzionari europei stanno lavorando a un grosso progetto per ripristinare la fiducia nell’area della
moneta comune, che consisterebbe in una massiccia ricapitalizzazione
delle banche e in un possibile default greco.
DI PHILIP ALDRICK E JEREMY WARNER
Telegraph.co.uk
La autorità tedesche e francesi
hanno iniziato a lavorare a porte chiuse a una triplice strategia proprio
mentre si teme sempre di più che la crisi del debito sovrano dell’Eurozona
possa andare fuori controllo.
Il loro obbiettivo è di costruire
un “muro tagliafuoco” intorno alla Grecia, al Portogallo e all’Irlanda
per evitare che la crisi si diffonda in Italia e in Spagna, paesi che
sono considerati “troppo grandi per essere salvati”.
Secondo le fonti, sono stati fatti
dei progressi nel corso della riunione del G20 che si è tenuta
a Washington, dove i leader globali si sono mossi in coro perché
l’eurozona risolva i propri problemi prima che il mondo affondi di
nuovo nella recessione. Nel comunicato del G20 pubblicato venerdì,
le economie che guidano il pianeta hanno fissato un limite temporale
di sei settimane per risolvere la crisi, per rivelare la soluzione da
adottare del summit del G20 che si terrà a Cannes il 4 di novembre.
Le stesse fonti riferiscono che il
piano dovrebbe essere implementato tutto assieme, visto che i singoli
elementi non possono funzionare da soli.
Intanto, le banche europee dovrebbero
essere ricapitalizzate con molte decine di miliardi di euro per rassicurare
i mercati che un default di Grecia o Portogallo non farebbe precipitare
in una crisi finanziaria sistemica. Il piano per la ricapitalizzazione
dovrebbe andare ben oltre i 2,5 miliardi di euro richiesti dai controllori
in seguito agli stress test delle banche europee di luglio e riguarderebbe
soprattutto i prestatori francesi oramai sotto pressione.
I funzionari sono fiduciosi che alcune
banche potranno alzare i fondi privatamente, ma, se non fossero in grado,
sarebbero comunque ricapitalizzate dallo stato o dall’European
Financial Stability Facility (EFSF), la struttura di salvataggio
da 440 miliardi di euro dell’eurozona.
La seconda parte del piano consiste
nel potenziare l’EFSF. Alcuni economisti hanno stimato che avrebbe
bisogno di 2 trilioni di euro per soddisfare le necessità di finanziamento
di Italia e Spagna nel caso che i due paesi non avessero più accesso
ai mercati. I funzionari stanno lavorando per poter dare maggior potere
all’EFSF tramite la Banca Centrale Europea per poter raggiungere gli
obbiettivi.
Questo schema complesso vedrebbe l’EFSF
fornire una parte relativa alle perdite di “capitale” di ogni fondo
destinati ai salvataggi e la BCE dare il rimanente sotto forma di “debito”
protetto. Se l’EFSF dovesse sostenere il primo 20 per cento di ogni
perdita, il bottino del fondo verrebbe alla fine portato a 2 trilioni
di euro. Se l’EFSF dovesse coprire il 40 per cento di tutte le perdite,
il fondo dovrebbe poter utilizzare un altro trilione di euro.
Usare l’indebitamento in questo modo
consentirebbe ai governi di incrementare le risorse a disposizione presso
l’EFSF senza dover ricorrere ai parlamenti nazionali per l’approvazione,
dato che in molti paesi dell’eurozona si tratterebbe di una soluzione
davvero problematica.
L’accordo è simile alla proposta
fatta all’eurozona dal Segretario del Tesoro USA Tim Geithner nel
corso della riunione EcoFin, che si è tenuta il 16 settembre in Polonia.
I disordini febbrili nei mercati finanziari hanno convinto la Germania
a collaborare a una qualche variante del piano statunitense, anche se
all’inizio aveva rigettato il piano ritenendolo impraticabile, visto
che minaccia di compromettere l’indipendenza della BCE.
La proposta sarebbe molto delicata
per la Germania, dove il parlamento deve ancora ratificare l’accordo
del 21 luglio per consentire all’EFSF di iniettare capitali
nelle banche e di comprare il debito sovrano dei paesi che non fanno
parte dell’Unione Europea e dei programmi di ristrutturazione del
Fondo Monetario Internazionale. Il voto è atteso per il 29 settembre.
In cambio di un potenziamento dei
bail-out, si ritiene che i tedeschi vogliano richiedere un default
controllato per la Grecia, che dovrà comunque rimanere nell’eurozona.
In base al piano, i creditori del settore privato dovranno sostenere
una perdita fino al 50 per cento, più del doppio della proposta del
21 per cento attualmente sul tavolo. Un nuovo programma di salvataggio
dovrebbe essere quindi preparato per la Grecia.
I funzionari sperano che il piano possa
arginare il panico nei mercati e fermare gli speculatori che stanno
puntando sulle obbligazioni di Italia e Spagna, mentre i dati europei
e del FMI evidenziano che questi due paesi non sono in pericolo immediato,
ma che necessitano di riforme strutturali a lungo termine.
I delegati alla riunione del FMI tenuta
a Washington hanno affermato che c’è stata “una svolta visibile
per ritmo e modalità” per risolvere i problemi del debito sovrano,
particolarmente nell’eurozona.
Ma oggi George Osborne, il Cancelliere,
ha detto: “Nessuno ha proposto un piano per questo. La Grecia ha
già un programma e deve solo implementarlo.”
Fonte: Multi-trillion plan to save the eurozone being prepared
24.09.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE