POPOLI CHE SCRIVONO LA STORIA (UN ESEMPIO)

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DI GEORGIOS

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Questi giorni a Bruxelles e’ in corso una trattativa tra il nuovo governo greco e i nostri “partners, alleati e amici” naturalmente in rappresentanza degli strozzini internazionali e degli interessi avidi della Germania nel nostro paese.

La musica e’ cambiata rispetto a due mesi fa quando la Grecia veniva elogiata per gli enormi sforzi del suo popolo, le riforme attuate che erano “importanti anche se non ancora sufficienti” e il raggiungimento di una meta che senza il “programma” dei memoranda non sarebbe mai stata raggiunta: l’avanzo primario. Lo stesso avanzo che io avrei ottenuto per la mia famiglia se avessi lasciato morire di fame i miei figli.

Ora ci si e’ ricordati del vecchio e caro ritornello del 2010 e 2011 quando i greci venivano chiamati dei corrotti, degli scansafatiche, dei buoni a nulla, una specie di messicani del vecchio continente che sonnecchiano dalla mattina alla sera con un souvlaki in una mano e un bicchiere di ouzo nell’altra. Che prima si erano mangiati i soldi dei contribuenti europei e poi da veri μπαταχτσήδες in greco, welshers in inglese (non ho trovato la parola in italiano, significa cattivo debitore ma in senso molto offensivo) rispondono picche a chi gli ha prestato i soldi. Il piccolo dettaglio che la Grecia sia stata usata affinché i contribuenti europei salvassero (loro malgrado) le proprie banche, e’ troppo insignificante per una tragedia (greca) di tali dimensioni.

Il nuovo governo di Tsipras e’ sotto una pressione tremenda. Non mi riferisco a quella applicata dalla Merkel e i suoi scagnozzi europei che non hanno neanche un briciolo di dignità essendo in teoria suoi omologhi e rappresentanti di paesi interi, pressione che non e’ da poco. Mi riferisco alla pressione esercitata al governo di Tsipras dai greci.

Scendendo in piazza a decine di migliaia in tutto il paese ma soprattutto nella capitale, non danno proprio l’impressione di “gente che sta appoggiando il proprio governo” ma piuttosto di una potente massa popolare, fin troppo eloquente negli slogan urlati, che il proprio governo lo spinge in avanti tramite una forca applicata al suo fondo schiena.

E cosi succedono cose tanto strane quanto drammatiche. Si dice per esempio che ieri l’altro l’accordo tra i ministri dell’economia fosse stato già raggiunto: un nuovo voltafaccia, in pratica un prolungamento dell’agonia, un nuovo indebitamento, una nuova serie di “misure” ed un protrarsi della schiavitù dei greci verso non saprei quante generazioni future. Quello che sarebbe cambiato sarebbero solo i nomi, con dei termini nuovi da usare specie per quel che riguarda la parola chiave “memorandum”.

Cosi, Schauble ha preso l’aereo per tornarsene a Berlino tranquillo: missione compiuta. Solo che nel frattempo c’è stata una telefonata tra Tsipras (che era ancora ad Atene) e Varoufakis (che si trovava a Bruxelles per l’incontro).

Non si sa esattamente cosa si siano detti ma sembra che l’ordine del premier greco al suo ministro sia stato un categorico “ritira tutto, nessun accordo”. Il risultato fu che non c’è stata neanche una dichiarazione congiunta alla stampa dei “partners-alleati-amici”.

Certo, sono notizie da considerare con molta cautela, ma e’ vero che esiste un nocciolo duro nel SYRIZA (p. es. la Kostandopoulou presidente della Camera, Lafazanis ministro infrastrutture e ambiente, Mitropoulos stranamente rimasto senza ministero che ogni tanto salta su e denuncia il “carattere coloniale del contratto di prestito illegittimo” etc) che usa un linguaggio molto vicino agli slogan delle piazze. Parlano cioè di patriottismo (finalmente dico io), di prestigio nazionale, di dignità del popolo, di sovranità della nazione e via dicendo. La riflessione viene naturale: cosa avranno detto a Tsipras una volta saputo il probabile sipario voltagabbana dopo le pirotecniche uscite di Varoufakis?

Un’ultima domanda: Anche con tutta la buona volontà e tutte le buone intenzioni di questi, cosa avrebbero potuto dire e fare senza la massiccia presenza popolare in piazza?

Europei! Scendete in piazza in grandi numeri. Spazziamo via questo letame neoliberista parassitario che ci sta succhiando il sangue.

Noi scriviamo la storia.

Georgios

Fonte: www.comedonchisciotte.org

13.02.2015

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