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La Redazione

 

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PERCHE’ WASHINGTON ODIA HUGO CHAVEZ

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A cura di Davide
Il 6 Gennaio 2011
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DI MIKE WHITNEY
informationclearinghouse.info

A fine novembre, il Venezuela è stata colpito con violenza da piogge torrenziali ed inondazioni che hanno causato 35 morti e hanno lasciato circa 130.000 persone senza casa. Se George Bush fosse stato presidente, invece che Hugo Chavez, gli sfollati sarebbero stati spediti sottotiro in campi di prigionia improvvisati — come il Superdome– come è successo con l’uragano Katrina. Ma non è così che lavora Chavez. Il presidente venezuelano ha promulgato velocemente leggi “speciali” che gli hanno concesso poteri per garantire aiuti di emergenza e alloggi per le vittime dell’alluvione. Chavez ha poi sgomberato il palazzo presidenziale e lo ha trasformato in un alloggio per 60 persone, che sarebbe l’equivalente di convertire la Casa Bianca in un rifugio per senzatetto. Le vittime del disastro sono ora sfamati e accuditi dallo stato fino a quando non potranno ritornare alle loro case e a lavorare.

I dettagli degli sforzi di Chavez sono stati ampiamente omessi dai media statunitensi, dove è invece regolarmente demonizzato come un “potente di sinistra” [“leftist strongman” NdT] o un dittatore. I media rifiutano di ammettere che Chavez ha ridotto la diseguaglianza nei redditi, eliminato l’analfabetismo, fornito assistenza medica a tutti i venezuelani e innalzato i tenori di vita. Mentre Bush ed Obama stavano espandendo le loro guerre e spingendo per tagliare le tasse ai ricchi, Chavez era occupato a migliorare le vite dei poveri e bisognosi, respingendo al tempo stesso l’ultima ondata di aggressione statunitense.

Washington disprezza Chavez perchè non è disposto a consegnare le vaste risorse del Venezuela alle multinazionali e ai banchieri. E’ per questo che l’amministrazione Bush ha provato a deporre Chavez nel fallito colpo di stato del 2002, ed è per questo che l’incantatore Obama continua tutt’oggi a lanciare attacchi velati a Chavez. Washington vuole un cambio di regime, in modo da insediare una marionetta che consegni le risorse del Venezuela alle grandi compagnie di petrolio e al tempo stesso renda la vita dei lavoratori un inferno.

Documenti rilasciati recentemente da Wikileaks mostrano come l’amministrazione Obama ha accelerato le ingerenze negl’affari interni del Venezuela. Questo è un estratto della recente lettera dell’avvocatessa e autrice, Eva Golinger:

“In un documento segreto scritto dall’attuale vice assistente Segretario dello Stato per l’Emisfero Ovest, Craig Kelly, ed inviato dall’ambasciata di Santiago in giugno 2007 al segretario di stato, alla CIA, al Southern Command del Pentagono, insieme ad una serie di altre ambasciate statunitensi nella regione, Kelly ha proposto “sei principali metodi di azione per il governo statunitense per limitare l’influenza di Chavez” e “ristabilire la leadership statunitense nella regione”.

Kelly, il quale ha avuto un ruolo di primo piano come “mediatore” durante il colpo di stato dell’anno scorso in Honduras contro il presidente Manuel Zelaya, classifica nel suo rapporto il presidente Hugo Chavez come un “nemico”.

“Conosci il nemico: dobbiamo capire meglio come Chavez pensa e quello che ha in mente.. Per opporsi alla reale minaccia che lui rappresenta, dobbiamo conoscere meglio i suoi obiettivi e come intende perseguirli. Tutto ciò esige una migliore intelligence in tutti i nostri paesi”. Piu avanti Kelly confessa che il presidente Chavez è un “nemico formidabile, ma, aggiunge, “può essere certamente sconfitto”
(Wikileaks: Documenti Confermano Piani Statunitensi Contro il Venezuela, Eva Golinger, Cartoline dalla Rivoluzione)

Anche le comunicazioni del Dipartimento di stato mostrano che Washington ha finanziato gruppi anti-Chavez attraverso organizzazioni non governative (ONG) che fingono di lavorare per le libertà civili, per i diritti dell’uomo o per la promozione della democrazia. Questi gruppi si nascondono dietro una facciata di legittimità, ma il loro reale intento è di rovesciare il governo democraticamente eletto di Chavez. Obama appoggia questo tipo di strategia tanto quanto lo faceva Bush. L’unica differenza è che il team di Obama è più discreto. Questo è un altro pezzo del rapporto di Golinger con alcuni dettagli sulle origini dei finanziamenti:

“In Venezuela, gli Stati Uniti hanno appoggiato gruppi anti Chavez per oltre 8 anni, inclusi quelli che hanno eseguito il colpo di stato contro il presidente Chavez nell’aprile del 2002. Da allora, i finanziamenti sono aumentati considerevolmente. Un rapporto del maggio 2010 che valutava l’assistenza straniera a gruppi politici in Venezuela, commissionata dalla National Endowment for Democracy (NED), ha rivelato che più di 40 milioni di dollari sono annualmente indirizzati a gruppi anti-Chavez, la maggior parte provenienti da agenzie statunitensi.

Il Venezuela spicca come la nazione latino americana dove il NED ha investito più fondi in gruppi di opposizione durante il 2009, con 1.818.473 dollari, più del doppio rispetto all’anno prima…. Allen Weinstein, uno dei fondatori del NED, ha una volta rivelato al Washington Post, “quello che facciamo noi oggi lo faceva la CIA in clandestinità 25 anni fa…” (I segreti dell’America “Operazioni della società civile”: l’interferenza degli Stati Uniti in Venezuela continua a crescere”, Eva Golinger, Global Research)

Lunedi l’amministrazione Obama ha annullato il visto dell’ambasciatore Venezuelano a Washington come risposta al rifiuto di Chavez di nominare Larry Palmer ambasciatore americano a Caracas. Palmer è stato apertamente critico di Chavez dicendo che vi erano chiare connessioni tra membri dell’amministrazione Chavez e le guerriglie di sinistra nella vicina Colombia. È un modo indiretto di accusare Chavez di terrorismo. Ancora peggio, il background e la storia personale di Palmer suggeriscono che la sua nomina potrebbe essere una minaccia alla sicurezza nazionale del Venezuela. Consideriamo i commenti di James Suggett del “Venezuelanalysis on Axis of Logic”:

“Osservate la storia di Palmer, quando lavorava con le oligarchie, sostenute dagli Stati Uniti, di paesi come la Repubblica Domenicana, Uruguay, Paraguay, e Sierra Leone, Corea del Sud, Honduras, ‘promuovendo il North American Free Trade Agreement (NAFTA).” Proprio come la classe dominante americana ha nominato un afro-americano, Barack Obama, per sostituire George W. Bush lasciando tutto il resto intatto, Obama a sua volta ha nominato Palmer per sostituire Patrick Duddy, il quale era coinvolto nel tentato colpo di stato del 2002 contro il presidente Chavez , oltre ad essere nemico dei venezuelani durante il suo mandato come ambasciatore in Venezuela”
(http://axisoflogic.com/artman/publish/printer_60511.shtml)

Il Venezuela è gia pieno di spie e sabotatori americani. Non hanno alcun bisogno di agenti che lavorano all’interno dell’ambasciata. Chavez ha fatto la cosa giusta a rifiutare la nomina di Palmer.

La nomina di Palmer avrebbe solo rafforzato la preesistente politica statunitense con più interferenze, più sovversioni e più creazioni di problemi per Chavez. Il dipartimento di stato è largamente responsabile per quelle che vengono chiamate rivoluzioni colorate in Ucraina, Libano, Georgia, Kyrgyzstan etc; le quali sono state tutte forgiate a stampo, come eventi televisivi a favore degl’interessi di ricchi capitalisti e contro i governi eletti. Adesso la schiera di Hillary vuole provare la stessa strategia in Venezuela. Tocca a Chavez fermarli, ed è per questo che ha passato leggi che “regolano, controllano o proibiscono il finanziamento straniero di attività politiche”. È il solo modo che ha per difendersi dall’intromissione degli Stati Uniti e proteggere la sovranità venezuelana.

Chavez sta anche usando i suoi nuovi poteri per riformare il settore finanziario. Questo è un estratto da un articolo intitolato “L’assemblea nazionale venezuelana passa una legge che rende le attività bancarie un ‘servizio pubblico’”:

“Venerdi l’assemblea nazionale venezuelana ha approvato una nuova legislazione che definisce il settore bancario come un’industria “del settore pubblico,” esigendo che le banche in Venezuela contribuiscano a programmi sociali, impegni nella costruzione di case, e altri bisogni sociali e, al tempo stesso, rendendo gli interventi del governo più facili nel caso le banche non soddisfino le priorità nazionali.” …

La nuova legge protegge i beni dei clienti delle banche nel caso ci siano irregolarità da parte dei proprietari, e stipula che la Superintendencia de Bancos prenda in considerazione gli interessi dei clienti delle banche – e non solo quello degli azionisti – quando vengono prese decisioni che influiscano sulla posizione della banca.”

Allora perchè Obama non sta facendo la stessa cosa? E’ troppo spaventato o è solo il lacchè di Wall Street? Eccovi un’altra parte dello stesso articolo:

“Nel tentativo di controllare la speculazione, la legge limita l’ammontare di credito che può essere messo a disposizione di invididui o entità private, stabilendo che 20% è il massimo ammontare di capitale che la banca può impiegare come credito. La legge limita inoltre la formazione di gruppi finanziari e vieta il possesso di interessi economici da parte di banche in aziende di brokeraggio e compagnie di assicurazione.

La legge inoltre stabilisce che il 5% dei profitti netti di tutte le banche dovranno essere dedicati esclusivamente a progetti dei consigli comunali. 10% del capitale di una banca deve inoltre essere messo in un fondo per pagare stipendi e pensioni nel caso di bancarotta.

Secondo le stime del 2009 del Softline Consultores, il 5 % dei profitti netti del settore bancario venezuelano avrebbe dato 314 milioni di bolivar in più, o 73,1 milioni di dollari, per programmi sociali volti a soddisfare i bisogni della maggioranza povera del Venezuela.

Venezuelan National Assembly Passes Law Making Banking a “Public Service”

“Controllare la speculazione”? Questa è una nuova idea. Ovviamente, i leader dell’opposizione chiamano le nuove leggi “un attacco alla libertà economica”. Ma questa è un puro nonsenso. Chavez sta solamente proteggendo la gente dalle attività predatorie di banchieri senza scrupoli. La gran parte degli americani sperano che Obama faccia la stessa cosa.

Secondo il Wall Street Journal, “Chavez ha minacciato di espropriare le grandi banche nel passato se non aumentavano i prestiti ai proprietari di piccole aziende e potenziali compratori di case, questa volta sta aumentando la pressione pubblicamente per mostrare la sua preoccupazione per la mancanza di case per 28 milioni di venezuelani.”

Caracas soffre di una grande mancanza di case che è ulteriormente peggiorata a causa delle inondazioni. Decine di migliaia di persone hanno ora bisogna di un riparo, ed è per questo che Chavez sta mettendo pressione sulle banche per dare una mano. Ovviamente le banche non vogliono aiutare e stanno quindi piagnucolando. Ma Chavez non si è curato delle loro lamentele e le ha messe sotto osservazione. Infatti martedì ha rilasciato questo conciso avvertimento:

“Qualunque banca sbagli… l’esproprierò, che sia Banco Provincial, Banesco o Banco Nacional de Credito”.

Bravo, Hugo. Nel Venezuela di Chavez i bisogni della gente ordinaria hanno la precedenza sui profitti dei banchieri tagliagole. C’è da sorprendersi che Washington lo odi?

Mike Whitney
Fonte: www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article27170.htm
1.01.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ERIK BORIK

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