DI TONY GOSLING
Immaginate di essere un passeggero all’imbarco del volo Malaysian Airlines ad Amsterdam, 12 ore di volo, con arrivo a Kuala Lumpur giovedì mattina. Data la misteriosa scomparsa di un precedente volo Malaysian è probabile che non siate l’unico passeggero un po’ nervoso quando sui media si è scherzato con la battuta: “Quando si scompare, l’aereo appare più o meno così”. Vi sistemate sull’aereo, guardate lo schermo con la mappa del volo sul sedile di fronte a voi, forse sullo schermo a destra potreste scorgere la parola “Ucraina”; non vi sentireste un po’ a disagio nella consapevolezza che un bel po’ di aerei sono stati abbattuti recentemente in quei cieli? E che lì c’è una guerra in corso?
Nella foto: Un giornalista scatta delle foto sul luogo dove è stato abbattuto il Boeing 777 della Malaysian Airlines giovedì scorso
Date un’ occhiata al blog di David Cenciotti ‘Aviationist’ e vedrete che nelle ultime settimane 10 aeromobili sono stati abbattuti nei cieli orientali dell’Ucraina: cinque MI-24 Hind e due elicotteri Mi-8 Hip e aerei da trasporto militari, un AN-2 e un AN-30. L’8 luglio, l’ultimo aereo trasportatore, un Il-76, è stato abbattuto a Lugansk, quando l’ente dell’Aviazione Ucraino ha chiuso agli aerei civili lo spazio aereo a tempo indeterminato. Ma perché i regolatori del controllo del traffico aereo hanno continuato a dirigere gli aerei sopra il territorio ucraino orientale a quote più elevate?
Il senno di poi è una cosa meravigliosa, ma su ognuno delle centinaia di voli sopra l’Ucraina del mese scorso, sarei stato tentato di tirare la giacca a uno personale di cabina, e chedergli di poter essere tempestivamente rassicurato dal comandante sul fatto che non saremmo passati in quello spazio aereo dove così tanti velivoli erano stati recentemente abbattuti.
DUNQUE: COSA CI FACEVA L’AEREO LI’ ?
La Malaysian Airlines ha voluto subito puntualizzare che la zona di guerra dell’Ucraina era stata dichiarata “sicura” dall’Aviazione Civile dell’ONU (ICAO). Non era questa l’autorità che chiuse per una settimana i cieli dell’Europa e del Nord Atlantico per la nube piroclastica fuoriuscita dal vulcano islandese Eyjafjallajökull? Cancellando voli per circa 10 milioni di passeggeri? E invece ora non chiudono i cieli di una zona in guerra dove sanno bene che volano missili aria-terra…
Io spero che il direttore regionale dell’ICAO Luis Fonseca de Almeida chieda personalmente scusa a tutte le famiglie delle vittime prima di rassegnare le sue dimissioni e consegnarsi alle autorità.
Naturalmente, questo non è l’unico braccio delle Nazioni Unite e di altri organismi di governance globale a fallire in qualcosa, e dove le persone nominate per farlo funzionare sembrano essere dei tirapiedi accomodanti invece che persone capaci di pensare con la proprio testa e all’altezza del compito assegnatogli. Speriamo anche che le autorità malesi ascoltino quelle voci che provengono dalla loro professione che li mettono in guardia contro l’affidarsi troppo al sostegno degli organismi internazionali, cosa che può finire con l’essere usata contro di loro.
Per quanto riguarda chi è il responsabile, è improbabile che l’attacco all’aereo sia attribuibile a un colpo di testa dei separatisti Ucraini, i quali non avrebbero niente da guadagnare da un atto del genere e si ritroverebbero ancora più isolati. Ci sono anche dei dubbi sul fatto che possano avere accesso ad un’arma del genere, molto più avanzata di altre che finora sono state utilizzate. Che è, presumibilmente, il motivo per cui ICAO e Malaysian Airlines hanno pensato che far volare gli aerei di linea a 30,000 piedi sarebbe stato sicuro e non avrebbero potuto incontrare alcun tipo di missile lanciato per qualsiasi motivo.
Intervenendo a Newsnight della BBC, l’esperto di sistemi militari Doug Richardson ha detto che il fatto di volare a quote elevate non costituisce per gli aerei di linea una “protezione sicura” da quello che deve essere stato un missile ex-sovietico “Buk”, arma sviluppata negli anni ’70 e responsabile della tragedia.
ERA FORSE UN ATTACCO DESTINATO AL JET PRESIDENZIALE DI PUTIN ?
Poi c’è il caso della vicinanza del lancio del MH17 al volo dello stesso Presidente Putin, che in quel momento tornava a casa dal Brasile, volando da ovest a est. L’equivalente russo dell’ Air Force One, l’Ilyushin-96 ‘Board One’, era a circa mezz’ora di volo (200 miglia – 320 km) dietro l’aereo malese quando questo stava per passare sopra Varsavia, poco prima di entrare nello spazio aereo ucraino, che l’aereo presidenziale avrebbe evitato.
Le sanzioni anti-Russia delle potenze occidentali non riescono a mordere come vorrebbero e il governo di Kiev perde nuovamente terreno: tutto questo sembra indicare un motivo NATO per l’attacco. Se così fosse, questo genere di attacco alquanto audace potrebbe essere un test preventivo di lealtà da parte di due personaggi di punta delle potenze occidentali, il nuovo ministro degli Esteri britannico Philip Hammond e il Segretario alla Difesa Michael Fallon. Il messaggio sarebbe più o meno questo “Non fatevi strane idee di poter decidere la questione da soli”.
E’ anche piuttosto strana la tempistica dell’attacco, essendo stato il giorno dopo la data di un accordo storico firmato da Putin e dal presidente cinese Xi Jinping nella città brasiliana di Fortaleza per la creazione di una Banca Mondiale per lo sviluppo BRICS. E’ stato infatti siglato mercoledì scorso da Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa quello che probabilmente è la più grande sfida, dal 1944 con gli accordi di Bretton Woods, al dubbio monopolio della Banca Mondiale.
Per chi riflette sulla natura ossessiva di quelli che passano la loro vita ad accumulare sempre più soldi fino al giorno che muoiono, c’è questa recente e scioccante storia di nazioni e loro leader che giungono alla scomoda decisione di opporsi al monopolio globale del petrodollaro e di chi governa la Banca Mondiale e il FMI.
Il presidente iracheno Saddam Hussein non sapeva quale destino lo attendeva quando annunciò, nel novembre del 2000, che stava muovendo i primi passi verso la creazione di una borsa petrolifera con scambi in euro piuttosto che in dollari. Due anni e mezzo più tardi, le armi di distruzione di massa, che non esistevano, furono “trovate” nel suo paese e iniziarono a piovere le bombe. Saddam e i suoi connazionali sono stati invasi illegalmente su ordine dei signori Bush e Blair e la nazione sprofondò in un caos infernale, che si è diffuso come una piaga in tutto il Medio Oriente e da cui ci si chiede se mai si potrà uscir fuori.
Allo stesso modo, quando la Libia libera da debiti del Colonnello Gheddafi e la sua diplomazia ballerina si assicurarono sufficienti adesioni dai paesi Africani, tali da poter annunciare la creazione di una valuta di riserva africana, il dinaro d’oro africano, si trovarono di fronte il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite col fucile carico pronto a ‘bombardare il suo popolo’. Il 1° maggio 2011, il fine settimana londinese del matrimonio reale di William e Kate, uno dei figli di Gheddafi e tre dei suoi nipoti morirono fatti a pezzi da un attacco aereo e la NATO iniziò a bombardare quel paese, che vantava il tasso di mortalità infantile più basso del continente africano, facendolo tornare indietro all’ età della pietra.
Anche se le truppe di terra furono autorizzate dalle Nazioni Unite, furono inviate truppe mercenarie, e il 21 ottobre di quell’anno Gheddafi alla fine fu ucciso, con un colpo di baionetta nella schiena. I governi occidentali, in questi tempi, sono diventati dei siparietti insignificanti, dal momento che il potere militare si sta muovendo solo al ritmo sfrenato del possente e onnipotente muscolo del FMI e dei suoi amici.
PERCHÉ LA MALAYSIAN AIRLINES ?
“La perdita di un aereo può essere vista come una disgrazia; la perdita di due aerei sembra una sbadataggine”. Anche se può sembrare banale usare l’ “Importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde, è davvero solo una coincidenza che sia questo sia lo “scomparso” MH370 di marzo scorso siano stati solo degli sfortunati casi? Nessuno dei due sembra essere stato un “incidente”, quindi potrebbe essersi trattato in entrambi i casi di atti di aggressione, atti di guerra contro la Malesia? E se è così, perché? E chi è stato?
La Malesia è una nazione veramente indipendente divisa tra Est e Ovest. Come l’ Ucraina e tanti altri paesi indipendenti di medie dimensioni, la Malesia sta incontrando molte difficoltà a rimanere indipendente. Mentre il mondo fa pollice verso a quella che molti credono possa evolversi in un’enorme guerra mondiale, causata dal crollo del capitalismo, per le piccole e medie nazioni sta diventando sempre più difficile rimanere indipendenti. Quindi sì, è probabile che vi sia pressione sulla dirigenza malese per stringere delle alleanze, e questo, forse, potrebbe essere stato semplicemente un tentativo di intimidazione, un modo per forzargli la mano.
E’ confortante ripetersi che nessuno vuole un collasso economico e nessuno vuole una guerra mondiale, ma non sarebbe la prima volta che le élite del mondo approfittino di tali sciagure. Fare fortuna durante una crisi economica è facile quando la si vede arrivare; e, oltre ad essere un arcaico ‘sacrificio umano’ per gli antichi dèi, la guerra è il miglior modo per distrarre chiunque ti sta addosso. Per chi osa rifletterci un po’ su, una prova è stata che gli USA hanno deciso di intensificare la loro potenza militare già in rovina al momento degli attacchi dell’11 settembre, probabilmente come reazione al declino del potere del dollaro.
Come disse in un’intervista alla televisione venezuelana il Sergente di Stato Maggiore Jimmy Massey, membro di “Veterani dell’Iraq contro la guerra” e della sezione americana di “Veterani per la Pace”: “Non ci sono regole, questa è la Terza Guerra Mondiale. Il libro delle regole è volato via dalla finestra l’11 settembre del 2001”.
Come partecipante abituale del briefing dell’intelligence del Corpo dei Marines USA, Jimmy era in grado di conoscere qualcosa di più del pubblico, dei media e dei politici occidentali su quali siano stati i reali obbiettivi delle missioni supersegrete della Casa Bianca e del Pentagono.
I paesi europei e nordamericani hanno capito troppo tardi che solo mantenendo un severo controllo sui cambi possono continuare a regnare nel mondo. Senza questo, i capitali delle finanze internazionali invaderanno il campo con infinite risorse distruggendo tutto ciò che incontreranno sul loro cammino, dai media ai parlamenti, niente li potrà fermare.
Anche i tribunali presto si ritroveranno cooptati nell’operare al servizio di quelle grandi compagnie internazionali che evadono le tasse, se sarà firmato a fine anno il Transatlantic Trade and Investment Partnership – TTIP – negoziato in gran segreto.
Saranno poi i tribunali a ribaltare ogni decisione parlamentare sgradita alle grandi compagnie, che hanno messo da parte un bel mucchio di soldi per potersi permettere i migliori avvocati che gli assicureranno la vittoria.
SI TROVA SEMPRE QUALCUNO DISPOSTO AD ABBATTERE UN AEREO DI LINEA PER TE
Con la privatizzazione della guerra in Occidente, sottolinea la Charity britannica “War On Want”, sono state “perpetrate da mercenari ripetute violazioni dei diritti umani, tra cui l’uccisione indiscriminata di civili e la tortura. Fuori da ogni controllo e senza regolamentazione, queste compagnie sono complici di violazioni dei diritti umani in tutto il mondo, mettendo il profitto prima della gente e soffiando sul fuoco della guerra”.
Quindi, se volete qualcuno che combatta una guerra nucleare, esegua un massacro o abbatta un aereo di linea per voi, al giorno d’oggi è possibile acquistare questi servizi sul mercato libero. La proliferazione dall’11 settembre in poi delle compagnie militari private si sposa perfettamente con il complesso militare-industriale, grazie.
Ma come è arrivato il mondo a questo punto, in cui queste grande società godono della protezione dello Stato e il business è, letteralmente, in piena espansione?
Ancora una volta si dimostra che il problema sono i giganti bancari globali che di volta in volta si scopre, durante i vari processi, che vanno a braccetto con i servizi di intelligence e i cartelli della droga internazionali. Che si tratti di Iran Contra con le droghe che vanno in una direzione e le armi in quella contraria o della HSBC e i suoi 2 miliardi di dollari di multa nel 2012 per riciclaggio di denaro, non si tratta solo di criminali che infrangono la legge: ora la stanno proprio plasmando nel loro interesse privato.
A guardarli ora non saranno solo i centri di potere dell’Asia, del Pacifico e del Sud America che tentano di controllare, ma la loro gente, quelli da cui dipendono per sopravvivere. Ad ogni azione criminale che compiono – e da cui la fanno franca – si spingono sempre più in un angolo, mentre tutta l’impalcatura Trans-Atlantica che vorrebbero dominare va in pezzi sotto i loro piedi.
Tony Gosling ha iniziato a lavorare nell’industria avionica e si è poi formato nella BBC. E’ un giornalista radiofonico molto attivo nel campo dei diritti territoriali, storico e ricercatore
Fonte: http://rt.com
Link: http://rt.com/op-edge/173788-malaysian-plane-crash-ukraine/
18.07.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org acura di SKONCERTATA63