DI MICKEY Z
È veramente semplice provocare questo interrogativo. Ad esempio, elencando le caratteristiche della brutale politica estera di questo paese. Provate a fare una singola domanda indagatrice sulla complicità degli U.S.A. nel rovesciamento dei governi del Guatemala, dell’Iran, o del Cile: dei patrioti dalla scorza dura spunteranno dal nulla per difendere l’onore del loro paese accusandovi di essere “anti-americano”.
Ovviamente una simile accusa potrebbe farmi chiedere quanto totalitaria debba essere una cultura per potersi dilettare con tale pensiero, ma preferisco utilizzare la tanto decantata difesa di Arundhati Roy.
Roy si domanda: “Ma cosa significa il termine ‘anti-americano’? Significa che sei contro il jazz o che ti opponi alla libertà di parola? Che non ti piacciono Toni Morrison e John Updike? Che litighi con le sequoie giganti?”
Quando mi incalzano sul “mio” odio per il “mio” paese, a volte rispondo: “Non odio l’America. In effetti, credo che sia tra i migliori paesi mai rubati.”
Aforismi a parte, in effetti, ho una confessione da fare: se per America si intende l’apparato dirigente eletto/incaricato e le corporazioni che lo hanno fondato o ne sono proprietari, beh, si, in effetti odio quell’America – con passione e molte giustificazioni.
Per cominciare, odio l’America per il quasi totale sterminio e l’oppressione delle popolazioni indigene del continente, tuttora in atto. La odio per il suo ruolo nel commercio degli schiavi africani e per aver puntato le bombe atomiche su obiettivi civili.
Potrei andare avanti per molte pagine ma riassumerò il tutto come segue: odio l’America perché è una supremazia capitalistica patriarcale sessista razzista omofobica transfobica classista specista ipocrita, bianca e discriminatoria.
Dopo una dichiarazione simile, conoscete tutti il seguito: se odi tanto l’America, perché non te ne vai?
Lasciare l’America? Potenzialmente potrei ritrovarmi dall’altro lato rispetto alla politica estera americana. No grazie.
Apprezzo molto come nel 1956 Paul Robeson rispose a una domanda molto simile di fronte alla House Un-American Activities Commettee: “Mio padre era uno schiavo e la mia gente è morta per costruire questa nazione, e io ho intenzione di restare qui e farne parte, proprio come voi. E voi fascisti non me lo impedirete. È chiaro?”
Ad ogni modo, visto che la mia gente non è morta per costruire qualcosa, potrei piuttosto prendere in prestito una frase di William Blum: “Mi impegno a combattere la politica estera americana, la più grande minaccia alla pace e alla felicità del mondo e restare negli Stati Uniti è il posto migliore per portare avanti questa lotta. È il cuore del problema, e io cerco di esserne l’ ulcera”.
Ovviamente nulla di tutto ciò riesce a placare la folla degli Yellow Ribbon – gente che dice di essere fiera di essere americana… come se sapessero di cosa stanno parlando.
La cosa che offende di più questi ‘sbandieratori’ è se qualcuno come me utilizza la libertà che dichiarano di adorare.
Secondo la loro logica contorta, sono ingrato della mia libertà se ho l’audacia di esercitarla. Ad esempio: se scelgo di non rende onore alla bandiera, in qualche modo non sono degno di avere la libertà di scegliere di non renderle onore.
I cosiddetti patrioti non solo dichiarano di celebrare la libertà mentre rifiutano che io ne possa far uso, ma molto convenientemente ignorano i movimenti sociali che hanno lottato e ottenuto questa libertà.
Di sicuro odio la loro America, e a volte, avere il coraggio di ammettere quello che odiamo è il primo passo per creare qualcosa che amiamo.
La merda esiste.
Mickey Z. è autore di 11 libri, il più recente è il romanzo Darker Shade of Green. Fino a quando non cambieranno le leggi o non finirà l’energia, potete trovarlo in un paio di siti oscuri chiamati Facebook e Twitter.
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article14998.htm
9.01.2014
Traduzione per www comedonchisciotte.org a cura di MARINA B.