Alcuni indizi dal Project for a New American Century [Progetto per un Nuovo Secolo Americano]
DI ELLEN HODGSON BROWN
Global Research
Gli osservatori scettici potrebbero pensare che le due nazioni erano state spinte verso la terza guerra mondiale, oppure che qualcuno stesse cercando di convincere gli spettatori americani che l’Iran era ancora senza dubbio una minaccia, nonostante le scoperte del National Intelligence Estimate (NIE), il quale ha dimostrato che il paese non sta prendendo parte a un programma di armamenti nucleari, come era stato precedentemente dichiarato. L’8 gennaio scorso, il presidente George W. Bush, prima di partire per la sua visita in Medio Oriente, ha riferito al quotidiano israeliano Yediot Ahronot: “Uno dei motivi per cui sto andando in Medio Oriente è il desiderio di chiarire, senza ombra di dubbio, alle nazioni che si trovano in quella parte del mondo che noi consideriamo l’Iran una minaccia, e che in nessun modo la NIE l’attenua”. Il repubblicano Ron Paul (R-TX) in un recente telegiornale sulla rete MSNBC ha detto che c’è ancora una “grande possibilità” di un’azione nucleare contro l’Iran. Si è solamente spostato l’obiettivo dagli impianti nucleari alla Guardia Rivoluzionaria Iraniana, che è stata dichiarata un’organizzazione terroristica. Paul ha detto “Ci sono ancora diversi neoconservatori che vogliono perseguire l’Iran anche sotto queste condizioni non credibili”.
La domanda è: ”Perché?”.
Un’altra teoria sostiene che la dimostrazione di forza riguarda la difesa del dollaro. L’Iran minaccia di aprire la propria borsa petrolifera, e sta già vendendo la maggior parte del suo petrolio in monete non-dollaro. L’Iran ha interrotto il controllo del petrodollaro imposto negli anni ’70, quando l’OPEC fece un accordo con gli Stati Uniti per vendere il petrolio solo in dollari americani. Ma come ha sottolineato William Engdahl in un editoriale del marzo 2006, l’Iran non è il solo a desiderare di abbandonare il dollaro come valuta per il petrolio, e fin dagli anni ’90 la guerra con l’Iran era tra le opzioni della strategia americana per il Grande Medio Oriente, ben prima che l’Iran minacciasse di aprire la sua borsa petrolifera.
La strategia del Grande Medio Oriente
… forse i piani di questo programma contengono al loro interno alcuni indizi? L’Iran era l’obiettivo del famigerato saggio politico intitolato “Ricostruire le difese dell’America” e pubblicato dal PNAC (Project for a New American Century) nel 2000. Il documento era basato su un precedente progetto chiamato “Un taglio netto: la nuova strategia per rendere il regno sicuro”, preparato per il primo ministro israeliano Netanyahu nel 1996. Nel sommario per il direttivo del PNAC del maggio 2005, il professor Michel Chossudovsky descrisse il PNAC come un gruppo di esperti neo-conservatori, collegato all’establishment della Difesa e Intelligence americana, al partito repubblicano e al potente Council on Foreign Relations (Consiglio per le relazioni con l’estero), che gioca un ruolo importante nel formulare la politica estera degli Stati Uniti. Nel saggio “Ricostruire le difese dell’America” il PNAC richiedeva “l’imposizione diretta di ‘basi avanzate’ americane in tutta l’Asia Centrale e nel Medio Oriente, con lo scopo di assicurarsi il dominio economico mondiale, strangolando qualsiasi potenziale rivale o le eventuali alternative alla visione americana di un’economia di libero mercato”.
Strangolare qualsiasi rivale potenziale o le alternative realizzabili rispetto alla visione americana di un’economia di libero mercato
…Potrebbe essere così? È un fatto di interesse storico che la nozione di un’economia di libero mercato non è sempre stata la visione americana. Nel XIX secolo il libero mercato era qualcosa cui molti americani si opponevano. Era considerato il piano britannico per sfruttare l’America e le sue risorse, in un periodo storico in cui i banchieri britannici possedevano l’oro, che era l’unica moneta del mercato internazionale. Quando lo standard dell’oro fu abbandonato nel 1971, il dollaro americano lo sostituì come valuta di riserva mondiale.
Oggi molte persone disilluse nei paesi in via di sviluppo sospettano che il libero mercato mondiale americano sia un’altra forma di sfruttamento – paesi in difficoltà disposti ad essere saccheggiati delle loro risorse fisiche e umane per ottenere in cambio il prestito dei dollari necessari ad acquistare il petrolio a prezzi gonfiati.
Il petrolio è l’esca per far cadere il mondo nella trappola dei debiti, e il terrorismo che deve essere soppresso non è altro che la ribellione di chiunque non si lasci intrappolare docilmente. L’arma in questa guerra economica è il debito, e i proiettili sono gli interessi composti.
Un aneddoto popolare racconta che quando chiesero ad Albert Einstein quale fosse la forza più potente dell’universo lui rispose: “gli interessi composti”. Questo aneddoto è probabilmente apocrifo, ma sottolinea la forza del concetto. Gli interessi composti hanno permesso al cartello delle banche private mondiali di controllare la maggior parte delle risorse mondiali. La trappola del debito è stata preparata nel 1974, quando l’OPEC fu indotta a commerciare il petrolio esclusivamente in dollari americani. Il prezzo del petrolio allora quadruplicò all’improvviso, e i paesi che possedevano una quantità insufficiente di dollari in relazione alle loro necessità petrolifere furono costretti a chiederli in prestito. Nel 1980 i tassi di interesse internazionali crebbero rapidamente fino al 20%. Al 20% gli interessi aumentano di anno in anno: 100 dollari raddoppiano in meno di 4 anni, e in 20 anni diventano ben 3.834 dollari. L’impatto sui paesi del terzo mondo fu devastante. Il presidente nigeriano Obasanjo nel 2000 si lamentò in questo modo:
Questa è pure la definizione del termine secondo la legislazione inglese antica, fino a quando gli studiosi protestanti non la ridefinirono nel XVII secolo, aprendo così il mondo cristiano a una forma di vantaggio economico precedentemente disponibile solo ai prestatori ebrei. Nelle scritture ebraiche, addebitare interessi era vietato tra “fratelli“ ma era permesso negli scambi con “forestieri.” (si veda ad esempio il Deuteronomio 23:19, “Non devi far pagare interessi a tuo fratello”, e 23:20 “puoi far pagare gli interessi a un forestiero, ma a tuo fratello non devi far pagare gli interessi”.) Non si solleva ora questo punto per accusare gli ebrei (che non sono i “banchieri mondiali”) ma per la sua rilevanza storica nel rintracciare la divergenza tra questi due sistemi religiosi. Far pagare gli interessi sui prestiti è stata una pratica bancaria accettata in tutto il mondo giudaico-cristiano per così tanto tempo che non riteniamo ci sia nulla di sbagliato in questo oggi, ma non è sempre stato così. La storia degli interessi è raccontata in modo dettagliato in un articolo nella Guida Enciclopedica del Mondo (The World Guide Encyclopedia), pubblicata in Uruguay e che ha un punto di vista terzomondista/islamico. Essa afferma:
Durante la vita del profeta Maometto, la critica all’usura si consolidò. Questa posizione si rafforzò grazie ai suoi insegnamenti nel Corano, nel 600 D.C circa…
Le critiche giudaiche all’usura hanno origine in numerosi passi del vecchio testamento, dove l’addebito di interessi viene disprezzato, scoraggiato e proibito. Nel Deuteronomio il divieto si estende a tutti i prestiti, con la sola esclusione del commercio con i forestieri. La parola “forestiero” è interpretata in senso generale come “nemico” e, armati di questo testo, gli ebrei utilizzarono l’usura proprio come arma, visto che i bisogni delle altre persone potevano essere trasformati in sottomissione …
Il divieto all’usura fu adottato dalla chiesa cristiana primitiva come campagna principale, seguendo l’esempio dell’espulsione dei prestasoldi dal tempio effettuato da Gesù… La chiesa cattolica del IV secolo d. C. proibì al clero di far pagare gli interessi, una regola che nel V secolo fu estesa anche ai laici…
Secondo il teologo Ruston attorno al 1620 “l’usura si trasformò da offesa contro la moralità pubblica – che un governo cristiano era tenuto a sopprimere, ad una questione di coscienza privata, ed una nuova generazione di moralisti cristiani ridefinì l’usura come un interesse eccessivo”…
È interessante vedere il contrasto tra il chiaro mandato morale espresso nel Rerum Novarum (634-644 d.C.) di papa Leone XIII sulla “vorace usura” come “un demone condannato dalla Chiesa ma praticato in modo disonesto da uomini avidi” e l’enclica Solicitude Rei Socialis (1987) di papa Giovanni Paolo II che omette qualsiasi citazione esplicita all’usura, se non un vago riferimento al riconoscimento della crisi del debito nel Terzo Mondo.
Questo “demone” governa le relazioni mondiali attuali condannando la maggior parte della popolazione mondiale a vivere sotto l’insegna del debito: ogni persona appena nata in America latina deve 1.600 dollari per il debito estero; ogni individuo concepito nell’Africa Sub-sahariana porta con sé il peso di un debito di 336 dollari per qualcosa che i suoi antenati hanno ripagato già molto tempo fa. Nel 1980 il debito dei paesi del sud del mondo ammontava a 567 miliardi di dollari; da allora hanno pagato 3.450 miliardi di dollari in interessi e ammortamento, sei volte tanto l’ammontare originale. Malgrado ciò il debito è quadruplicato nel 2000 e ha raggiunto 2.070 miliardi di dollari.
Il presidente Bush prima del suo viaggio in Medio Oriente ha rassicurato gli alleati: ”E’ importante che le persone di quest’area sappiano che, mentre tutte le opzioni restano sul tavolo, io credo che sia possibile risolvere questo problema diplomaticamente, e il modo per riuscire a far questo è mantenere isolato l’Iran dalla comunità internazionale”. Isolare l’Iran da chi? L’isolamento è qualcosa che viene fatto per prevenire il contagio. Il contagio che deve essere arginato potrebbe essere la creazione di uno stato islamico che segue i principi della Sharia, che ora è lo slogan di molti mussulmani nel mondo.
Ellen Brown JD ha lavorato come avvocato nei processi civili a Los Angeles, dove ha acquisito le sue competenze di ricercatrice. Nel suo ultimo libro, Web of Debt (Rete di Debiti, ndt) rivolge le sue abilità ad analizzare la Federal Reserve e il “money trust”. Dimostra come il cartello privato ha usurpato ai popoli il potere di creare denaro, e come le persone possono riprendersi questo potere. I suoi 11 libri includono il bestseller Nature’s Pharmacy (La Farmacia della Natura), scritto insieme alla dott.ssa Lynne Walker, che ha venduto 285.000 copie. I suoi siti web sono www.webofdebt.com e www.ellenbrown.com.
Fonte:www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=7783
12.01.08
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALISOUN