DI ANTONIO MICLAVEZ
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Il costo di gestione della moneta fisica, ovvero della banconota di carta, è di gran lunga inferiore a quello della moneta elettronica; chi è quel tendenzioso che dice il contrario? Ovviamente la banconota deve girare libera, fuori dall’attuale sistema bancario, altrimenti il suo costo di gestione diventa quello – altissimo – della moneta elettronica.
Lasciatemi spiegare. Stampare una banconota costa 2 €cent, ovvero 0,02€, e la circolazione della stessa poi non costa nulla; io la passo a te, tu la passi a me….. Ci paghi l’iva e le tasse, ma a parte questo nessuno ci guadagna, nessuno ci lucra.La banconota è solo un utile mezzo per facilitare lo scambio, il baratto; è un mezzo facilitatore, non deve essere una fonte di guadagno per gli intermediari dello scambio, né essere presente in modo insufficiente diventando fattore limitante degli scambi. ciò in effetti accade finché le banconote girano liberamente e in quantità adeguata, ovvero finché la banca non ci mette lo zampino. Se io infatti faccio l’errore di depositare la banconota in banca e ritiro al bankomat i miei 100€, la mia banca si tiene 1.5€, ovvero l’1.5%. Se riverso quella banconota in banca e poi la ritiro al Bankomat per 67 volte, i 100€ sono spariti: se li è pappati la banca. E lì possiamo eccepire che pagare il bancario per mettere i soldi nel bancomat ha un costo che devo pagare, ma la giustificazione non regge nel caso delle transazioni bancarie con denaro virtuale: la banca si tiene la sua percentuale, e con una serie di passaggi che non sono neanche tanti si mangia tutto il capitale. Con rischio zero e fatica zero: oggi i software bancari te li tirano dietro, e puoi trasferire milioni con un “click”. A Wörgel la moneta indipendente creata dal Comune nel 1932 passava di mano 57 volte all’anno. Gratis.
Vuol dire che, solo il primo anno e poi “a gratis”, il costo di ogni transazione era di 0,02 centesimi di € diviso 57 transazioni, 0,00035€ a transazione, ovvero neanche un 3millesimo di quanto mi chiede la banca per fare la stessa operazione. Inoltre, una volta pagati i 2 centesimi di costo della banconota, anche quella briciola non c’è più: l’uso del denaro diventa gratuito, e la banconota è nostra, NON delle banche centrali come accade tuttora, NON a debito com’è oggi. È finalmente nostra, il mondo è finalmente senza debiti. Chiaramente occorre che il denaro in circolazione sia sufficiente, altrimenti siamo obbligati continuamente ad andare in banca o al Bankomat. Cui prodest? Alla banca naturalmente, che ci lucra. E come scusa alla limitazione del circolante adduce l’esigenza di controllare il circolante per evitare il riciclaggio.
A questo punto dobbiamo spendere due parole sul riciclaggio. Per riciclaggio, “Money laundry” in inglese ovvero “lavaggio di denaro”, si intende rimettere in circolo denaro già esistente ma che ha mediato operazioni illecite.
E per azioni illecite uno si aspetta che si intendano cose “brutte”, non etiche. Immaginate il traffico di organi dei bambini del terzo mondo, i soldi derivati da furti, dalla vendita d’armi, dalla vendita di droga pesante a minorenni, dal finanziamento illegale dei partiti, dai furti della Tav, dai furti della Casta, i furti della Chiesa…..
Invece nel capitolo “riciclaggio” sono compresi soprattutto i soldi “in nero”, ovvero derivati da normalissime transazioni commerciali che non vogliono sottostare alla manovra di rastrellamento di denaro del Bankiere, al pizzo di Agenzia Entrate ed Equitalia che lo appoggiano. E vengono quindi equiparati a soldi derivati da attività criminali, e l’evasore viene dipinto dai media come un criminale. Quando invece il criminale è il banchiere, il politico-banchiere che ha invaso il vertice del potere ed ha come unico scopo il saccheggio di Stato e Popolazione.
Ma i monumenti si fanno ai soldati morti per le banche credendo di morire per la patria, non ai disertori che saggiamente si rifiutavano di sparare a degli sconosciuti per far piacere ai padroni, e così ora sui giornali – tutti di potere- finiscono in prima pagina con onori e gloria i paladini del sistema mafio-politico-finanziario, mentre nella cronaca nera ci finiscono i coraggiosi che hanno le palle di ribellarsi al furto statale di denaro, quelli che per sopravvivere evadono l’estorsione – pardon-le tasse.
Una cosa però da puntualizzare sul riciclaggio è che vi è un riciclaggio a monte della creazione del denaro, ed è insito nella creazione del denaro.
Tutto il denaro infatti è da considerarsi riciclato dal momento della creazione, in quando derivante da un’attività criminale legalizzata grazie a infiltrazioni bancarie nei vertici politici che permettono all’organizzazione oligarchica delle banche centrali di creare denaro in proprio in cambio di Titoli di Stato, ovvero dei titoli che indebitano le Nazioni per sempre, con un meccanismo che si autoalimenta, è insolvibile, e finisce per mettere in ginocchio le Nazioni.
All’inizio era l’ex Governatore di Bankitalia che con ovvio conflitto di interessi saliva ai vertici politici. Ora metà dello Staff del Governo è formato da Bankieri che con ovvio conflitto d’interessi depredano lo Stato. Come? Continuando il micidiale meccanismo della creazione di denaro con creazione di debito pubblico (ovvero non riprendendosi la sovranità monetaria), e togliendo liquidità dalla circolazione con la scusa di far quadrare i bilanci statali.
Ma senza denaro in circolazione l’economia non gira!!
Siamo in una grave rarefazione monetaria, semplicisticamente chiamata “deflazione”, creata con la scusa di evitare la temuta Inflazione. Ma la virtuosa Euflazione dov’è? Perché non si mira ad una liquidità adeguata a soddisfare le esigenze dei cittadini lavoratori in primis? La scaletta dei sacrifici attualmente è: Cittadini, Stato, Bankieri. Dovrebbe essere l’opposto. Sono i Cittadini che dovrebbero avere banconote a disposizione per far girare l’economia. Se è vero che il Money supply è uno stimato €6.000 miliardi, ogni cittadino dovrebbe avere a disposizione, di sua proprietà, 100.000€. Che servono per le transazioni, privi di interessi, privi di costi bancari.
Ma questo le banche lo odiano e il mestiere dell’Usura lo vieta. È per questo che vi vogliono far credere che il denaro elettronico costa meno. In effetti è vero, costa di meno a crearlo, ma oltre a costare mille volte di più la gestione, ha i seguenti svantaggi per il Cittadino: ci tiene controllati a ogni transazione, lucra su ogni operazione; se Draghi, Monti o la Goldman Sachs non ci eroga più il denaro in modo mirato o generalizzato, se si rompe il computer e il bankomat siamo a piedi. E così la banca fa di noi ciò che vuole.
Chi se non un bankiere o un servo dei bankiere vorrebbe solo la moneta elettronica?
Antonio Miclavez
29.04.2012