DI MARTIN SIBILEAU
sibileau.com
Come per ogni evento possiamo pensare a Cipro in termini politici ed economici.
Un’analisi politica a due dimensioni
La prima dimensione tocca la storia geopolitica della regione e le riserve di gas naturale recentemente scoperte. Fin dal lontano 1853, l’anno della guerra di Crimea nel Mar Nero, questa regione era considerata di rilevante interesse politico, per le stesse ragioni di oggi: evitare l’espansione della Russia nel Mediterraneo e la guerra fu causata dalla rottura degli equilibri del potere costituito, dopo le guerre napoleoniche, con il Congresso di Vienna, nel 1815.
Da allora in poi, tutta una nuova serie di eventi inattesi rese la Francia più debole e la Prussia più forte, cambiarono le alleanze e la risoluzione finale avvenne 60 anni dopo, con la prima guerra mondiale. E’ in questa stessa ottica che vedo in Cipro 2013 un evento politico molto importante: se la Russia dovesse aggiudicarsi un piano di salvataggio di Cipro (mentre scrivo, questo non sembra probabile) ottenendo in pegno le riserve di gas naturale o una base navale, si registrerebbe un nuovo equilibrio di potere nella regione e Israele sarebbe il più grande perdente.
La seconda dimensione politica si riferisce ad un punto di cui scrissi esattamente un anno fa, proprio ispirato dal caso Kreditanstalt del 1931. In un articolo dal titolo: “Oro, riserve, repressione finanziaria e il KreditAnstalt del 1931” :
“(Il fatto del Kreditanstalt) si verificò perché la Francia, un creditore del settore pubblico, pose una condizione politica all’ Austria, in cambio di un piano di salvataggio del Kreditanstalt. Oggi nella zona euro, come nel 1931, il settore pubblico continua ad essere creditore del settore pubblico. Nel 1931, l’Inghilterra e la Francia erano creditori dell’Austria e posero delle condizioni che nessun investitore privato avrebbe mai richiesto.
Gli investitori privati vivono e muoiono per i loro profitti e per le loro perdite. I politici vivono e muoiono per i voti che ricevono. Gli investitori privati si preoccupano per la sostenibilità e per la struttura del capitale del debitore, delle loro garanzie e del profilo del finanziamento concesso. I politici si preoccupano della sostenibilità del loro potere, questo è un dato di fatto e dobbiamo imparare a conviverci.
Nel 2012, la Grecia, e sempre più anche altri paesi periferici dell’UE hanno debiti con altri governi, con il FMI e con la BCE. Gli investitori privati sono stati spazzati via e non torneranno molto presto. Temiamo che, proprio come nel 1931, quando si dovrà affrontare un altro piano di salvataggio sia, nuovamente, per la Grecia o per il Portogallo o per la Spagna, si metteranno delle condizioni politiche tali che nessun investitore privato avrebbe mai nemmeno concepito nella sua mente.
Pensate a questo … Quanto è successo nel mondo per l’Anschluss – l’unione doganale tra Austria e Germania nel 1931 – aveva qualche relazione con la capitalizzazione del Kreditanstalt??? Niente! Eppure, milioni e milioni di persone in tutto il mondo sono state condannate alla miseria in solo pochi giorni, e i loro risparmi sono evaporati!Signore e signori, benvenuti nel mondo della fiat- money – la moneta a corso forzoso-! Siete stati avvertiti! Se tra pochi mesi leggerete sui giornali che il Consiglio dell’UE esigerà irresponsabilmente cose strane da un paese periferico che ha bisogno di un piano di salvataggio, ricordatevi il Kreditanstalt. Ricordatevi del 1931.
Cercate di capire che questo non è un rischio marginale. Il rischio marginale è esattamente l’opposto. Qui c’è un rischio reale che scopriremo quando ci sarà bisogno di un altro piano di salvataggio e vedremo i politici pensare come investitori privati e dare priorità all’ economia piuttosto che a considerazioni politiche. Questo è il vero rischio marginale! Quando avverrà questa crisi si, i media parleranno di una espansione dei rapporti e diranno che comunque tutto va bene da questa parte dell’Atlantico. Ma se ci leggete, sapete che tutto quello che ha portato a una situazione del genere era perfettamente prevedibile e niente va veramente bene da questo lato dell’Atlantico. E vi ricorderete del 1931 … “
A questo punto, penso che avevo già detto tutto e di non avere nient’altro da aggiungere. Le mie preoccupazioni di un anno fa, si stanno rivelando, purtroppo, giuste.
Analisi economica: la confisca e due promesse non mantenute
Cipro 2013 è peggio non solo della crisi Kreditanstalt ma anche dell’Argentina 2001 perché qui esiste anche un elemento di esproprio e due promesse che prima non c’erano state.
La confisca
Né nel 1931 né nel 2001 chi aveva depositi nelle banche austriache o argentine era stato oggetto esplicito di una confisca arbitraria dei propri risparmi da parte di chi li rappresentava al Parlamento. Questo è un elemento totalmente nuovo che porta violenza nel dramma. Se torniamo al 1931 e al 2001, vediamo che i depositanti inseguivano le loro banche per conoscere i prezzi: per scoprire il vero controvalore in dollari – fisici- dei loro scellini e dei loro pesos ( valute fiat ). Questo era tutto quello che provocarono i governi ( ad esempio la corsa agli sportelli). I governi non intervennero, allora, per manipolare il risultato finale. Negli anni ’30, per effetto del contagio negli Stati Uniti, i depositanti scoprirono e si resero conto che i loro dollari valevano molto meno di 1/20,67 di oncia d’oro. Nel 21° secolo, l’atto finale dello stesso gioco vedrà i possessori di titoli – oro (fiat) rendersi conto che c’è un premio per l’oro fisico.
Sia nel 1931 che nel 2001, i governi intervennero solo per rallentare i tempi di scoperta del nuovo prezzo del denaro, ma non intervennero per cambiare il risultato. Nel caso dell’Argentina, applicando un moltiplicatore di credito per il dollaro di 1/0.3 (30% era il coefficiente delle riserva), il dollaro USA arrivò ad essere scambiato a 3 pesos nel 2003. Nessuno si sorprese quindi in Argentina quando il peso perse i due terzi del suo valore rispetto al dollaro USA. La svalutazione non era una confisca. I depositanti non salvarono banche o governi, semplicemente subirono un trasferimento di ricchezza sul mercato, che avvantaggiò solo chi aveva dollari fisici. E né le banche, né il governo avevano dollari fisici. Ecco perché fecero bancarotta in entrambi i casi.
A Cipro 2013, chi ha conti in banca non ha idea di quanti soldi riuscirà a recuperare del suo capitale. Le perdite previste non hanno nessun nesso con un moltiplicatore del credito pubblico (In Argentina sapevano tutti che, a partire dal marzo 1995, per regolamento della banca centrale, per ogni tre dollari fiat in circolazione c’era un solo dollaro USA reale come garanzia). A Cipro, quanto si riuscirà a recuperare è in fase di “discussione” in questo momento da parte dei membri del Parlamento con la consulenza di Bruxelles, Berlino, Washington DC e Mosca. Questo è di gran lunga molto peggio. Così si arriverà ad un elemento di conflitto sociale, di risentimento, che non sarà facile placare.
La Prima promessa non mantenuta: L’unione bancaria
Durante il 2012, i politici hanno fatto grandi sforzi per convincere il pubblico che la zona euro era solo un passaggio per una unione bancaria prima e per una unione politica poi. La pietra angolare di quella promessa doveva essere il ruolo della Banca Centrale Europea come prestatore di ultima istanza. Doveva essere una promessa unanime, una promessa ad ogni giurisdizione. Per tutti gli scopi pratici, avrebbe dovuto importare molto poco quanto vale il PIL o la popolazione di un singolo paese. Infatti, se la BCE non può preparare nemmeno un pacchetto di 5,8 miliardi di euro che sembrano essere il minimo necessario per non sbattere i ciprioti sulla strada … cosa potremmo aspettarci quando questo problema si dovesse presentare in Italia, che ancora non ha nemmeno un governo con cui negoziare ???
Nel 1931, la promessa di un sostegno internazionale per l’Austria fu solo implicita.
Nel 2001, la promessa che ci sarebbe stato un prestatore di ultima istanza era esplicitamente assente in Argentina.
Nessuno in Austria o Argentina aveva mai previsto niente di questo genere e a nessuno era mai stato promesso niente. Nessuno è stato deluso. Questo non è il caso del 2013.
La Seconda promessa non mantenuta : I depositi sotto 100 mila euro sarebbero stati garantiti
Forse mi è sfuggito qualcosa, ma per quanto ne so, non ho mai visto Mario Draghi indire una conferenza stampa per dire: “Cari depositanti di euro nella zona euro: fintanto che questa banca centrale, che io presiedo, esiste, indipendentemente dalla geografia o dalla circostanza politica, qualsiasi deposito fino a centomila EURO sarà garantito dal mio istituto“. Se mi sono perso questo messaggio, vi prego di accettare le mie scuse e di essere così gentili da inviarmi il link per leggerlo on-line (lo scorso anno ho cancellato il mio abbonamento alla tv via cavo, per l’educazione dei miei figli).
La promessa di garantire i depositi fino a 100 mila euro non è stata apertamente difesa per Cipro 2013. A mia conoscenza, non c’è mai stata nessuna promessa di questo genere sia nel 1931 che nel 2001. Pertanto, i depositanti ciprioti sono stati abbandonati fuori al freddo, trattandoli molto peggio dei loro omologhi in Austria o in Argentina, le cui aspettative non erano mai state alte.
Ultime riflessioni
Se si guarda il caso di Argentina 2001, ci si rende conto che si trattava di una scommessa piuttosto chiara. In Argentina, il coefficiente di riserva in dollari USA si conosceva: era il 30%. Sapevano tutti che i depositi USD erano stati dati in prestito al governo e che il governo era di fronte ad una significativa probabilità di default. Le banche comunque offrivano ai loro clienti in dollari un tasso di interessi del 20% annuo. Pertanto, un argentino che aveva soldi in banca poteva affrontare una scommessa chiara: Guadagnare il 20% annuo contro la probabilità di perdere 2/3 del capitale. Se pensava che la probabilità di un default del governo argentino fosse dopo almeno quattro anni, poteva fare una scommessa con una possibilità di vincerla.
Chi ha euro in banca con che regole gioca? Altro che una scommessa chiara! Non sa quale potrà essere la perdita del suo capitale, perché sarà decisa in un week-end da politici che nemmeno lo rappresentano. Nessuno sa davvero dove sono andati a finire i depositi e si ignora anche a quale giurisdizione debbano rivolgersi. Infine, i tassi di interesse pagati dipendono solo dalla loro fiducia nel sistema, mentre in Argentina nel 2001 i tassi erano al 20% l’anno (questo perché nel 21° secolo si applica la politica del 0% di interessi).
Alla luce di tutto questo, posso solo concludere che chiunque continui a tenere un conto senza garanzie in una banca della zona Euro dovrebbe farsi controllare il cervello!
Martin Sibileau
Fonte: http://sibileau.com
Link: http://sibileau.com/martin/2013/03/24/why-cyprus-2013-is-worse-than-the-kreditanstalt-1931-and-argentina-2001-crisis/
24.03.2013
Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di BOSQUE PRIMARIO
via http://www.zerohedge.com/news/2013-03-24/guest-post-why-cyprus-2013-worse-kreditanstalt-1931-and-argentina-2001-crises