DI WAYNE MADSEN
strategic-culture.org
A cavallo del secolo scorso, lavoratori e studenti di tutto il mondo erano pronti a scendere in piazza, iiniziare rivoluzioni e, se necessario, a morire per combattere i privilegi, con lo scopo di sostenere i diritti umani fondamentali di giustizia e uguaglianza per tutti, salari minimi equi e condizioni di vita accettabili.
Negli Stati Uniti, i monopoli dei Rockefeller, Carnegie, e Vanderbilt furono colpiti e in Europa le monarchie indolenti e apatiche furono deposte dalle rivolte popolari dei lavoratori.
Oggi ritroviamo gli stessi elementi che spinsero a un cambiamento nei primi del Novecento. Il popolo della Grecia, la culla della democrazia, ha visto la sua intera nazione spolpata da euro-banchieri avvoltoi, per la gioia del Casato dei Rothschild, attraverso una serie di programmi di austerità imposti dall’estero.
Tuttavia, a differenza dei movimenti progressisti popolari del 20° secolo, i lavoratori e gli studenti della Grecia e delle altre nazioni colpite dai programmi di austerità imposti delle banche mondiali, perdono il loro fervore solo dopo qualche sciopero generale, marcia sul parlamento, e l’occasionale distruzione di qualche auto della polizia.
Quello che sta succedendo dovrebbe portare a rovesciare i governi controllati dai banchieri di Atene, Roma, Madrid e Lisbona da un fronte popolare unito di studenti-pensionati-lavoratori, invece, si conclude con l’insediamento di coalizioni di partiti politici oligarchi che rispondono solo ai diktat dei piani sovranazionali dell’elite globale. Oggi, sono l’Unione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale, e non i cittadini, a decidere chi governa in nazioni come Grecia, Italia, Spagna e Portogallo.
Perché queste rivoluzioni popolari non si realizzano pienamente? La ragione è che le elite al potere sono in grado di utilizzare in modo più efficace le tecnologie dell’informazione a proprio vantaggio e a discapito dei movimenti di massa. Le cosiddette tecnologie di social network come Twitter, Facebook e LinkedIn non solo sono monitorati dai servizi di intelligence più importanti al mondo, come la NSA (National Security Agency), ma gran parte del capitale iniziale per le aziende coinvolte nel social networking proviene dalla società di venture capital (**) della CIA (Central Intelligence Agency), IN-Q-TEL.
Prendiamo il caso di George Soros, il magnate di fondi speculativi internazionali, che ha investito fortemente in Facebook e Linkedin, e si immagina come leader del cambiamento popolare. Soros, che non è niente di più che un uomo di facciata del Casato dei Rothschild, ha fatto sì che Twitter fosse la piattaforma di social network scelta per le cosidette rivoluzioni colorate, e l’ha finanziata attraverso la sua fondazione Open Society Institute. In altre parole, la tecnologia annunciata dai mass media come catalizzatrice del cambiamento è di proprietà, gestita e sorvegliata da quelle stesse forze che assoggettano lavoratori, studenti e pensionati in una nuova forma di feudalesimo e schiavitù contrattualizzata.
Le rivoluzioni colorate non hanno mai portato al potere un vero e proprio governo guidato dai lavoratori. In Ucraina, Georgia, Moldavia, Kirghizistan e in Serbia i risultati di queste rivoluzioni finanziate da Soros e orchestrate con le tecnologie di social network sono stati regimi reazionari che hanno favorito l’immediata svendita di proprietà demaniali ad avide associazioni internazionali, inasprendo i controlli sull’opposizione interna, e flirtando con strumenti di controllo capitalistico come l’Unione Europea, la Banca Mondiale e l’FMI.
La devastazione della Grecia da parte dell’elite globale è ancora più eclatante dopo la notizia che a un elenco di ricchi greci con conti svizzeri segreti si è aggiunta la madre di Andreas Papandreou, l’ex Primo Ministro Socialista, George Papandreou, che ha avviato l’istituzione dell’“austerità” greca compiacendo l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale. L’austerità ha significato per i greci tagli alle pensioni, alle cure mediche, ai salari, e alla maggior parte dei servizi sociali di base. L’austerità viene nello stesso momento di una lista preparata da Christine Lagarde, l’attuale direttore del Fondo Monetario Internazionale, che mostra come 2000 dei greci più ricchi nascondano i loro soldi in conti svizzeri. Alla gente normale che lavora in Grecia viene detto che deve pagare più tasse e vedere i loro salari ridotti per salvare quella stessa elite che ha nascosto i propri soldi in conti esteri. Solo questo fatto dovrebbe essere il detonatore per una rivolta popolare che normalmente vedrebbe il parlamento, il palazzo presidenziale, il Ministero della Difesa, la Banca Centrale, e la stazione centrale di polizia di Atene occupati dagli ufficiali di un nuovo governo rivoluzionario. Ma questo non avviene. Forse cullatisi nell’autoreferenzialità dei social networks, e condizionati in parte dall’influsso Soros, i rivoluzionari di oggi sono semplicemente pigri e non disposti a portare la loro causa verso l’obiettivo finale – sostituirsi al sistema di potere e farlo senza coalizioni, compromessi, indugi e accordi.
Di recente, è venuto a galla che Jérôme Cahuzac, il socialista francese ministro del bilancio responsabile della stesura dell’ultimo programma di austerità in Francia per anni ha tenuto un conto segreto bancario presso la banca UBS in Svizzera prima di chiuderlo nel 2010 e trasferire il denaro su un conto asiatico. Invece di dimettersi, Cahuzac ha minacciato di citare in giudizio per diffamazione Mediapart, il sito francese di giornalismo investigativo che ha svelato la storia. Proprio come Margaret Papandreou (*), che ha negato di avere un conto in Svizzera, Cahuzac si sente al di sopra della legge. Questo è l’atteggiamento dei potenti; si ritengono pienamente legittimati e dispensati dal rispetto della legge. L’élite di oggi ostenta la stessa condotta di Luigi XVI e Maria Antonietta, almeno fino al momento del loro incontro con la ghigliottina.
L’austerità globale guidata dai banchieri che ha sconvolto l’Europa del Sud guarda ora a Gran Bretagna e Stati Uniti. Il Sistema Sanitario Nazionale Britannico è sulla lista dei bersagli, con il ministro del tesoro e delle finanze George Osborne, del partito conservatore britannico, che sta programmando i bilanci fino al 2018 che taglieranno i fondi per i pensionati, gli insegnanti, e per quelli ai gradini più bassi della scala economica. Mentre ai Britannici viene chiesto di stringere la cinghia, si è scoperto che tre società statunitensi, Starbucks, Google e Amazon, hanno pagato poche o nessuna tassa nel Regno Unito. Questo è il nuovo ordine mondiale e lavoratori e studenti devono solo abituarcisi. Come parte del suo accordo di austerità con i banchieri, l’Irlanda sta vedendo un indiscriminato aumento delle tasse e tagli dei benefici, anche se il paese annaspa, con un tasso di disoccupazione del 14,6 per cento.
Negli Stati Uniti, dopo aver sconfitto il multimilionario repubblicano corporativista Mitt Romney, il presidente Barack Obama sembra disposto a mettere sull’altare dei sacrifici americani alle banche mondiali persino i due programmi cruciali dei suoi predecessori democratici alla Casa Bianca, il Welfare di Franklin Roosevelt e l’assistenza sanitaria di Lyndon Johnson. Come i loro omologhi in Europa, i lavoratori americani, studenti e pensionati, sembrano tutti fin troppo disposti a credere a Obama e alla sua promessa di proteggere i loro ammortizzatori sociali. Accecati dal colore della pelle e dalla personalità culto forgiata dai media istituzionali intorno al 44° Presidente degli Stati Uniti, i più coinvolti da un burrone post finanziario, sotto lo sguardo sia dei democratici che dei repubblicani – minoranze, poveri, lavoratori, studenti – continueranno a marciare come pecore verso il loro precipizio.
Uno dei lacci con cui l’America ha imbrigliato il mondo è quella della “cultura” popolare. Sebbene la tecnologia dei social network sia controllata e completamente monitorata dai governi, viene usata principalmente per scambiare informazioni sulle cose più insignificanti che si possono immaginare – cantanti e band pop, sport, fesserie consumistiche. Se i banchieri tireranno troppo la corda con la gente fino al punto di innescare una reazione aggressiva, qualcuno probabilmente inventerà un’app Molotov capace di colpire virtualmente il bersaglio.
Wayne Madsen
Fonte: www.strategic-culture.org
Link: http://www.strategic-culture.org/news/2012/12/14/the-laziest-generations.html
14.12.2012
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di NOEMI LA BARBERA
* http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/cronaca/2012/12/03/Grecia-stampa-madre-Papandreou-avrebbe-conto-Svizzera_7896546.html
** http://it.wikipedia.org/wiki/Venture_capital