Debito Africano, Guerra e Imperialismo sono collegati
DI VIRGINIA RODINO
All’ inizio del mese scorso , i leaders delle otto nazioni piu’ potenti si sono incontrati a Gleneagles, Scozia, per decidere sulle questioni critiche che influenzeranno la vita di 6 miliardi di altre persone su questo pianeta,e del pianeta stesso. La gran parte di questi falliti meetings e’ stata messa in ombra o sostituita dalle notizie degli attacchi di Londra. Ironicamente, anche se l’ anfitrione del momento, Tony Blair, stava tentanto di eleggersi a salvatore dell’ Africa, una mossa apparentemente anni luce lontana dall’ Iraq, sia le bombe di Londra che il meeting del G8 sono da considerarsi inseparabili della guerra in Iraq.
In precedenza, avevo scritto della connesione tra gli attacchi di Londra e quelli di Fallujah. Questo articolo descrivera’ la mia esperienza in Scozia, protestando contro la natura dittattoriale e i problemi del G8, ed offre un’ analisi della campagna delle relazioni pubbliche del governo di Blair attorno al meeting, una campagna aiutata e supportata dal regime di Bush, da organizzazioni non governative (Ong) britanniche, e abbastanza sfortunatamente da Bob Geldolf e Bono. Infine concluderò affermando che la fusione del movimento anti-guerra con il movimento per la giustizia globale e’ un traguardo assolutamente cruciale per quelli di noi che stanno lottando per l’abolizione della poverta’, della guerra, e dell’ imperialismo. Una tattica pratica ed immediata e’ mobilitare la piu’ grande dimostrazione possibile per il 24 Settembre a Washington, luogo della marcia anti-guerra che del meeting del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.
Designare un Movimento: La Dimostrazione di “Make Poverty History”
La piu’ grande mobilitazione mai riunitasi nella storia scozzese avvenuta il lunedì prima che i leaders del G8 si riunissero a Gleneagles. Oltre 300.000 dimostranti ammassati nelle strade della pittoresca citta’ di Edimburgo con una grande folla a marciare dopo aver aspettato per tre ore in fila a causa dell’ enormita’ della manifestazione.
Il tema della marcia, che fu anche il nome dell’ Organizzazione Non Governativa (Ong) che si era formata temporaneamente per organizzarla, era “Make Poverty History” ( Rendi Storia la Poverta’). Il partecipante piu’ influente di Make Poverty History (MPH) e’ stato Oxfam, un’ organizzazione non governativa centrista fedele al governo Britannico, in particolare all’ ufficio del Cancelliere britannico Gordon Brown.
Lavorando a braccetto con la Commissione per l’ Africa, la quale e’ presediuta da Bob Geldolf e diretta da Blair, Brown, ed il ministro per gli aiuti esteri Hilary Benn, la campagna ufficiale dell’ MPH ignorantemente e’ finita per supportare il programma neo-liberale dei leaders del G8.
Sebbene l’ impegno delle Ong e delle rock stars per cancellare il debito e combattere la poverta’ africana sia genuino, i presupposti e le raccomandazioni create dalla Commissione per l’ Africa si sono dimostrate disastrose per i lavoratori, i contadini e le citta’ africane. Questi includono il presupposto che l’effetto delle manovre occidentali sull’Africa sia stato in gran parte benigno.
C’e una completa assenza di criticismo per gli interventi militari occidentali in corso dell’ ultima meta’ del secolo, per le gesta e le brutalita’ coloniali praticate sulla gente delle nazioni africane. L’ altra premessa dannosa della Commissione ruota intorno al presupposto che il libero commercio e la privatizzazione siano in qualche modo la chiave per liberare gli africani. Il Fondo Monetario Internazionale sostiene che solo gli africani possono liberarsi dalle barriere e indirizzarsi verso il commercio libero esportando nel resto del mondo cosi’ da uscire dalla poverta’.
In contrasto a questo lavaggio di cervello, gli organizzatori di G8 Alternatives e Stop the War coalition hanno vinto le battaglie e le discussioni politice, alcune che duravano da un anno, durante la legittima protesta attorno alle barricate che circondavano il meeting del G8 di Gleneagles, organizzando un contro-summit ad Edimburgo. Essenzialmente, il messaggio “ Combatti la Poverta’, No alla Guerra “ era impresso dappertutto durante la dimostrazione “ Rendi Storia la Poverta’ “ per associare all’ ovvio e necessario legame tra guerra e poverta’ anche il legame che molti nel governo Blair stavano tentando di ingnorare. Quindi, sebbene gli organizzatori di Make Poverty History non erano abbastanza fiduciosi o desiderosi di estendere tale connessione, il movimento anti-guerra britannico e’ riuscito a dimostrare che le centinaia di migliaia di persone in marcia contro la poverta’ erano anche in marcia contro la guerra ed il sistema che li ha creati.
Poverta’ in Africa: la Vera Storia
La retorica semplicistica di Blair e Brown per ridurre il debito dell’ Africa invece maschera la realta’, ovvero che ci sono continue ed enormi fughe di capitali fuori dall’ Africa nelle tasche dei capitalisti occidentali che sono perfettamente a conoscenza di questo sistema che impoverisce, mentre i banchieri e gli investitori traggono profitto dal bugdet militarizzato.
Il programma della Commissione per l’ Africa e l’ impulso per il commercio libero in verita’ spinge la massa degli africani in un ingiusto sistema neo-liberale che li ha dissanguati per decenni.
Un professore sugli studi di sviluppo alla School of Economics di Londra, Gavin Capps ha esaminato i numeri dietro il debito. In un articolo intitolato “ Ridisegnare la trappola del debito,” egli spiega la pericolosa ragnatela che il debito, i programmi di aggiustamento strutturale, e la fuga di capitale creano in Africa. Egli cita Africa Action, un’ organizzazione non governativa statunitense, riportando che nel 2001 il rapporto tra debito estero e Prodotto Interno Lordo del continente e’ aumentato dal 51% del 1982 al 100% del 1992. Il debito dell’ Africa e’ crescito di quattro volte i ricavi delle sue esportazioni all’ inizio degli anni novanta. Il carico del debito e’ il doppio che in ogni altra regione del mondo, rappresenta l’11% del debito dei paesi sviluppati, con sono il 5% di entrate. Il Prodotto Interno Lordo in Africa e’ di 308 dollari procapite, mentre il debito si aggira intorno ai 355 dollari procapite.
Il denaro speso per ripagare il debito e gli interessi su di esso si sono espansi da una media di 1,7 miliardi di dollari dal 1970-1979 a 14,6 miliardi di dollari dal 1997-1999. L’ Africa ha ricevuto in totale 540 miliardi di dollari di prestiti, ha restituito 550 miliardi di dollari, ad ancora conserva in passivo un debito di 295 miliardi di dollari tra il 1970 ed il 2002. Nel 1990 i paesi africani hanno pagato 60 miliardi di dollari in piu’ di quanto hanno ricevuto dai nuovi prestiti, e nel 1997.
Nel 2001, l’ Africa del Sud Sahara prese in prestito 11,4 miliardi di dollari e ne restitui’ 14,5 miliardi.
Questa catastrofe ha giocato il suo ruolo nei settori del servizio sociale e della sanita’. Le restrizioni sui budgets nazionali sono stati spesi in gran parte per ripagare in proporzione maggiore i creditori occidentali piuttosto che essere investiti nel benessere e nella produzione interna.
Durante gli anni ottanta i ripagamenti del debito si aggiravano intorno al 16% delle spese del governo africano in confronto al 12% per l’ educazione ed il 4% per la sanita’. Dieci anni dopo, la situazione e’ rimasta terribile, visto che il pagamento degli interessi avevano la priorita’ sui bisogni umani. Nel 1999 il governo dello Zambia fu costretto ad indebitarsi di 14 milioni di dollari in piu’ piuttosto che investire nel proprio collassante sistema sanitario, nonostante gli alti livelli della piaga dell’ AIDS. Sempre nel 1999, il 33% del Prodotto Interno Lordo dell’ Angola fu speso per ripagare il debito rispetto al 4,9% di Pil per l’ educazione e al 1,4% per la sanita’. Nell’ intera Africa del sud Sahara nel 2001, il ripagamento del debito ammontava a 3,8% di Pil, rispetto al 2,4% speso per le cure sanitarie.
In tandem con la crisi del ripagamento del debito, la fuga di capitali ed i programmi di aggiustamento strutturale hanno stretto un fatale nodo alla gola del continente africano. La fuga di capitale, il trasferiemento di capitale locale verso economie straniere piu’ avanzate, ammontava a 187 miliardi di dollari nel 1970 e nel 1996 in 30 paesi dell’ africa sud Sahara. Questa fuga di capitale si e’ allineo’ perfettamente con l’ accumulo di debito, mentre circa 80 centesini per ogni dollaro preso a prestito dal questi paesi fuggi’ altrove lo stesso anno. Aggiungendo gli interesse, la quantita’ di capitale fuggito da questi 30 paesi equivale a 247 miliarid di dollari, o 145% del totale del debito dovuto da questo gruppo di paesi nel 1996.
Leaders corrotti hanno scremato la cima di questi profitti. Percio’ associando la fuga di capitali con l’ avidita’ dei politici africani si nasconde piu’ di quello che e’ rivelato. I grandi potenti, i leader del G8, hanno supportato i dittatori africani come Mobutu Seso Seko, dello Zaire, adesso Repubblica Democratica del Congo, per garantire gli interessi strategici occidentali durante la Guerra Fredda. (Mobutu fu installato nella ricca terra di minerali dello Zaire dopo che la CIA appoggio l’assassinio del popolare leader radical-nazionalista Patrice Lumumba). Rompendo il mito patologico della corruzione nera dei leader Africani, l’ apartheid del sud Africa consenti’ una media del 7% di Pil da lasciare come fuga di capitale tra il 1970 ed il 1988, una fuga la cui destinazione furono le cassaforti delle maggiori corporation britanniche. Una mossa che si oppose ai controlli dei capitale locale e ruppe il regime delle sanzioni internazionali sull’ apartheid. Di conseguenza, i capitalisti privati “bianchi” del Sud Africa e gli bianchi uomini d’ affari europei vennero in aiuto della fuga di capitali.
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), e la Banca Mondiale hanno consolidato il loro dominio sull’ Africa direttamante grazie alla crisi del debito. Continuano ad assicurare che le banche commerciali possono essere ripagate solo attraverso un maggior prestito concesso agli stati africani che vada a diminuire il debito. E queste istituzioni guidate dagli USA agiscono come agenzie di raccolta del debito per i potenti occidentali, in aggiunta all’ insistenza del FMI su anche piu’ severe condizioni di restituzione dei prestiti multilaterali che esso emette applicando l’ interesse di mercato. Questa e’ una delle principali ragioni percui il debito totale dell’ Africa ha continuato a crecere mentre un piu’ grande volume dei suoi capitali ha continuato ad uscire dal cantinente.
Il G8, Ipocrisia, e il Diritto di Protestare
La logica degli schemi di aiuto del G8 per il debito non e’ un atto di generosita’, ma una manovra per mantenere il ripagamento del debito a favore delle banche private. Primo, perche’ solo a i piu’ poveri e indebitati paesi sarebbe concesso di essere qualificati per gli aiuti; secondo, tutti i partecipanti dovrebbero adottare i programmi di aggiustamento strutturale; e ultimo nessun’altra affidabilita’ sarebbe offerta ad altri creditori per il supporto del debito, e quelli che lo fossero non potrebbero vedere mai concellati i loro debiti. Il mantenimento di un alto e costoso debito dopo questo “ supporto “ e’ interamente legittimato all’ interno dello schema, mentre lo scopo prefissato e’ ridurre il debito degli stati piu’ poveri del mondo a “livelli sostenibili“. I calcoli dopo i programmi di aggiustamento strutturale sono impostati per non tenere conto del livello di poverta’ del paese ma solo della sua capacita’ di pagare. Quindi, in media, il ripagamento del debito dei paesi piu’ poveri sara’ solo tagliato di un terzo.
In parole povere, questo significa che dopo la riduzione del debito, il Monzambico, che pagava circa 120 miliardi di dollari all’ anno di interessi sul capitale, continuera’ a spendere 70 miliardi di dollari all’anno.
La riduzione del debito del Tanzania sara’ solo del 10%. Nel Camerun e nello Zambia, dove un bambino su cinque non vive fino all’ eta’ di cinque anni e cui genitori guadagnano meno di 60 centesimi al giorno, sara’ lasciato con un debito di 5 miliardi di dollari.
Inoltre, la promessa di supportare il debito e’ solo questa: una promessa. La gente del sudest asiatico che e’ stata devastata dallo tsunami all’ inizio dell’ anno ha ricevuto solo il 10% dei soldi che i governi ricchi del mondo hanno promesso, governi vergognosi che non hanno rispettato le promesse quando i loro cittadini sono stati piu’ generosi dei governi stessi.
E’ per queste ragioni, per l’ostinatezza del G8 che mette i profitti prima delle vite umane, che i contestatori hanno affollato le strade di Edimburgo, e poi si sono incontrati ai cancelli del lussuoso hotel all’ esclusivo campo da golf di Gleneagles. Mentre George Bush, un “uomo sincero ed appassionato“, poggiava la testa sulle spalle di Tony Blair in posa davanti alle videocamere dei media, Bob Geldolf si e’ unito alla tradizione di Bono delegittimando i contestatori e accontentando l’ elite dei leaders, in particolare due degli otto uomini che hanno creato la poverta’.
Le azioni di Geldolf and Bono non solo hanno determinato molte piu’ dense e profonde critiche dei contestatori, ma anche implicitamente sono passate sopra alle decisioni ipocrite delle elites di governo e corporative fatte durante quella sola setimana. Il governo scozzese ha punito i membri del parlamento che hanno parlato in favore dei diritti dei contestatori di manifestare pacificamente a Gleneagles. Per un intero mese, questi membri parlamentari sono stati interdetti dagli edifici del governo ed i loro salari cosi’ come quelli del loro staff sono stati sospesi. Mentre Bono e Geldof hanno parlato dal loro piedistallo per salvare gli africani, le rock stars non hanno fatto alcuna pressione sul governo inglese per lasciar entrare nel paese i contestatori africani a cui era stati rifiutato il permesso d’entrata ed in particolare negato la partecipazione a quegli eventi a cui erano stati invitati a parlare.
Su un livello ancora piu’ crudele, la polizia ha mentito spudoratamente sulla mobilitazione di Gleneagles, trasmettendo sui mass media che la protesta era stata cancellata, fermando dozzine di bus e dicendo ai contestatori che la dimostrazione era stata cancellata e di tornare indietro, fermando la macchina del membro parlamentare britannico George Galloway
cinque volte, spargendo la paura generale tra gli abitanti che i contestatori erano violenti, ignoranti e anarchici. Nessuna di queste intimidazioni ha funzionato, perche’ la gente comune di Gleneagles ha sventolato striscioni di pace, preso foto dei nostri bus mentre passavano per le strade. Nonostante i blocchi stradali letteralmente eretti dal governo scozzese, oltre 15.000 contestatori sono riusciti a varcare le barriere di Gleneagles, chiedendo la fine della poverta’, della guerra e l’ ingiusta paralisi economica procreata dagli otto uomini che stavano brindando.
I Concerti del Live 8: La Musica di Bob Geldof Ha Cambiato il Mondo?
Oltre al completo lavaggio di cervello la vera storia dietro il peso del debito Africano e la continua misera delle loro politiche imposte sul resto del mondo, Blair e Brown ed il resto dei leaders dei G8 speravano di usare gli eventi di “Make Poverty History” come fumo negli occhi per la crisi che stanno affrontando in Iraq. Sfortunatamente, Bono e Geldolf inequivocabilmente hanno supportato questa tentativo. A causa del loro facile ed ingenuo punto di vista sulla situazione politica, Bono e Geldof hanno aiutato Bush e Blair nel loro punto piu’ debole della guerra in Iraq, il quale e’ situato all’ inizio di una lunga serie di domini stabiliti da entrambe le amministrazioni occidentali. Se questo dominio cade, spinto dal movimento globale contro la guerra, allora la lunga strada dell’ imperialismo, incluso il devastante debito sull’ Africa, avranno molte piu’ chances di fallire, e di essere cancellate. Invece, con imprudente ottimismo nel sistema e in negli artefici che hanno letteralmente creato la miseria, le miliardarie rock stars persistono nel criticare i contestatori attraverso appelli e mettendo in mostra l’ ignoranza dei contestatori nel non capire la situazione come se la gente comune non capisca la vera storia che si cela dietro il debito.
Ironicamente incoraggiato dall’ abilita’ del movimento globale contro la guerra nel portare in strada milioni di persone, Geldof ha organizzato i concerti di Make Poverty History attorno al mondo e chiamato la gente a marciare ad Edimburgo. Al contrario di chiedere vera giustizia come l’ attivista sudafricano Trevor Ngwane, Geldof ha usato il suo palco improvvisato per predicare la carita’con una richiesta molto gentile hai leadres del G8 di “agire nel modo giusto“. Con la stessa attitudine, Geldof ha intenzionalmente rifiutato a molti artisti africani di suonare sul suo palco dicendo che non avrebbero attratto la folla. Quindi, egli ha paternalisticamente ridotto le persone dell’ Africa a bambini ignoranti che hanno bisongo di essere compatiti, non elevati di grado sociale. Ha inoltre privilegiato il ristretto numero di classi sociali dominanti nella posizione di essere desiderose di poter cambiare il mondo escludendo la massa di comuni mortali di ogni luogo.
E’ stata la perfetta esemplificazione d’incoscienza di classe. Dal palco, l’ uomo piu’ ricco del pianeta, Bill Gates, tra le grazie di Sir Paul McCartney e Sir Bob Geldolf, tutti apparsi con il pretesto di essere esperti di poverta’ e debito del Terzo Mondo. Miliardari come Madonna, che prima della performance, ha chiesto alla folla se erano pronti per una rivoluzione. E forse il momento piu’ egregio e’ arrivato quando Chris Martin dei Coldplay sottolineava che i concerti del Live 8 erano gli eventi piu’ importanti mai organizzati nella storia umana. Questo assortimento di esempi dimostra una severa disconnessione con la realta’ dei movimenti sociali e come il vero cambiamento e l’ imparzialita’economica si sono sviluppati ed hanno vinto sulla massa delle persone comuni attraverso il tempo servite con l’ intrattenimento miliardario. Sono i movimenti popolari per i diritti civili, per l’ ugualianza delle donne, la protezione dell’ ambiente, i diritti dei gay e delle lesbiche, i diritti e la dignita’ di lavoratori, e il movimento contro la guerra di oggi che continueranno a compiere gli sforzi per creare un mondo sicuro e soddisfacente nel quale i non-miliardari hanno diritto di vivere e prosperare.
SGANCIA IL DEBITO, NON LE BOMBE: Perche’ saranno importanti le proteste di Settembre al FMI e alla Banca Mondiale
Le coalizioni anti-guerra come United for Peace and Justice (www.unitedforpeace.org) e come ANSWER stanno programmando mobilitazioni di massa per il 24 e 26 Settembre a Washington, DC. E’ cruciale per tutti noi portare il piu’ gran numero di dimostranti per il 24 Settembre, cosi’ come tenere seriamente a mente i meetings della Banca Mondiale e del FMI che si svolgeranno negli stessi giorni. Gli eventi di protesta creativa sono stati progettati da gruppi come Mobilization for Global Justice e 50 Years is Enough. Inoltre, con l’ architetto della Guerra in Iraq Paul Wolfowitz a capo della Banca Mondiale, si rende necessario un collegamento tra movimenti anti-guerra e per la giustizia.
La protesta che si tenne a Seattle fu veramente un bivio. Gli attacchi dell’ 11 Settembre 2001 provocarono una grand arresto del movimento americano per la giustiza globale, dal quale non si e’ ancora ripreso. Ma come il rivigorimento del movimento anti-guerra dopo le demoralizzati elezioni del 2004, la rabbia della gente comune e il desiderio di cambiare la situazione prevarra’.
E’ mia convinzione che i fondamenti posti dal movimento per la giustizia globale fin da Seattle hanno rafforzato dal basso i movimenti anti-guerra di oggi. Ecco perche’ la gente adesso e’ piu’ veloce nel stabilire le connessioni tra guerra globale, imperialismo, e poverta’ di quanto non feceva durante i movimenti anti-guerra del Vietnam.
Recentemente ci sono stati molti dibattiti sullo stare uniti per le strade. Tempo e sforzi sono chiaramente meglio spesi se uniti alla richiesta di Riportate le Truppe a Casa e Cessate la Guerra in Iraq, e nel permettere alle persone del pianeta di decidere il proprio tipo di economia, al contrario che lasciare le decisioni all’ elite dei banchieri, investitori, e ai capi che adesso stanno dirigendo il FMI e la Banca Mondiale. Il movimento anti-guerra dovrebbe continuare a colpire il tallone di Achille dell’ amministrazione Bush e Blair: l’ occupazione e la guerra in Iraq, ed unirsi al movimento per la giustizia globale agli eventi del prossimo settembre a Washington, DC. Adottando la scelta delle critiche all’ imperialismo del movimento per la giustizia globale, oggi il movimento anti-guerra guadagnera’ anche piu’ forza, e si assicurerà la sopravvivenza attraverso la lotta delle persone per creare un altro mondo.
Virginia Rodino e’ co-direttore di Democracy Rising e membro amministrativo dell’ United for Peace and Justice. Le sue opinioni sono le sue opinioni. Commenti possono essere inviati a www.democracyrising.us
Fonte: www.counterpunch.org/
Link: http://www.counterpunch.org/rodino08012005.html
1.08.05
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da MANRICO TOSCHI
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