PERCH I DISOCCUPATI GRECI NON VANNO A RACCOGLIERE LE FRAGOLE ?

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FONTE: KEEPTALKINGGREECE.COM

Nel mio ambiente si sono accese molte discussioni sul motivo per cui i disoccupati greci non vanno a raccogliere le fragole. Certo, non si tratta solo delle fragole che crescono a Manolada, nel Peloponneso. Ma anche le pesche a Naousa, in Macedonia o le mele a Zagora, a Pilio, per citare solo alcuni dei prodotti agricoli che crescono rigogliosi in Grecia.
Ma soffermiamoci sulle fragole, in quanto la sparatoria ai raccoglitori migranti della scorsa settimana ha sollevato questa particolare questione.

Tralasciando il puro aspetto razzista, molti altri sono sorti in superficie: le condizioni disumane di vita e di igiene dei raccoglitori nei campi, il compenso giornaliero. Non che nessuno ne fosse a conoscenza, poiché si è cominciato a parlarne grazie ai media greci dal 2008. Ma l’ultimo incidente ha mostrato come un settore agricolo vive grazie allo sfruttamento dei lavoratori migranti. E riguardo ai Greci? E ai giovani greci senza lavoro, che stando alle statistiche sono il 59,3%?

Perché non vanno a raccogliere le fragole?

Questa è l’occasione giusta per iniziare un dibattito con un amico, proprietario di un campo di fragole, che ha affermato ai media: “Offriamo questi lavori ai greci ma loro non vengono a lavorare”.

Poiché il mio amico si occupa per lavoro di frutta e verdura, direi quindi che ha una vasta conoscenza.

Abbiamo perciò iniziato a parlare del motivo per cui questi greci disoccupati non afferrano al volo questa occasione di lavoro unica e non si trasferiscono per due mesi a Manolada per raccogliere le fragole. Una possibilità di salutare attività fisica per i giovani greci, all’aria aperta e con diverse centinaia di euro nel portafoglio alla fine di maggio, quando la stagione delle fragole ha termine.

Certo, la raccolta delle fragole per dieci ore al giorno non è niente per delle persone sopra i trent’anni, se non hanno mai avuto esperienza nei campi. Le spine dorsali si rifiutano di collaborare. Specie se una persona ha passato tutta la sua vita in città, su una sedia tra i braccioli del divano. “Società viziata”, si potrebbe chiamare, ma… non importa. Questa è la situazione fisica di una società occidentale moderna.

Il mio amico ha affermato che i giovani greci disoccupati fossero probabilmente troppo agiati – se non addirittura pigri e snob – per occuparsi di un “lavoro così basso”. La sua discussione era in linea con quella posta da un proprietario di un campo di fragole di Manolada. In linea con il “lanciare la merda proprio in faccia a chi ti sostiene”.

I raccoglitori migranti guadagnano più della media minima

La mia argomentazione si è basata sulla pura curiosità: per un Greco vale la pena di andare a raccogliere fragole, proprio a livello finanziario?

I raccoglitori di Manolada dicono di guadagnare 22 euro al giorno. Se partiamo dal presupposto che il lavoro è di 6, probabilmente 7 giorni a settimana, questo porterebbe a 22×7=154 euro a settimana, quindi 616 al mese. Per un totale di 1,232 euro per due mesi di lavoro. Soldi alla mano. Senza contributi per il sistema previdenziale, pensione ecc..

616 euro al mese è molto di più di uno stipendio minimo in Grecia, che si aggira intorno ai 580 euro lordi e 510 lordi per chi è sotto i 25 anni. I lavoratori con stipendi minimi prendono normalmente 480/420 euro netti in mano dopo la detrazione dei contributi.

Spese mensili di un lavoratore

Ma guardiamo i costi di questo lavoro di uno o due mesi per un giovane greco disoccupato – generalmente con un’istruzione universitaria – che deve trasferirsi a Manolada da un’altra città, come ad esempio Atene.

Spese giornaliere per il cibo e altri bisogni personali: 2 euro? 3 euro al giorno? Certamente almeno 100 euro al mese.

Sistemazione: A) affitto di una piccola casa o appartamento insieme ad altri lavoratori stagionali: questo porterebbe la spesa ad altri 100-150 euro al mese – bollette incluse. B) affitto singolo di una casa: il ché porta a 300 succosi euro e lascerebbe il lavoratore con 200 euro in tasca dopo due mesi di lavoro (costi di trasporto inclusi).

Alternativa economica di sistemazione: le capanne dei pescatori fatte di strati di plastica e pezzi di legno, senza bagno. I lavoratori migranti hanno affermato ai media greci di pagare 20 euro al mese ai proprietari terrieri per questo tipo di sistemazione.

Costo del viaggio di andata e ritorno: 80-100 euro.

Dopo un mese di lavoro il fortunato Greco raccoglitore di fragole può tornare a casa con 316 euro nel portafoglio, o 631 se va via dopo due mesi. Nei campi di fragole di Manolada, guadagnerebbe tanto quanto guadagnerebbe in città con un lavoro part-time o full-time, vivendo in una casa con condizioni igieniche civili e andando di tanto in tanto a prendere un caffè con gli amici.

Troppo agiati per lavorare nei campi?

L’anno scorso, Eleni, di 26 anni, mi diceva che aveva addirittura preso in considerazione l’idea di trasferirsi via da Atene per trovare un lavoro anche estraneo alla sua laurea in economia. “Tutto ciò che guadagnerei, sarebbe speso per coprire i costi della vita. Abbiamo calcolato, io e i miei genitori, che dovrebbero spedirmi circa 100 euro al mese per coprire i miei bisogni di base”. Quindi ha lasciato perdere il piano, perché quelle condizioni lavorative per lei non avevano senso. E’ ancora senza lavoro.

Due giorni fa, ho chiesto a Nikos, trentenne, se andrebbe mai a lavorare nei campi di fragole. “A dire la verità, ci ho pensato”, mi ha risposto. “Ma sai una cosa? Faticherei per nulla, solo per dare impulso al profitto del proprietario terriero. Non è che non ottengono profitto, ma è che non rispettano il lavoro. Ho sentito al telegiornale, che il fatturato per la raccolta di fragole è di 100 milioni di euro l’anno…”. Esattamente un anno fa, lo sviluppatore web si è licenziato dalla compagnia per la quale stava lavorando, dopo che non lo avevano pagato per sei mesi. Vive con i suoi genitori.

Solo ieri, ho posto la stessa domanda ad Andreas, 28 anni, disoccupato. Mi ha risposto: “Sì, certo! E vivere sotto un pannello di plastica, cucinare con il fornello da campeggio ed urinare nei campi. Certamente! Ahahah! Certo! Preferirei andare a campeggiare vicino al mare. Proprio la stessa cosa! Ahaha!”

Certo, non tutti i giovani disoccupati greci vivono ad Atene. Ma perché mai una persona che proviene da una delle aree con il più alto tasso di disoccupazione, come la Macedonia, dovrebbe trasferirsi a Manolada, a 700 chilometri di distanza, se ci sono opzioni lavorative agricole dietro l’angolo? Perché i fattori in Macedonia “importano” lavoratori stranieri dalla Bulgaria per andare a raccogliere pesche o mele?

E i proprietari terrieri assumerebbero i Greci?

Un altro amico mi ha detto un’altra cosa a riguardo: i proprietari terrieri non assumerebbero i Greci, per paura che loro chiamino gli ispettori del lavoro e li denuncino per violazione della legge, assumendoli senza assicurazione. D’altro canto, questi contributi alzerebbero il prezzo del lavoro ad almeno 8-10 euro al giorno. Ma se li assumessero secondo le leggi, cioè con la paga minima mensile, troverebbero difficilmente qualche lavoratore stagionale greco, se dovessero arrivare da altre città.

Ho letto oggi che lunedì prossimo il ministro del lavoro visiterà Manolada, dove incontrerà i proprietari terrieri di fragole e i lavoratori migranti. I proprietari si lamentano dell’enorme danno alle vendite a causa dell’incidente della sparatoria. I migranti sembrano spaventati di ritornare a lavorare per paura di una rappresaglia.

Fino ad ora, non ho sentito niente riguardo al fatto che Yiannis Vroutsis potrebbe avere intenzione di convincere i proprietari terrieri ad assumere i giovani greci disoccupati. Non oserebbe andare sotto questi stipendi e condizioni di vita, eh?

*I nomi dei Greci citati nell’articolo sono stati cambiati

PS Il post è molto più lungo di quanto pianificato originariamente, ma ho cercato semplicemente di dare un’immagine più dettagliata possibile sull’argomento.

Fonte: www.keeptalkinggreece.com

Link: http://www.keeptalkinggreece.com/2013/04/27/why-jobless-greeks-do-not-go-strawberry-picking/

27.04.2013

Traduzione a cura di GIULIA PERINO per www.comedonchisciotte.org

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