DI MIRIAM ELDER
“Quando non ci sono relazioni bancarie, le nazioni si avvicinano ad una guerra.”
Venerdì scorso il capo di una delle più importanti banche di proprietà del Cremlino ha ammonito che ulteriori sanzioni bancarie potrebbero portare Russia e USA sull’ “orlo di una guerra.”
“I russi appoggiano totalmente il loro Presidente” – ha detto Shuvalov – “e se qualcuno che non lo capisce, vuol dire che non comprende il carattere dei russi e non conose la storia della Russia. Se dovessimo immaginare che qualcuno dall’esterno del nostro paese vuole far cadere il nostro leader e voglia agire contro la nostra volontà … saremo tutti uniti come mai è stato prima.”
Andrei Kostin, capo della VTB, ha reagito con rabbia quando gli è stato chiesto quali sarebbero state le conseguenze se la Russia fosse stata esclusa dal Swift banking system, sistema che permette al denaro di attraversare le frontiere in modo sicuro.
Se questo dovesse accadere, ha detto Kostin – in una sessione sull’economia russa al World Economic Forum di Davos – “gli ambasciatori potrebbero essere richiamati e dopo questo atto Russia e America potrebbero interrompere qualsiasi relazione.”
“Se non ci sono relazioni bancarie, i paesi sono arrivati molto vicino ad una guerra o almeno sicuramente ad una guerra fredda” ha ha dichiarato Kostin in inglese, mentre diventava sempre più rosso in volto. “Sarebbe una situazione veramente pericolosa.”
Ha detto che se la Russia dovesse venire esclusa dallo Swift system, le relazioni USA–Russia potrebbero arrivare al livello di quelle che intercorrono tra U.S.A e Iran. Poi nei suoi commenti ha ricordato che la Russia ha recentemente creato un nuovo sistema alternativo allo Swift.
U.S.A e UE hanno imposto parecchie sanzioni alla Russia, incluse quelle contro la VTB. (Kostin non rientra, comunque, nella lista dei sanzionati e recentemente ha parlato sul Wall Street Journal della sua vacanza ad Aspen, Colorado.)
Igor Shuvalov, il Vice PM e capo della delegazione russa a Davos, ha inviato un severo monito a tutti quelli che stanno immaginando una Russia senza il Presidente Vladimir Putin.
“Appoggio il mio Presidente al 100%” -ha detto Shuvalov “Se c’è qualcuno che non lo capisce, vuol dire che non comprende il carattere dei russi e che non conose la storia della Russia.”
“Se dovessimo immaginare che qualcuno dall’esterno del nostro paese vuole far cadere il nostro leader e voglia agire contro la nostra volontà … saremo tutti uniti come mai è stato prima.”
Poi ha spazzato via qualsiasi domanda diretta sull’Ucraina ed ha avvertito che l’Occidente deve trattare con la Russia come si tratta con un partner paritario e che non si deve credere che la Russia se ne resterà “seduta nell’angolo.” Se l’Occidente non vorrà trattare la Russia in modo paritario – Shuvalov ha ammonito – l’ Ucraina “resterà un enorme ferita aperta per i prossimi 10 anni.”
Sia Kostin che Shuvalov hanno criticato la situazione economica attuale, che ha visto la Russia bruciare parte delle sue riserve per bloccare il crollo del rublo, che ha perso quasi il 50% del suo valore negli ultimi mesi ed ora, dopo parecchi anni di crescita alimentata con i proventi del petrolio, si trova ad affrontare un periodo di recessione.
“Non c’è proprio niente di buono nella situazione attuale” ha detto Shuvalov. “E’ un momento molto difficile e penso che non potrà che peggiorare… la chiave di tutto ora sarà cercare di “insegnare alla gente — a cominciare dalle grandi corporazioni statali fino ai singoli cittadini — che si dovrà vivere in modo differente.”
Miriam Elder è Foreign Editor per “BuzzFeed News” e lavora a New York. – [email protected]
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article40790.htm
23.01.2015
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario.
Noi, io compreso, ragioniamo sempre immaginando i governanti, élites, coincidere con la gente… questo è un assunto sbagliato.
"Se dovessimo immaginare che qualcuno dall’esterno del nostro paese … saremo tutti uniti come mai è stato prima."
Per esempio più uniti di quanto furono tra l’agosto ed il novembre del 1991? Ah, già, … ora gli toccano il portafoglio e quindi son tutti ferventi patrioti.
Ancora con ‘sta guerra? Che palle.
Esistono molte guerre, alcune più evidenti, altre meno, altre ancora del tutto silenti. Ad esempio le molte guerre di spie che possiamo solo immaginare, combattute sul filo del "sapere".
Siamo così abituati ad immaginarle che ormai non abbiamo neppure più il desiderio residuo di saperle reali, almeno finché non corriamo il rischio di rimanerci impastati dentro.
Se fosse poi tutto rimasto uguale a se stesso, ci sarebbe andata anche bene, purtroppo la storia ha il brutto difetto di non stare mai ferma ed evolve sempre mettendoci creatività propria.
Così adesso ci troviamo dentro un mondo di dimensioni talmente grottesche, che basterebbe uno starnuto per sbattere giù il fondale finto del nostro quotidiano e svelare dietro l’operatore con le mutande in mano, intento a prendersi una "meritata pausa" al gabinetto.
Ovviamente (direte Voi) a quel punto non c’è che incazzarsi, oppure avrebbe anche senso rimanere talmente basiti da non riuscire a produrre azione o parola.
Ma no, la dimensione grottesca è oltre e oltre ancora, ha superato ogni confine etico e morfemico, e se capitasse ci produrremmo prima in tante scuse per poi porgere magari l’asciugamano e aiutare l’inetto a rimettere a posto il murales di paglia, perchè ripigli in fretta il suo ruolo e "la smetta di fare in cretino".
Si produrrebbe insomma una sorta di rovesciamento dei ruoli, come se all’interno del gigantesco gioco internazionale, cioè l’attuale luna park degli orrori, l’invitato e cliente, trovasse sconveniente scoprire gli operatori dietro le quinte, bollando la loro opera e inettitudine (a seconda dei casi) come "scienza del complotto".
Cioè producendosi in paradossi dentro paradossi, in un coagulo davvero esplosivo di rimandi e non sensi grotteschi.
A complicare la situazione non mancano poi i bambini che ingigantiscono tutto, giusto perché è divertente ingigantire tutto.
Purtroppo la situazione è diventata più pericolosa, la Russia è sotto attacco, la Russia è consapevole che l’Occidente è più potente in un conflitto combattuto con armi finanziarie e mediatiche. Che un impero crolli nuovamente dopo 23 anni è un’utopia, se fosse accaduto tra 123 anni, ma 23 anni sono troppo pochi per annientare l’URSS dopo essere risuscitata. Se la sua risurrezione ha uno scopo profetico ed ai piani alti è stato deciso che dovrà essere un muro, nessuno potrà fare niente….tutto è da sapere se alla Russia si applica questo: