DI VINCE
Immaginiamo che tu sia proprietario della tua casa, con un piccolo giardino, hai un’adorabile famiglia di tre bambini e un’adorabile e devota moglie. Ospiti anche i tuoi suoceri, perché la famiglia è importante.
La casa è stata costruita dai tuoi più remoti antenati e trasmessa di generazione in generazione dalla notte dei tempi. Nel giardino hai pure la tomba di tuo padre accanto a quella dei tuoi nonni…di tanto in tanto vai a fare loro visita in raccoglimento, perché non devi dimenticare la storia dalla quale provieni…le radici…è tutto ciò che definisce la nostra identità.
Non tutto è semplice, ma la vita è comunque piuttosto tranquilla.
Un bel giorno ricevi una lettera dal comune…più propriamente un’ingiunzione ad effetto immediato: le due stanze da letto e il bagno non ti appartengono più…ti esproprieranno metà della tua casa…non ti hanno dato nemmeno il tempo di finire di leggere la lettera che ti bussano alla porta…
“Diamine! La giornata puzza di merda!”
Si tratta dei tuoi nuovi comproprietari, che, senza nemmeno salutare, prendono possesso della loro metà di casa. Due famiglie, con i cugini, le nonne, tutto l’albero genealogico a partire da Mosé….Ah, ho dimenticato di dirti: devi dimenticarti dei servizi igienici, d’ora in avanti tu e la tua famiglia dovrete arrangiarvi in cucina. Bene, sei piuttosto un bravo ragazzo, ma questo fatto ti fa incazzare e tu, in qualità di capo famiglia, devi protestare vigorosamente:
“Scusate, vogliate perdonarmi per la mia inopportuna richiesta, ma permettetemi d’esprimere la mia incomprensione in relazione a questa nuova situazione, mi sembra che si tratti di un malinteso…”
“ANTISEMITA!!!!”
“Eh? Cosa? Anti-cosa? Ma sono io semita!”
Primo cartellino giallo! Hai perso il privilegio per te e la tua famiglia di spostarti a tuo piacimento da una stanza all’altra nella tua mezza casa…a partire da adesso, quando passi dal salone alla cucina c’è un tipo alla porta che ti dice se puoi passare o no…col tempo ti renderai conto che ciò avverrà soprattutto in base al fatto che il tipo sia o meno di buono umore…
Eh sì, uscire di casa non è più possibile o piuttosto, se puoi farlo, non puoi essere sicuro di potere rientrare. Cominci a non sopportare più la cosa, visto che questa storia va avanti oramai da parecchio tempo…poco più di sessant’anni…le tue figlie hanno avuto dei figli che hanno avuto dei figli…tutto questo piccolo mondo è intasato tra il soggiorno e la cucina…infine…più il soggiorno che la cucina adesso, visto che, avendo i nuovi occupanti avuto bisogno di accedere al frigorifero, hanno preferito occupare tutta la cucina…La chiamano l’ENNEVSIBTPCN: “Espansione Naturale Necessaria E Vitale per lo Sviluppo Inalienabile al Benessere Tra le Persone Come Noi”. Noi preferiamo l’abbreviazione più corta, più pratica e probabilmente più giusta di AAF: “Andate A Fanculo”
Un bel giorno di merda, come i 24.455 ultimi giorni, ti accorgi, dalla finestra del soggiorno, che c’è una ruspa che lavora nel giardino.
“Porca puttana! Cosa stanno facendo alla tomba di mia madre? Porca puttana! Stanno costruendo qualcosa! Hey! C’è qualcosa anche là sotto! Hey! Vigliacco! No, non te! Il tipo sulla ruspa, sì, dico a te, un po’ di rispetto per gli anziani!”
Eh lì scatta la sanzione, secondo cartellino giallo, quindi, cartellino rosso: Incitamento all’odio religioso genetico: si torna indietro di tre caselle, si passa il turno e si perde l’uso del divano per gli uomini di meno di 50 anni. È ingiusto, perché tu ami quel divano, è il solo posto dove tu puoi ancora evadere in business class…allungarti, sognare un’altra vita in un mondo differente (lì, dove i vigliacchi del mondo intero si rendono conto che non ci sono gruppi, non ci sono comunità, che il solo comune denominatore è il numero uno. Come diceva un celebre pensatore e filosofo mal compreso e troppo avanti per il suo tempo: uno per tutti e tutti per uno!)
Paragonata alla privazione di tutti i tuoi diritti, dei tuoi beni, della tua libertà, quella del divano sembra una cosa da niente, ma il divano è sacro! Il tuo ultimo spazio di libertà nella tua mente! Tanti anni a sperare, a pregare, a convincere il resto della famiglia che dei giorni migliori sarebbero arrivati…che tutto andrà meglio…quando è troppo è troppo e successe quello che doveva succedere…
È il dramma, il pronipote non ne può più, non ci crede più, la speranza di una rivoluzione non c’è più…aspettare non cambierà nulla…vuole uscire da quella casa, sentire il sole della libertà sulla pelle, ci ha comunicato che vuole resistere all’oppressione con la forza e di imbracciare le armi…e in fondo tu sai molto bene che il viaggio verso questa destinazione è senza ritorno…ma cosa puoi fare, tu, l’anziano uomo degli innumerevoli colloqui e degli interminabili negoziati…niente di meglio e piuttosto anche…peggio
Allora, imbraccia le armi, infine le armi…si arrangia con quello che trova…brucia dei libri…si tratta di fare del rumore, si tratta d’esistere e, soprattutto, ha trovato una vecchia forchetta dietro la televisione e se ne vuole servire per piantarla nel culo di chiunque non appena ne avrà uno a portata di mano…Un giorno strappò via l’occhio del ragazzo che faceva la guardia davanti alla porta d’ingresso…l’hanno preso, picchiato e arrestato…Adesso sono tre anni che non ne abbiamo più notizie. Ieri ho saputo che l’incolpano di:
“Baccano notturno dopo le ore 16, terrorismo domestico, mancanza di certificato di cucina kosher per barbecue selvaggio, tentato omicidio tramite lancio di oggetti di plastica contundenti con l’intenzione di nuocere e per tentato genocidio Gayssot contro l’umanità semita da parte di madre…con circostanze aggravanti dovute al carattere deliberatamente razzista dell’aggressione…”
Non abbiamo diritto ad assistere al processo, dato che ha luogo nel bagno…ma confidiamo in un giudizio clemente e giusto: un bambino dovrebbe sempre aspirare ad un futuro migliore
Vince
Fonte: http://reseauinternational.net
Link: http://reseauinternational.net/palestine-un-point-de-vue-original/
10.10.2015
Traduzione a cura di NICOLA PALILLA per www.comedonchisciotte.org