Non c’è soltanto la necessita di fermare l’avanza della NATO a Est nei piani della Federazione Russa. A tener banco è infatti, come contro altare, c’è anche la politica dell’espansione, con da un lato la necessità del riconoscimento della Crimea come territorio russo e la proclamazione dell’indipendenza della regione del Donbass (che poi in futuro verrà annessa? chissà) e dall’altro il gravoso compito di ricompattare i territori del sud, in particolare la Georgia, spina nel fianco dall’indipendenza del 1991.
Ebbene in questa strategia rientra sicuramente l’annessione dell’Repubblica dell’Ossezia del Sud, territorio la cui indipendenza nel 2008 non è stata riconosciuta né dall’ONU né dall’UE, su cui la Georgia continua a rivendicare la sovranità.
A differenza di quanto succede in Donbass però, dove l’ingerenza occidentale è molto più presente, lì, quasi al confine con la Russia, il Cremlino può maggiormente avanzare pretese e già dal 2015 la questione dell’annessione è molto sentita, e prossimamente forse una nuova pagina di questa storia verrà scritta.
A tal proposito infatti, il presidente del parlamento dell’Ossezia meridionale Alan Tadtaev ha annunciato a TASS:
Il popolo della Repubblica dell’Ossezia del Sud esprimerà la propria opinione sull’adesione alla Russia in un referendum che si terrà nel prossimo futuro. Abbiamo tutte le ragioni per aderire alla Federazione Russa, non ci sono ostacoli legali a questo. La cosa principale oggi è tenere un referendum e aderire alla Federazione Russa
A queste parole hanno fatto seguito le dichiarazioni del presidente dell’Ossezia del Sud, Anatoly Bibilov che, parlando dei procedimenti legali necessari per unire la Repubblica alla Federazione Russa ha detto:
L’intera procedura necessaria è specificata nella costituzione della Repubblica dell’Ossezia del Sud, dobbiamo ascoltare l’opinione del popolo e come farlo – tutto è esplicitato nella legge principale del nostro paese. Adotteremo tutte queste misure legali il prima possibile
Massimo A. Cascone, 31.03.2022