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La Redazione

 

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ORSI IN UN MONDO D’INDIFFERENZA
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A cura di Davide
Il 24 Agosto 2007
55 Views

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DI CHARLES JONKEL
Counterpunch

Inclusione ed Esclusione

Di recente, la nostra ‘Nave Stato’ ha iniziato ad ‘inclinarsi’: le nostre case, la nostra nazione, potrebbero affondare in un mare di debiti. Le recenti politiche del governo hanno messo il paese in pericolo bancarotta, un evento che coinvolgerebbe il mondo intero, come sappiamo fin troppo bene. A mio modo di vedere, è di gran lunga più sconvolgente il fatto che ogni persona negli Stati Uniti possiede una porzione di 30,000 $ del nostro debito nazionale, che viene prima di qualsiasi altro debito personale. Per di più, Giappone e Cina, o qualsiasi altra combinazione delle tre nazioni più ricche ( vedi Germania, Arabia Saudita, e India) potrebbero precludere il riscatto degli Stati Uniti, e allora Tombola! – Collasso economico.

Mentre combattiamo una guerra coi soldi presi in prestito da Cina, Giappone ed altri, noi ipotechiamo il futuro dei nostri figli ed esportiamo il nostro lavoro in modo indefinito. Piuttosto che avere degli schiavi, ora i nostri ceti abbienti ingaggiano manodopera là dove il lavoro costa meno di quanto costavano gli schiavi prima della Guerra Civile. Credo che l’esportazione del lavoro possa essere considerata alla stregua dell’importazione degli schiavi. Forse è giunta l’ora di pensare a queste problematiche? Cittadini privati, e associazioni no-profit come la GBF (Great Bear Foundation) stanno resistendo, ma ce la possono fare solo fino a un certo punto. Se come nazione continuiamo su questa strada, alla lunga, vedo poca speranza per creature come gli orsi. Prendiamo l’inserimento dell’orso polare tra le specie in via d’estinzione dell’Endangered Species Act, negli Stati Uniti. Subito dopo Natale, il nostro governo è stato chiamato in causa per imporre l’introduzione dell’orso polare nell’elenco. Il termine massimo era previsto per il 9 Aprile 2007 e la GBF si è prodigata al fine di far arrivare centinaia di lettere all’Anchorage Office del Fish and Wildlife Service. C’è stato un enorme sostegno da parte dell’opinione pubblica in favore dell’inclusione, ma puoi scommettere sul fatto che il Governo Federale non includerà l’orso polare nella lista. Perché? Perché ci saranno massicce pressioni da parte delle corporazioni dell’industria dei trasporti marittimi e delle grandi compagnie del petrolio, solo per citarne qualcuna ed evitare di fare un elenco. Coloro che sono alla guida delle Lobby allineeranno il loro uomini – caricandoli di denaro – intorno ad ogni figura politica di rilievo, perché l’ESA (Endangered Species Act) è una legge molto importante.

Anche se l’Artico sta già soffrendo in modo massiccio a causa del riscaldamento globale ed una delle specie più vulnerabili è l’orso polare, gli orsi saranno abbandonati a loro stessi tra le moribonde foche degli anelli, e in balia dei ghiacciai in scioglimento. Solo un bassissimo numero di essi riuscirà a sopravvivere tra bacche della tundra, anatidi e qualsiasi altra erba, carice e alghe commestibili che saranno capaci di trovare.

Gli orsi polari vivono grazie agli esseri viventi che popolano i mari polari. Proprio sotto 10-12 piedi (circa 3,05 – 3,66 metri ) di ghiaccio marino, vivono e crescono specie appartenenti alla “catena alimentare” – alghe, copepodi, gamberetti, merluzzi, foche degli anelli, ecc. Gli orsi si nutrono delle foche approfittando dei momenti i cui esse spuntano all’esterno per respirare o quando vengono fuori attraverso il ghiaccio per avere i loro piccoli e mettersi al sole. Le foche si nutrono dei merluzzi che fanno parte della catena alimentare marina, e in questo modo creano una connessione tra l’universo marino che si trova al di sotto della coltre di ghiaccio e quello al di sopra di essa.

Presto sarà possibile navigare attraverso il “Passaggio a Nordest” nel Canada Artico, un tempo congelato. Il passaggio è stato aperto la scorsa estate dopo essere stato congelato per migliaia di anni. La rotta è di 2-3000 miglia più vicina all’Asia e all’Europa. Puoi scommettere che perfino adesso le corporazioni stanno facendo dei progetti e complottando delle strategie, ma non riguardano gli orsi. Per di più, la piattaforma continentale del Bacino Polare promette un’enorme ricchezza di petrolio e gas, e la gente non sa che l’Oceano Artico oltre ad essere unico è anche molto piccolo. Esso è estremamente vulnerabile all’inquinamento ed agli abusi in genere, ED è aperto ad ogni uso industriale estremo. La Russia controlla quasi la metà dell’intero Bacino e non è famosa per essere “sensibile alle questioni ambientali”. Con la scomparsa della coltre di ghiaccio, il Canada sarà spinto a mantenere il controllo del passaggio e della Baia Di Hudson /Stretto di Hudson.

L’esclusione dalla lista delle specie protette dell’orso bruno grizzly dell’Ecosistema dello Yellowstone è già avvenuta (Aprile 2007). Essa è stata portata a termine nonostante l’opinione pubblica nazionale si sia opposta con una percentuale del 99 per cento. Secondo la GBF, l’habitat dei grizzly dello Yellowstone si sta restringendo a causa di questioni commerciali, questioni territoriali legate alle singole contee e per via della suddivisione stradale all’interno di ogni stato, come pure a causa dell’avanzamento disordinato del nuovo assetto urbano, delle nuove autostrade e a causa di sviluppi di ogni sorta. La curva della popolazione si è innalzata da quando i grizzly sono stati inseriti per la prima volta nella lista delle specie protette nel 1975, ma oggi la curva dell’habitat sta calando a picco. La curva della popolazione DEVE seguire quella dell’habitat. I grizzly stanno anche perdendo/hanno perso due fra le loro maggiori fonti di cibo – i pinoli di pino americano e le trote, ora decimate per l’introduzione illegale di trote di lago nel Lago Yellowstone.

Inoltre, con gli orsi grizzly sotto la protezione dell’ESA, questi sarebbero stati considerati animali federali, con l’intera nazione – 300 milioni di persone – “a pagare per il loro mantenimento”. I grizzly sono animali molto costosi da mantenere in termini di ricerca, gestione, applicazione della legge e gestione dell’habitat ecc. I tre stati coinvolti (Montana, Idaho, Wyoming) ospitano circa 1 milione e mezzo di persone e non vorranno certo finanziare i grizzly in modo adeguato quando (fra qualche anno) verrà a mancare gran parte del denaro federale. Ci sarà una spruzzata di danaro, nei primi anni politici e burocrati verranno applauditi, poi gli orsi cominceranno a dar fastidio di nuovo. Forse la mia palla di cristallo è difettata, ma questo non mi pare sia il momento migliore per togliere i grizzly dalla lista delle specie protette. Anche il riscaldamento globale sta arrivando secondo quanto pervenuto da fonti molto attendibili, e le montagne di Montana/Idaho/Wyoming hanno quasi le stesse condizioni meteorologiche annuali che ci sono nel Polo Artico. Dimmi allora perché sbaglio…

Charles Jonkel è presidente della GREAT BEAR FOUNDATION di Missoula, Montana.

Fonte: www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/jonkel06122007.html
12.08.07

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MONIA

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