ODIFREDDI DISVELA IL NONSENSO DI REPUBBLICA

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DI BARBARA
cloroalclero.com

Sulla cancellazione dello scritto di Odifreddi dal sito di Repubblica a seguito delle proteste della lobby ebraica, ho trovato un lungo e farraginoso post dove vi si sostiene la legittimità di Repubblica a cancellare gli articoli e nega (chissà perchè, avendo Odifreddi detto che la ragione che gli era stata riferita era proprio quella) che l’episodio sia imputabile alle proteste della comunità ebraica.

Per l’autore è del tutto legittimo che il giornale non abbia ravvisato gli estremi per tenerlo su, forse pensando che tanto Odifreddi viene pagato.Egli nega che vi sia stata censura e pressioni e conclude con la frase “Forse, al posto del direttore di Repubblica, neppure io avrei voluto essere corresponsabile, perchè in questi incauti paragoni vedo la volontà, o comunque l’effetto, di colpire e offendere gli israeliani in quanto ebrei.” Vediamo dunque come Odifreddi in questo blog è già stato classificato come odiatore di ebrei. Furbescamente questo blogger estende l’insieme “ebrei” anche a quelli morti nell’Olocausto così facendo travisa il detto di Odifreddi e trasforma quella che è squisitamente una critica politica sul presente, in una valutazione “revisionista” del passato.

Ma Odifreddi con tutto il tempo che ha collaborato con Repubblica “nun ce ‘o sapeva”  che su Repubblica puoi scrivere che il papa fa i balletti verdi senza che ti succeda niente, ma se i sionisti ti identificano  come uno che (nel giudizio sionista) viola la sacralità dell’Olocausto e discute la conseguente ragionevolezza della pretesa sionista, hai chiuso?

Che poi Odifreddi se n’è andato lui, con grande classe, con gratitudine per lo spazio che repubblica gli aveva finora offerto, senza rancore o livore. Penso che Repubblica si sarebbe accontentata di un poco dignitoso silenzio e che Odifreddi, muto&zitto consapevole di aver esagerato, riprendesse a parlare di balletti verdi al vaticano, facendo finta di niente.  Invece Odifreddi, sprezzante del disprezzo sionista, ha chiuso i rapporti con Repubblica se n’è andato dichiarando pacatamente che se deve riflettere quando scrive se ciò che scrive piace o non piace a qualcuno preferisce una scelta più radicale non scrivendo affatto sull’organo che gli desta quella preoccupazione, nel suo caso Repubblica. Lui la parola non l’ha pronunciata, ma esiste: si chiama censura.

Cancellare un post non è, di per sè, un grande problema: soprattutto nell’era dell’informatica, quando tutto ciò che si mette in rete viene clonato e continua comunque a esistere e circolare. Non è neppure un grande problema il fatto che una parte della comunità ebraica italiana non condivida le opinioni su Israele espresse non soltanto da José Saramago e Noam Chomsky, al cui insegnamento immodestamente mi ispiro, ma anche e soprattutto dai molti cittadini israeliani democratici che non approvano la politica del loro governo, ai quali vanno la mia ammirazione e la mia solidarietà.

Questo è un gesto importante, il primo gesto davvero intellettuale che da lustri ormai non si vedevano più. In piena “Pillar of defense”, mentre Gaza sta rivivendo l’incubo appena cessato nel 2009, Odifreddi fa un ragionamento umanamente naturale: se oggi c’è un massacro e i morti ci sono e sono tanti, ma perchè nessuno si sofferma su un conteggio di massima?

Che vergogna, dice qualcuno, ha paragonato Piombo Fuso alle Sacre Fosse Ardeatine e l’ha fatto da un punto di vista freddamente numerico: ma Odifreddi immagino faccia parte di un popolo che è vissuto e cresciuto con l’Olocausto trasmesso e ritrasmesso dai media, con inoculata la frase sintetica che spiega la memoria e cioè “mai più”.

Assistere negli anni alle reiterate e ravvicinate azioni distruttive di Israele su Gaza cosa fa venire in mente?

Che il male non è assoluto ma relativo: “non solo Hitler” diremmo oggi. E le immagini dei bambini gazawi morti e feriti in quell’orribile modo delle bombe DIME passano, nonostante tutto l’apparato censorio messo insieme dalla hasbara sui social network per cui addirittura Rosa Schiano (da Gaza) è bloccata da Facebook e non può postare niente sul social!

E la frase sintetica “mai più” che procede dalla memoria mediatica dell’Olocausto oggi, nel 2012, sembra una presa in giro e lo sembra di più quando livorosi hasbariti scrivono sui social network che l’antisemita, intendendo con questa parola chi critica israele, assimilato ai nazisti che perpetrarono la soluzione finale, lo vorrebbero ammazzare, eliminare fisicamente.

Anonymous ha preso di mira le agenzie israeliane d’informazione ma dovrebbe prender di mira anche le pagine facebook dove questi si coordinano per impedire la libera condivisione di documenti. Il sionismo è un’ideologia totalitaria, che invoca repressione e fa riferimento a un comunitarismo su base di sangue. Parliamo di un suprematismo di “razza” (stirpe, tribù) che viene dato per scontato in quanto alla sua storia e identità (e difatti i sionisti si sono incazzati quando lo storico israeliano Shlomo Sand, una volta in pensione, ha pubblicato “l’invenzione del popolo ebraico”). E noi-gentili- non siamo degni della libertà di contestare il sionismo. Per quanto sanguinario, sempre “una tacca sopra” il nazismo è, come nobiltà estetica e morale. Anche se il nazismo è durato 13 anni, il sionismo è una roba che tra apparato organizzativo, ideologico e bellico, dura da più di un secolo…. Odifreddi ha rotto questi pregiudizi razziali inglobati nella ius consuetudinis: ha fatto un ragionamento matematico su due rappresaglie: piombo fuso e fosse ardeatine. E, imperdonabile, ha tirato fuori i morti. E, ancora più imperdonabile, ha proposto una Norimberga per gli attuali dirigenti israeliani.

Se diciamo che le fosse ardeatine sono un episodio di vigliaccheria, facilmente si può dire che l’episodio delle fosse ardeatine, con rappresaglie fatte con rapporto 1:10  è stata “meno vigliacca” di quella dei sionisti che nel 2008 (non 70 anni fa) hanno adottato l’1:100. E’ corretto dunque dire che, almeno parlando di questo episodio specifico, i nazisti sono 10 volte meno sanguinari degli israeliani. E’ una frase vera. Se poi lo “stato ebraico” se ne offende, vuol dire che ha una “sensibilità pelosa”, allergica alla verità. Se poi “la comunità ebraica” che secondo una contorta intervista di Pasqua a Pacifici trova in informazionescorreggia uno degli organi “ufficiali” della comunità stessa…

… non si può non individuare da parte dei portavoce “ebrei in Italia” un accostamento sionista -quindi acritico- alle vicende di Gaza e una presa di posizione totalitaria rispetto alla dialettica del dissenso e al dovere che qualsiasi cultura degna di questo nome avrebbe di far emergere liberamente. Queste sofferenze vanno cessate, questi massacri vanno interrotti. E’ intollerabile vivere in un paese che occulta sistematicamente le dinamiche e le conseguenza della carneficina palestinese e qualcuno che rompesse il silenzio era indispensabile, speriamo che altri intellettuali trovino il coraggio di farlo.

Ma se le posizioni ebraiche ufficiali sono quelle profferite da “scorreggia” non c’è speranza che si muova un pensiero rinnovato, in un necessario dialogo tra chi contrasta il sionismo e gli ebrei, oggi. Perchè questo appiattimento dell’ebraismo sul sionismo sta uccidendo la loro miglior tradizione e cultura. Almeno all’apparenza dal punto di vista delle PR ebraiche vince, tra gli ebrei italiani, la parte più reazionaria, filosquadrista, guerrafondaia, irragionevolmente sulla difensiva di una sproporzione umana che ha le dimensioni “immorali” del nazismo. Questa è un’altra delle cose che, come ha detto Grass, “vanno dette”. Se la questione sono i numeri, ha ragione Odifreddi e nessuno può contestargli nulla senza esser tacciato di bigotteria. Come si sente in quest’intervista, David Parenzo si mostra “scandalizzato” dal ragionamento di Odifreddi. Minaccia (tanto per cambiare) di chiamare un’ambulanza”. Notiamo da parte di Parenzo che non è in grado di opporre nessun argomento confutativo alla deduzione di Odifreddi. Solo sbandiera la sua assunzione di verità inspiegate e conseguentemente mira a bollare il professore come “matto” (“chiama un ambulanza” dice in diretta Parenzo al conduttore). Il totalitarismo dell’ideologia ebraico sionista lo vedete in queste reazioni... quanto e cosa ci vuole in Italia per esser dichiarati “matti” pubblicamente?

E’ molto pericoloso punire il pensiero e le sue espressioni. La psichiatria è un fatto di potere e si moltiplicherebbero le persone condotte al manicomio per idee “non conformi”, per pensieri considerati “pericolosi” per il potere. Gli psichiatri con il loro elettroshock che fan fare ai cittadini (come Mussolini fece subire alla sua prima moglie e al relativo figliolo) l’iter psichiatrico repressivo, ricordate, sono dietro l’angolo, specialmente in Italia e specialmente oggi, che di “antipsichiatria” non si parla più.

Bene ha fatto Odifreddi a smascherare il “postulato” ideologico del sionismo: che la sua generazione dall’unico vero olocausto della storia è indiscutibile e spiega l’inspiegabile, che essendo tale non è alla portata dei “gentili”. E strabene ha fatto ad abbandonare il blog di repubblica. Scrivere sullo stesso giornale di un marco pasqua non giova alla sua reputazione che invece è molto meritevole soprattutto per la tempistica di quest’episodio e per il coraggio .

Barbara
Fonte: www.cloroalclero.com
Link: http://www.cloroalclero.com/?p=10759
22.11.2012

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