Il copione è oramai sempre lo stesso da 2 anni, basta solo cambiare l’oggetto del problema e il resto viene da sé.
Gli italiani hanno oramai assorbito la trasformazione democratica dopo anni e anni di abuso della decretazione d’urgenza e adesso, dopo aver toccato l’apice di questa pratica con la pandemia, il Governo sa perfettamente che quasi non ci si fa più caso al fatto che il normale procedimento legislativo è un lontano ricordo.
Non a caso, ieri, come riporta il comunicato stampa, il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 19:40 a Palazzo Chigi per discutere delle conseguenze della crisi in Ucraina, approvando, al termine dell’incontro, un nuovo Decreto Legge che introduce misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari del conflitto.
Mentre cresce l’attesa per la pubblicazione in gazzetta ufficiale del testo definitivo, per il momento ci limitiamo a commentare quanto scritto nel comunicato stampa.
Da quello che emerge, sappiamo che il provvedimento si concentra in particolar modo su 5 ambiti:
- contenimento dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti
- misure in tema di prezzi dell’energia
- sostegni alle imprese
- presidi a tutela delle imprese nazionali
- accoglienza umanitaria
Particolare attenzione quindi alla questione energetica, con il Governo che da un lato decide per una “riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio” e l’introduzione di crediti d’imposta a favore delle imprese relativamente ai consumi energetici, e dall’altro promette maggiori sostegni e controllo dei prezzi.
A destare però particolare interesse è il punto 4 del comunicato stampa del CdM: “Presidi a tutela delle imprese nazionali”
Il Governo infatti, definisce questo punto come l’introduzione di “poteri speciali” nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonchè nel settore delle telecomunicazioni a banda larga, comprendendo anche un “rafforzamento della disciplina sulla cybersicurezza”
Infine un pensiero all’accoglienza umanitari non poteva mancare (altrimenti di che emergenza stiamo parlando?!), con il governo pronto a stanziare 428 milioni di euro per il 2022 per garantire protezione accesso al Servizio Sanitario Nazionale ad un massimo di 100 mila persone.
Davvero incredibile come questa nuova crisi sia scoppiata proprio adesso che serviva spingere verso l’energia “green” e la digitalizzazione, non credete? Meno male che il governo dei migliori ha invocato poteri speciali…loro si che sanno quello che fanno.
Massimo A. Cascone, 19.03.2022
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