DI FULVIO GRIMALDI
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I due più grandi ostacoli alla democrazia in Occidente sono, primo, la diffusa illusione tra i poveri di avere una democrazia, secondo, il terrore cronico dei ricchi che la si possa conquistare.
(Edward Dowling, 1941).
Impiccano l’uomo e frustano la donna / che rubarono l’oca dal prato comune / ma lasciano libero il vero mascalzone / che ruba il prato all’oca comune.
(Poesia anonima del 17° secolo).
Nella prima dichiarazione dopo l’eccidio, il portavoce ONU assegna la responsabilità alle bande armate dei ribelli. Successivamente il capo degli osservatori dichiara che è stato il Regime di Assad. Poi, in videoconferenza con il Consiglio di Sicurezza, il capo, si corregge e afferma che non tutto è chiaro giacchè tutte le vittime sono state uccise non dai bombardamenti dell’esercito, ma da colpi ravvicinati a bruciapelo e a coltellate. Tecnica collaudata dei ribelli.
Restano: l’assurdità di un esercito regolare che compirebbe una simile strage dei propri cittadini, poi se ne andrebbe e lascerebbe che gli islamisti si precipitino a fotografare e a comunicare al mondo “l’eccidio di Assad”; il cui prodest: chi se ne avvantaggia, se non gli aggressori e i loro mandanti Nato-Petrodittature? Naturalmente i TG riferiscono solo la prima comunicazione del capo degli osservatori. Inveiscono contro la Siria con bava a stelle e strisce alla bocca e invocano il famoso intervento alla libica. Stanno appesi ai fili degli stessi pupari che li manovravano in Matrix anziché in Libia. E se Michele Giorgio, del “manifesto”, ha straragione quando elenca le nequizie dei rinnegati dell’ANP di Abu Mazen, in risposta al patetico Jussef Salman, segretario di Fatah in Italia, che lo aveva svillaneggiato per riferire di tali infamie, lui e gli altri giornalisti “sinistri”, si picconano deontologicamente i piedi quando insistono su un “Libero Esercito siriano”, le bande di mercenari Nato, fatto di “disertori” di Assad. Ce ne saranno mezza dozzina. Gli altri, alcune centinaia, sono ragazzi di leva che non si sono voluti far squartare dai “ribelli” e sono fuggiti da parenti e in campi profughi all’estero.
Hula come Racak, in Kosovo, 15 gennaio 1999, quando gli osservatori Osce e l’UCK combinarono una messa in scena di 40 vittime civili “giustiziate dall’esercito serbo”, mentre si scoprì che erano miliziani UCK caduti in combattimento e poi dai loro compagni mutilati e colpiti alla testa a bruciapelo. Racak fu l’innesco per la guerra alla Serbia, fase finale della frantumazione Nato della Jugoslavia. Come lo fu per la “guerra infinita” l’attentato dell’11/9, come lo fu il falso bombardamento di Gheddafi sulla sua gente e le sue “fosse comuni” inventate, come lo fu Piazza Fontana per fermare le lotte rivoluzionarie, come è Brindisi (con pedissequo contorno delle agenzie di Stato “anarcoinsurrezionalisti” e FAI) per l’instaurazione di uno Stato di polizia agli ordini del governo mondiale della Cupola capitalista-militar-finanziar-confessionale.
E, a proposito dell’operazione ” Dimenticare Fornero”, basterebbe, oltre a logica e cui prodest, il teatro dell’assurdo di un tizio, anzi ora di un gruppo, di terroristi esperti artificieri che per giorni guardano, percorrono studiano ambiente e tempi, confezionano elaborate tecnologie esplosive e… non si accorgono di due evidentissime, bianchissime telecamere a pochi centimetri dalla propria testa. Che sarebbe anche bastato un “uffa, ma quando arriva sto bus!” e uno sguardo al cielo. E lì sotto, ben inquadrato in varie pose, il terrorista sicario preme il telecomando per l’innesco. Magari premeva i tasti del suo cellulare per un messaggino alla moglie. E rischia un incastro alla grande. Magari era proprio l’incaricato di Stato che, di conseguenza, non si troverà mai. Da Valpreda, 43 anni fa, questi non sanno che inventarsi gli anarchici. Gli basta Bresci. Hanno una fantasia! Per certi versi trattasi davvero di “tigre di carta”. E la carta è la laurea alla Bocconi, o quella albanese.
A proposito della Serbia, per quell’impresa della criminalità imperialista sta all’Aja, sotto processo nel tribunale-burletta degli Usa, il generale Radko Mladic, delinquente che ha osato difendere il suo popolo dai predatori Nato. Sul banco degli imputati paradossalmente mancano (non se ne é trovato il recapito per le notifiche) i governanti e i capi militari che hanno lanciato contro la Serbia bande di fanatici narcotrafficanti islamisti e hanno raso al suolo con le bombe il paese. Del resto, le mancate notifiche funzionano anche per chi in Libia ha compiuto uno Staticidio e ucciso 60mila persone (70 per l’ONU, i sionisti di Amnesty e i soroniani di Human Rights Watch).
C’è anche il valore aggiunto della distrazione di massa, sia dal sociocidio neoliberista in corso, sia dalle grandi rivolte studentesche e di popolo antiliberiste e anti-guerra, sia dalla ferocia poliziesca con cui se ne sono abbattuti i partecipanti (mai visto in Russia): alla BCE di Francoforte, trasformata in Fort Knox con dentro i dollari e i dollaranti e fuori una generazione mondiale di esclusi, a Montreal e nel Quebec contro le tasse scolastiche e la legge liberticida, a Chicago contro il vertice Nato, in Cile, nel Mediterraneo. E’ utile poteva venire l’orrore di Hula anche per far svaporare nel dimenticatoio la spaventosa catena di attentati stragisti a Damasco e in altre città, a volte rivendicate da Al Qaida e che diventava sempre più difficile attribuire a un governo mentecatto che, sotto assalto da mezzo mondo, si autodistruggeva popolazione e installazioni di sicurezza e difesa. E qui, a conferma della natura di “giovane rivoluzionario” assegnata da Lucia Goracci, TG3, e da tanti suoi affini embedded al primo trucido barbuto intervistato, con sulle mani ancora il sangue degli ultimi assadiani sgozzati, arrivano le notizie su questi orchi fatti dalla Nato addestrare nientemeno che nel narcostatarello Kosovo. Nella guerra contro la Serbia ci avevano mandato Osama bin Laden e i suoi tagliagole afghani, sauditi e ceceni a dare un po’ di spinta ai narcos dell’UCK schiaffeggiati dall’esercito serbo. Ora sono questi UCK, ma sotto la guida degli specialisti Usa, ad addestrare la stessa marmaglia. Cosa ci sta a fare in Kosovo, la più grande base Usa d’Europa, Bondsteel? Mica solo a gestire il passaggio dell’eroina dall’Afghanistan all’Europa. Gemella del narcostato terrorista Kosovo, c’è Miami, la narcocittà terrorista dei fuorusciti cubani. Ebbene, chi l’avrebbe mai detto, è dimostrato e non smentito che, anche lì, sono terroristi surrogati, cubani stavolta, a insegnare ai colleghi islamisti come si infilano nei corpi dei miscredenti, che languono sotto dittature, diritti umani e democrazia.
Rendiamoci conto di che tasso di mendacità, cannibalismo e crimini contro l’umanità hanno coloro che ci gestiscono. O qua diventa tutta una Chicago, Montreal, Francoforte, Madrid, Atene, a fianco del popolo siriano alle prese con l’invasione degli ultracorpi, o si chiude.
Fulvio Grimaldi
Fonte: http://fulviogrimaldi.blogspot.it
Link: http://fulviogrimaldi.blogspot.it/2012/05/nuove-racak-in-siria-ovunque.html
28.05.2012
Per ordinare il libro di Fulvio Grimaldi ” L’Occidente all’ultima crociata, dal Vietnam alla Siria, dal ’68 ai No Tav, nel docufilm di chi c’era”, dovreste semplicemente rivolgervi ad una qualsiasi libreria, precisando che il distributore nazionale è il CONSORZIO DISTRIBUTORI ASSOCIATI DI BOLOGNA (sarà utile precisare il codice ISBN 978 88 87826 79 1